In un Allianz Stadium che ha ritrovato un suo fedelissimo, Igor Tudor la Juventus ha cercato di dare un'accelerata a una stagione finora troppo intermittente. Il tutto contro un Genoa che è sceso in campo con la quarta maglia, quella ispirata a quel Boca Juniors fondato 120 anni fa proprio da emigrati genovesi a Buenos Aires. Ma anche dopo la vittoria di un Bologna che aveva appena effettuato il sorpasso.
Molto densa in mezzo al campo, la Vecchia Signora ha visto Vlahovic, che ritrovava il suo posto da centravanti titolare, scendere spesso sulla fascia destra per attirare su di sé le marcature e provare ad aprire il campo dal lato opposto. Ed era proprio dal fronte destro che, dopo una rimessa in gioco velocizzata proprio da Tudor, il serbo lanciava in verticale per il numero 10 turco, che realizzava un gioco di prestigio entrando in area eludendo due avversari e calciando poi con convinzione da posizione ravvicinata per battere Leali.
In seguito al vantaggio, i liguri provavano in qualche modo a pervenire al pari, specialmente su un corner dalla sinistra nel quale non veniva trovata la deviazione vincente. Poi, poco prima dell'intervallo ci provava Vlahovic da fuori area, ma lo spin del suo mancino era poco effettato e la potenza scarsa.
Il secondo tempo vedeva il Genoa intenzionato a ribaltare la situazione, e dopo pochi minuti uno splendido cross d'esterno di Sabelli veniva deviato bene in piena area da Pinamonti, che però vedeva il pallone scivolare di poco fuori la porta avversaria. Tra i padroni di casa il più vispo era Yildiz, che spostatosi più a sinistra realizzava un altro paio di magie in slalom, anche se fini a sé stesse. All'ora di gioco, su una rimessa da sinistra Vlahovic spizzava in mezzo e solo un ottimo piazzamento di Matturro evitava l'arrivo a rimorchio di Nico Gonzalez.

Negli ultimi venti minuti Vieira cercava uno switch facendo entrare Malinovsky per Onana, mentre Tudor puntava alla velocità di Conceicao per far sedere un Koopmeiners piuttosto remissivo. Poi, appena scoccato il 90esimo, un cross del portoghese vedeva Renato Veiga entrare bene di testa ma senza indirizzare il pallone in porta. E prima del fischio finale era Weah a sprecare un contropiede perfetto di Thuram.
Il sipario, però, scendeva sull'Allianz con il pubblico di casa festante. La prestazione non è stata esaltante, ma oggi quello che contava era vincere. Per i bianconeri sono infatti tre punti che permettono loro di tenersi attaccati a un Bologna lanciatissimo, avanti di un solo punto. E a immagazzinare fiducia all'esordio del nuovo tecnico.