Al Bentegodi il Verona ha provato a trasformare il suo entusiasmo in gol, ma il Sassuolo ha risposto con freddezza e cinismo: arriva così il primo successo esterno della stagione per i neroverdi, lasciando gli scaligeri a rimpiangere le occasioni sprecate.
Dopo la caduta all’Olimpico contro la Roma, il Verona è tornato al Bentegodi con un obiettivo chiaro: centrare la prima vittoria stagionale davanti al proprio pubblico. Di fronte però c’era un Sassuolo rigenerato dal tris all’Udinese e deciso a scrollarsi di dosso l’etichetta di squadra fragile lontano da casa, dopo due viaggi amari in questo avvio di campionato.
Alla fine a sorridere sono stati i neroverdi: Pinamonti ha fallito il rigore, ma è stato il più lesto sulla ribattuta e ha firmato l’1-0, regalando al Sassuolo la sua prima vittoria esterna della stagione e lasciando il Verona a mani vuote nonostante l’assalto finale.
Primo tempo intenso
La partita si accende subito: il Verona parte con personalità, Giovane si mette in mostra al 6’ con un destro dalla distanza che impegna Muric, preludio di una serata in cui il portiere neroverde sarà chiamato più volte a difendere la sua porta.
La risposta del Sassuolo è immediata e porta la firma di Volpato, il più ispirato dei suoi. Prima inventa sulla trequarti, al 10’ salta Frese con una facilità disarmante e libera Doig: l’ex di turno calcia malissimo, graziando Montipò e i suoi vecchi tifosi. Pochi minuti dopo, al 13’, l’occasione più clamorosa per gli emiliani: Volpato arriva a concludere dal cuore dell’area, ma trova davanti a sé un muro gialloblù, Nelsson, che si immola e salva il risultato.
Scampato il pericolo, il Verona rialza la testa e lo fa con veemenza: al 15’ Serdar lascia partire una cannonata da fuori area, Muric vola e devia in angolo. Subito dopo, l’episodio che scuote lo stadio: Fourneau indica il dischetto per un tocco di mano in area sassolese, ma il VAR lo richiama e l’arbitro annulla ravvisando un fallo precedente di Nunez sul portiere. Dal possibile vantaggio alla delusione in pochi istanti, con l’Hellas che però non si lascia abbattere.
Il finale di tempo è un assalto gialloblù: al 40’ Belghali pressa alto, costringe Vranckx all’errore e la palla rimbalza su Orban rischiando di beffare Muric. Pochi minuti più tardi, ancora Giovane diventa protagonista: al 42’ controlla un pallone complicato e calcia in diagonale, trovando la risposta in tuffo del portiere; al 43’ ci riprova in acrobazia, ma la conclusione è troppo debole. L’ultima parola, però, è del Sassuolo: al 45’ Laurienté accende il destro su punizione, Montipò vola e con la punta delle dita salva i suoi.
Pinamonti si fa perdonare
Il secondo tempo si accende lentamente, ma al 58’ Giovane scuote il Bentegodi con un sinistro improvviso: Muric lo vede soltanto all’ultimo istante e respinge con affanno, salvando i suoi. È il segnale che la partita può cambiare da un momento all’altro.
Pochi istanti dopo il Sassuolo risponde con i nuovi entrati. Thorstvedt prende palla al limite e con coraggio calcia verso la porta. L’azione si chiude con un contatto che spinge Fourneau a indicare il dischetto, ma il VAR corregge: il fallo è avvenuto fuori area, solo punizione. Dalla mattonella ci prova Pierini, ma il suo destro si infrange sul muro gialloblù.
Da lì in avanti è un assedio scaligero. Con l’obbligo di provarci, il Verona alza il baricentro e si riversa in avanti. Orban ci prova con un destro velenoso in area, Muric respinge in angolo. Sul corner successivo è Akpa Akpro a svettare di testa, trovando ancora i guanti del portiere neroverde.

Gli ultimi dieci minuti sono fuoco puro: ritmo alto, pressione costante, la squadra di Zanetti ci mette orgoglio e carattere, ma non basta. Il Sassuolo resiste con ordine, soffre ma tiene botta, e alla fine porta a casa la sua prima vittoria esterna della stagione: seconda consecutiva in campionato, che vale quota 9 punti.
Per il Verona è invece l’ennesima beffa: occasioni create, intensità, cuore, ma ancora una volta poca concretezza. La classifica resta amara, con soli 3 punti dopo sei giornate e il diciassettesimo posto che inizia a pesare.