Verona e Parma hanno pareggiato 0-0 nel penultimo match della 30esima di Serie A, che lascia invariate le posizioni tra le due: i veneti salgono a 30 punti, gli emiliani seguono a 26 (+3 sulla terzultima). Entrambe guadagnano un punto nei confronti di Monza, Venezia, Empoli e Lecce.
Inizio frizzante, ma senza gol
Dalle prime battute sembra che il delicato scontro diretto salvezza possa essere scoppiettante: neanche un minuto e Daniel Mosquera, sfruttando una involontaria sponda aerea di Pontus Almqvist, colpisce la traversa della porta difesa da Zion Suzuki da due passi, su azione d'angolo.
Ma il Parma reagisce subito e tenta la conclusione dalla distanza proprio con lo svedese ex Lecce, fuori non di molto alla destra di Lorenzo Montipò.
La partita vede numerosi capovolgimenti di fronte e due squadre che si affrontano a viso aperto, anche se la fase centrale del match è piuttosto anonima e priva di episodi degni di nota.

Nel finale l'incontro si ravviva leggermente con Ange-Yoan Bonny e Amine Sarr che si rendono pericolosi a distanza di pochi minuti ma senza riuscire a pungere (il francese tira fuori da buona posizione, lo svedese non sfrutta un errore di Zion Suzuki), e così si arriva all'intervallo senza reti nonostante un inizio promettente.
Ripresa poco vibrante
La prima parte della ripresa è tutta appannaggio del Verona, che torna in campo più propositivo ma pecca di precisione e lucidità nella trequarti offensiva, nonostante qualche spazio lasciato dalla retroguardia crociata.
Nell'intento di sbloccare una gara ancora troppo chiusa, i due tecnici procedono ai primi cambi e inseriscono rispettivamente Casper Tengstedt, Grigoris Kastanos e Suat Serdar da una parte, Mateo Pellegrino e Jacob Ondrejka dall'altro, col chiaro intento di smuovere qualcosa in avanti.
Dopo un guizzo dello svedese ex Anversa, culminato con un destro parato con una parata "per i fotografi" di Lorenzo Montipò, nel finale - oltre all'incapacità di entrambe di rendersi pericolose nonostante ulteriori quattro ingressi in campo - a penalizzare ulteriormente lo spettacolo forse nella testa dei giocatori è anche subentrata la volontà di non uscire sconfitti e di considerare il punto come guadagnato.
E così si è giunti fino al fischio finale che ha chiuso le ostilità dopo cinque minuti di recupero e un tardivo tentativo di rinforzare l'attacco da parte di Christian Chivu, anche se è stato Casper Tengstedt a sciupare una buona chance a tempo scaduto con un colpo di testa finito alto.