La Fiorentina ha ospitato il Napoli in un match dalle esigenze alte in cui la squadra ospite ha affrontato la sfida del Franchi con una formazione particolare. Visti gli infortuni di Politano e Kvaratskhelia, infatti, Conte ha optato per Neres come ala destra e addirittura per Spinazzola come ala sinistra. Uno schieramento tatticamente più prudente quello dell'allenatore partenopeo, mentre il suo collega Palladino ha riproposto una difesa a tre per puntare maggiormente sulle corsie esterne presidiate da Dodo e Parisi.
Maggiormente attiva nel possesso palla, la Viola ha preso subito il comando delle operazioni, con Mandragora e Adli a spartirsi la regia a seconda delle esigenze. Volto a coprire basso, il Napoli ha aumentato i giri dopo dieci minuti, con Spinazzola, sostituto di Kvaratskhelia in posizione di ala, a calciare per primo impegnando De Gea dopo un classico accentramento da sinistra. Dopo questo squillo, gli azzurri si sono alzati e hanno cercato di più l'affondo. E al 35esimo, dopo aver già provato senza successo una conclusione da fuori, Neres dialogava con Lukaku e, a seguito di uno slalom, piazzava il fendente di destro che fulminava De Gea.
I padroni di casa, però, non ci stavano, e ripartivano di slancio. Al 35esimo veniva annullato un gol a Kean per un controllo con il braccio prima del sinistro che finiva in rete. La voglia di riprendere gli avversari, però, non diminuiva, e Meret doveva respingere un tiro di Mandragora deviato verso l'angolo basso alla sua destra. L'aggressività viola permetteva poi di ottenere un'altra buona occasione con Dodo, che su inserimento andava di prima di testa su un cross di Parisi, ma non trovava la porta.
Dopo l'intervallo il Napoli tornava in campo più spigliato e con le misure prese. E dopo un taglio di Neres sul quale McTominay non trovava la porta, l'ingenuo fallo di Moreno su Anguissa in area dava agli azzurri la possibilità di raddoppiare. E dal dischetto stavolta Lukaku non sbagliava, spiazzando il suo ex compagno allo United De Gea e trovando così il raddoppio per gli azzurri al 54esimo.
Palladino tentava così il tutto per tutto con gli ingressi di Colpani e Gosens. E proprio dal piede del tedesco nasceva il cross sul quale Mandragora sollecitava una respinta strepitosa di Meret, in seguito alla quale Beltran sparava su Rrahmani. Due minuti dopo il contropiede azzurro imbastito da Lukaku e Neres vedeva nuovamente il brasiliano allungarsi verso la porta avversaria, ma il suo destro stavolta era troppo stretto.
La pressione degli azzurri, però, era esemplare, e su un disimpegno sbagliato di Dodo al 68esimo Anguissa recuperava e si involava sulla sinistra. Il suo cross basso veniva sporcato da Comuzzo, e sul rimpallo accorreva McTominay, che di interno rasoterra siglava il terzo gol. Il sigillo culminava una splendida prestazione da parte dello scozzese, sempre più uomo squadra e fondamentale in entrambe le fasi per gli azzurri.

Non c'era più nulla da fare per i padroni di casa, che nel finale cercavano il gol della bandiera ma senza successo, mentre per Conte arrivava la brutta notizia dell'infortunio di Olivera, atterrato da dietro da Colpani e costretto a uscire per un infortunio che potrebbe essere importante. Il trionfo del Napoli, però, è da manuale. È di quelli da squadra vera, che anche con varie assenze importanti morde e fa malissimo. E, almeno per ora, è prima da sola in classifica.