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Caos Serie B, Brescia deferito e ricorso Salernitana respinto: ecco cosa succede adesso

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I tifosi del Brescia riuniti in protesta
I tifosi del Brescia riuniti in protestaSTEFANO NICOLI / NurPhoto / NurPhoto via AFP
Lombardi che insieme al Trapani sono stati deferiti per violazioni amministrative: il Procuratore Federale ha segnalato entrambe le società e i rispettivi dirigenti per mancati versamenti fiscali e contributivi. Coinvolti Massimo Cellino e Valerio Antonini. Intanto il presidente della Samp Manfredi spera nel playout come parte lesa.

Il Procuratore Federale della FIGC, a seguito di segnalazioni della Co.Vi.So.C., ha deferito al Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare il Brescia che milita in Serie B nonché i rispettivi legali rappresentanti e dirigenti per una serie di violazioni di natura amministrativa.

Il presidente Massimo Cellino ed il consigliere delegato Edoardo Cellino sono stati deferiti per non aver ritualmente assolto agli obblighi di versamento. La società è stata deferita a titolo di responsabilità diretta "per le violazioni disciplinari ascritte ai propri legali rappresentanti pro-tempore nonché a titolo di responsabilità propria". 

Brescia - classifica Serie B
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Udienza il 29 maggio

È stata fissata al 29 maggio l'udienza presso il Tribunale Federale Nazionale per il deferimento del Brescia. Nella stessa data anche quella del Trapani.

Il deferimento riguarda il club di Serie C nonché i rispettivi legali rappresentanti e dirigenti per una serie di violazioni di natura amministrativa. La società è stata deferita a titolo di responsabilità diretta "per le violazioni disciplinari ascritte ai propri legali rappresentanti pro-tempore nonché a titolo di responsabilità propria".

Il Procuratore Federale, a seguito di segnalazioni della Co.Vi.So.C., ha deferito anche il Trapani (Girone C di Serie C) per una serie di violazioni di natura amministrativa. Valerio Antonini e Vito Giacalone, rispettivamente amministratore unico e procuratore della società F.C. Trapani 1905 s.r.l., sono stati deferiti per non aver ritualmente assolto agli obblighi di versamento, entro il termine del 17 febbraio 2025 delle ritenute Irpef e di quota parte dei contributi Inps, relativi alle mensilità di novembre e dicembre 2024 e gennaio 2025, ed entro il termine del 16 aprile 2025 delle ritenute Irpef e di quota parte dei contributi Inps relativi alla mensilità di febbraio 2025.

La società è stata deferita a titolo di responsabilità diretta per le violazioni disciplinari ascritte ai propri legali rappresentanti pro-tempore nonché a titolo di responsabilità propria. 

L'accusa verso i bresciani e le prime contromosse 

L'appuntamento per il calcio di inizio di una partita che si preannuncia lunghissima è fissato per giovedì prossimo, il 29 maggio, a Roma quando il Brescia calcio affronterà il processo di primo grado davanti al Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare per difendersi dall'accusa di aver utilizzato "crediti di imposta ai fini dell'estinzione di debiti fiscali relativi a novembre e dicembre 2024 e gennaio e febbraio 2025, rivelatisi inesistenti".

La Procura federale oggi - come era ampiamente pronosticato - ha deferito il club di Massimo Cellino che sostiene di essere stato truffato dalla Alfieri spv srl, la società con sede in via Montenapoleone a Milano, intestata al 25enne di Avellino Gianluca Alfieri, dalla quale il club bresciano aveva acquistato crediti di imposta.

"Per un valore complessivo di euro 2.042.755,35, dietro il versamento in favore della Gruppo Alfieri Spv, a seguito dell'esecuzione delle diverse compensazioni, del complessivo corrispettivo di euro 1.572.712,05 (pari al 77% del valore dei predetti crediti come contrattualmente previsto) da quest'ultima fatturati" hanno scritto gli avvocati del Brescia nella memoria difensiva depositata nelle scorse ore in Procura federale dove il club ha deciso di non farsi sentire in audizione come era sua facoltà.

Il Brescia vuole dimostrare di aver agito in buona fede - avendo pagato attraverso bonifico i crediti di imposta - e contesta poi le tempistiche delle contestazioni mosse dalla procura federale solo il 17 maggio: tre mesi dopo i fatti e a campionato concluso.

In attesa di affrontare il percorso con la giustizia sportiva il Brescia calcio accelera sul fronte penale. Il club di Massimo Cellino ha denunciato la Alfieri spv srl, ma anche l'ex direttore generale Luigi Micheli - dimessosi il 17 febbraio - e il commercialista bresciano Marco Gamba che avrebbero avvallato l'operazione.

Gli avvocati di Cellino scrivono nero su bianco di "dover ragionevolmente far fronte nell'immediato alle contestazioni rappresentate dall'Agenzia delle Entrate onde scongiurare la nefasta ipotesi dell'esclusione dalla partecipazione al prossimo campionato calcistico, con tutte le intuibili conseguenze che ne deriverebbero sia in termini di operatività aziendale, di danno reputazionale e, non di meno, di disastroso impatto nel tessuto sportivo e sociale della città di Brescia".

Cosa richiano le Rondinelle

A causa del mancato rispetto della scadenza del 17 febbraio e di quella del 16 aprile per Irpef e Inps, il club bresciano come da normativa, va incontro alle sanzioni di 4 punti (2+2) da scontare in questa stagione per la prima violazione e di altri 4 punti (2+2) per la prossima. 

Se il 29 maggio, al momento della lettura della sentenza, FIGC e Lega B decideranno di riscrivere la classifica in base alla penalizazione, il Brescia si ritroverà in C (con Frosinone salvo e Sampdoria ai playout contro la Salernitana). Altrimenti bisognerà aspettare che si esprima la Corte d’Appello, con un inevitabile slittamento temporale.

Playout verso il si

In caso di retrocessione del club lombardo, i playout sarebbero stravolti. Il Frosinone si salverebbe automaticamente, mentre la Sampdoria si troverebbe a giocare lo spareggio salvezza contro la Salernitana che qualche giorno fa aveva presentato ricorso sul rinvio delle due partite salvezza.

Il collegio di garanzia per lo sport, però, giovedì ha respinto il ricorso della Salernitana. Per il Collegio di garanzia "non appaiono sussistere i presupposti dedotti dalla parte ricorrente per l'accoglimento dell'istanza cautelare".

"Ritenuto che la controversia deve, pertanto, essere trattata assicurando il pieno contraddittorio fra tutte le parti e, per l'effetto, la piena conoscenza del merito della stessa; ritenuto, altresì, che sussistono motivi per la spedita trattazione del ricorso; considerata la possibilità di discutere il giudizio nella prossima sezione di udienze, che si terrà dinanzi alla prima sezione, il 10 giugno alle 12.30, rigetta il ricorso".

Il club campano aveva chiesto al Collegio di annullare il comunicato ufficiale n.211 emesso il 18 maggio scorso della Lega serie B, che prevedeva il rinvio delle gare "perché illegittimo, illogico, incoerente".

Manfredi spera

"Il playout è una questione di dignità. Se confermata la situazione del Brescia, il playout è una situazione dovuta alla Samp, che pure manifesta e certifica una stagione fallimentare dalla quale dobbiamo sicuramente ripartire. Quindi chi scenderà in campo dovrà farlo innanzitutto per la dignità personale, della maglia e della professionalità che svolge". Così il presidente della Samp Matteo Manfredi a Sky Sport parlando della situazione legata alla possibile penalizzazione del Brescia che aprirebbe alla Samp le porte dei play out.

"Se confermato, la Sampdoria è stata parte lesa: ho vissuto la settimana peggiore della mia vita insieme a quella che hanno vissuto i nostri tifosi. Quindi, ripeto: se confermato la Sampdoria deve giocare i playout perché sul campo ci siamo meritati questo. Dovremo scendere sul campo e dimostrare la nostra dignità".