La Roma cercava la terza vittoria consecutiva. Dopo l’esordio vincente contro il Bologna e il successo nel turno successivo, i giallorossi si presentavano all’Olimpico con l’ambizione di volare in vetta. Ma a spegnere i sogni di Gasperini ci ha pensato il Torino, che con il gol di Simeone strappa tre punti pesanti. Per Marco Baroni, tornato nello stadio che lo aveva visto protagonista solo pochi mesi fa con la Lazio, arriva la prima vittoria sulla panchina granata.
Baroni blocca l'attacco inedito di Gasp
Gasperini ha scelto di sorprendere tutti, ridisegnando il volto della squadra: fuori Ferguson, dentro El Aynaoui dal primo minuto, con Dybala e Soulé a completare un tridente inedito e tutto da scoprire. La Roma ha affrontato la sfida a viso aperto, ma senza fretta, in un primo tempo fatto di schermaglie tattiche e duelli uomo contro uomo che hanno ingabbiato la fantasia.
Gli episodi più significativi arrivano dalle palle inattive: Dybala ci prova con una punizione sulla barriera, Cristante sfiora il vantaggio al 16’ con un colpo di testa su corner, ma il pallone finisce fuori. Poco dopo è Mancini a tentare la via del gol sugli sviluppi di un altro calcio d’angolo, ma Israel blocca senza problemi. Stesso destino per Hermoso al 48’, stacco preciso ma centrale, facile preda del portiere granata.
Il filo conduttore del primo tempo è chiaro: la Roma fatica a creare occasioni con l’azione fluida, e si affida quasi esclusivamente alle palle inattive. Il tridente inedito mostra sprazzi di qualità, ma non riesce a dare l’impronta decisiva. Una frazione di gioco più fatta di tensione e studio tattico che di concretezza offensiva: il match rimane in equilibrio, con il Torino bravo a non concedere spazi e la Roma in cerca di ispirazione.
Dentro Baldanzi e Ferguson ma il protagonista è Simeone
Nel secondo tempo Gasperini cambia marcia: fuori Dybala e El Aynaoui, dentro Ferguson e Baldanzi, al debutto stagionale. L’allenatore giallorosso torna a un assetto più tradizionale, con un centravanti di peso per sfondare la difesa a tre granata.
La Roma tenta subito di creare per vie centrali: Wesley punta l’uomo e serve Ferguson rasoterra, ma l’attaccante non inquadra la porta. A sorpresa, però, è il Torino a colpire: ripartenza micidiale, Ngonge pesca Giovanni Simeone, che parte defilato sulla sinistra, salta Cristante e scarica un destro a giro dal limite dell’area, imprendibile per Svilar.

La Roma prova a reagire: Soulé sfiora il pari con un tiro di prima a giro che esce di pochissimo, mentre il Torino effettua i suoi cambi: fuori Ngonge, Casadei e Simeone, dentro Aboukhlal, Ilic e Adams. La partita si abbassa di ritmo, e il Toro gestisce il vantaggio con calma, facendo affidamento su Israel, che nel finale respinge un colpo di testa di Pisilli e blocca il destro al volo di El Shaarawy.
Alla fine, l’equilibrio tattico, l’attenzione difensiva e la precisione negli attimi decisivi premiano il Torino, mentre la Roma, pur dominante in possesso e ritmo, paga la mancanza di concretezza e la freddezza sotto porta, specialmente durante l'assalto finale.