Patrick Vieira contro Igor Tudor. Il tardo pomeriggio del Ferraris ha visto due ex compagni sfidarsi senza guardarsi troppo negli occhi, almeno all'inizio. E se gli ospiti puntavano fin da subito sulla catalizzazione del gioco da parte di Jonathan David, che scendeva a legare il gioco, i padroni di casa si aprivano soprattutto sulla destra, dove Norton-Cuffy e Carboni collaboravano a ritmi sostenuti.
Ed era proprio sull'out destro che al 26esimo i genoani sviluppavano una bella azione di contropiede, con Ellertsson che di sinistro impegnava Di Gregorio. Il fraseggio della Juventus, invece, era spezzettato, con Locatelli che non trovava i corridoi giusti per imbeccare i compagni e Khephren Thuram, tramortito da una violenta pallonata di Joao Mario destinata a rete, si riprendeva lentamente per contribuire con gli inserimenti.
Intensità
Il più pericoloso dei bianconeri era Gatti, che al 40esimo si faceva trovare in area da un tracciante basso di Yildiz, sul quale calciava di sinistro provocando una deviazione d'istinto da applausi di Leali. Il portiere del Genoa si ripeteva due minuti dopo sventando una botta di Yildiz sul cui rimbalzo poi David calciava incredibilmente alto. Era un finale di tempo vibrante nel quale il 10 turco cresceva e cercava di più la sua giocata classica, prendendo fiducia prima dell'intervallo.
Il secondo tempo cominciava come il primo, ossia con la voglia dei liguri di sorprendere: un altro sprint di Ellertsson in cambio fascia metteva nei guai la difesa bianconera, con Kelly che doveva murare la conclusione ravvicinata dell'islandese. Rispondevano gli ospiti poco dopo con una galoppata di Thuram, che arrivato ai venti metri cercava la soluzione personale ma non inquadrando la porta. Poi ci provava Conceicao a sfondare in uno switch a sinistra e poi Kelly da fuori con un buon diagonale a lato.
Svolta
L'undici di Vieira, però, non demordeva, ed Ellertsson sfondava sull'out di Joao Mario, generando un'altra azione pericolosa sventava solo da un muro di Locatelli su Colombo, che aveva tirato un rigore in movimento. Tudor, invece, dava spazio a Vlahovic, Kostic e Koopmeiners per cambiare andazzo. E così era, perché il centravanti serbo, dopo aver originato un duello rusticano con Ostigard, trovava al 73esimo l'atteso gol con un colpo di testa su corner da sinistra, beffando proprio il centrale norvegese nella scelta di tempo.

Passata in vantaggio la Vecchia Signora ha preferito gestire, offrendo i minori spazi possibili agli avversari. Spazientito e poco lucido, il Grifone provava ad andare oltre la stanchezza negli ultimi minuti. Ma era nuovamente Vlahovic a disporre di una buona occasione dopo l'ennesima spinta sulla destra di un inesauribile Kalulu, ma il suo tiro veniva ribattuto da Masini.
Un affondo sulla destra di Ekhator costringeva Gatti a un intervento risoluto di testa per evitare che Ekuban e Vitinha potessero approfittare di un cross teso e insidioso. Al 90esimo era un infaticabile Norton-Cuffy a sfondare sulla stessa fascia per tracciare forte un invito per Thorsby, che però veniva schermato bene prima di poter entrare in area.

I cinque di recupero vedevano i rossoblu a testa bassa alla ricerca di un pari che non arrivava, nonostante uno sforzo sovrumano. Prima Di Gregorio salvava su Ekuban, che l'aveva piazzata nell'angolino basso, e poi ringraziava la traversa beccata da Masini nell'ultimissima azione giocabile. La Juve, tenuta in piedi a centrocampo da un monumentale Thuram, cresciuto esponenzialmente dopo la botta in testa, trovava così la seconda vittoria di fila in campionato, che giungeva in modo sofferto e, dunque, vale molto di più.