Da un lato il 4-3-3 del Sassuolo e dall'altro quello della Lazio. Per una sfida tra due squadre che cercano spesso il palleggio per creare spazi, come richiesto dagli allenatori Fabrio Grosso e Maurizio Sarri. Ancorati all'ultimo posto con un solo punto, gli emiliani sapevano di non poter deludere il proprio pubblico, e avevano in Laurienté il giocatore più vivace nei primi 20 minuti.
Gli ospiti, dal canto loro, erano più propositivi sulla stessa linea, ossia quella della loro destra, con Cancellieri chiamato spesso ad accentrarsi mentre Marusic cercava la sovrapposizione in fascia. Intorno al 25esimo, si scaldavano gli animi dopo un fallo di Vranckx su Rovella che solo il Var non commutava in espulsione diretta.
Il finale del primo tempo vedeva gli emiliani provarci un po' di più, con Kone capace di effettuare un bello sfondamento in seguito al quale Laurienté veniva sbarrato mentre entrava in area da un astuto Marusic. Per Sarri, però, cambiava tutto al 40esimo quando si vedeva costretto a sostituire l'infortunato Rovella con Cataldi, che firmava il primo tiro della ripresa, che andava fuori di non troppo.
Le due squadre cercavano entrambe lo sfogo sull'out mancino, con da un lato Doig e dall'altro Nuno Tavares a provare una serie di affondi, senza però davvero riuscire a creare occasioni particolari. All'ora di gioco, su un cross dalla destra di Guendouzi era capitan Zaccagni a tuffarsi di testa per stimolare l'intervento istintivo di Muric in quella che era la migliore opportunità dell'incontro fino a quel momento.
Poco prima, Sarri aveva provato a dare una svolta ai suoi inserendo Pedro e Dia per Cancellieri e Castellanos. Il subentrato d'oro, però, era quel Fadera che al 70esimo trovava la rete del vantaggio locale. Entrato sette minuti prima per Laurienté, l'ex Como toccava sotto porta dopo una bella torre di Muharemovic, elevatosi in cielo dopo un corner dalla sinistra.
La reazione dei romani era poco palpabile, con Zaccagni che provava a svegliare i suoi ma senza esito. A salire in cattedra era invece Matic, che metteva ordine in mezzo al campo con la sua esperienza e teneva dritta la barra dei neroverdi, che non solo resistevano ma provavano anche a ripartire spesso. Gli unici tentativi della Lazio erano su calci piazzati, ma non avevano effetto.

Le due ultime occasioni erano uno dietro l'altra, e sempre su corner, ma i biancocelesti non trovavano la chiave per aprire il forziere neroverde. Soffrendo, gli emiliani ottenevano così il loro primo trionfo in campionato. I laziali, invece, incappavano in una sconfitta dove sono apparsi evidenti alcuni limiti di costruzione di gioco.