Lecce-Sassuolo 0-0
Nessun gol, ma novanta minuti di intensità. Lecce e Sassuolo si dividono la posta al Via del Mare con uno 0-0 che racconta di una gara bloccata, più tattica che spettacolare, dove entrambe le squadre hanno alternato momenti di coraggio a lunghi tratti di imprecisione.
Nel primo tempo è il Lecce a dare l’impressione di voler fare la partita. La squadra di Di Francesco cerca con costanza la profondità e gli inserimenti centrali, soprattutto grazie a Veiga e Stulic, i più ispirati tra i giallorossi. Già al 3’ Ramadani rompe l’equilibrio con un destro dal limite che termina largo di poco, poi al 15’ Veiga illumina la fascia con un tunnel elegante e un tiro sul primo palo, bloccato da Muric senza affanni.
Il Sassuolo fatica a uscire dalla pressione, sterile nelle ripartenze e impreciso negli ultimi venti metri. Stulic, invece, sfiora il vantaggio al 37’ con un mancino velenoso che sibila a pochi centimetri dal palo. Nel finale di tempo ci provano anche Berisha e Morente, ma il Lecce manca nell’ultimo passaggio. Falcone resta inoperoso, a testimonianza della timidezza offensiva degli emiliani.

Nella ripresa la partita cambia volto, con un Sassuolo più intraprendente. Laurienté prova a scuotere i suoi, innescando Doig sulla sinistra e costruendo qualche buona trama offensiva, ma spreca tutto al 57’: su un contropiede tre contro uno, fallisce clamorosamente l’assist per Pinamonti, solo davanti a Falcone.
Il Lecce risponde con una girata pericolosa di Tiago Gabriel al 53’, poi Di Francesco ridisegna la squadra inserendo Camarda, Helgason e Banda. Proprio l’islandese, al 76’, ha l’occasione più nitida, ma perde l’attimo per calciare e viene murato dal limite.
Grosso tenta il tutto per tutto con Cheddira e Pierini, e nel finale Berardi va vicino al colpo da tre punti: il suo sinistro a incrociare esce di un soffio, lasciando Falcone immobile. È l’ultimo brivido di un match combattuto ma incompiuto.
Alla fine il pareggio è il verdetto più giusto. Zero gol, qualche rimpianto e la sensazione che entrambe abbiano lasciato qualcosa di incompiuto sul prato del Via del Mare.
Pisa-Verona 0-0
Un punto a testa e qualche rammarico anche per Pisa e Verona, bloccate sullo 0-0 dopo novanta minuti di intensità e pochi momenti di vero spettacolo. All’Arena Garibaldi la partita resta equilibrata, senza che nessuna delle due compagini riesca a trovare la giocata giusta per sbloccare il risultato. Entrambe restano così ancora in attesa della prima vittoria in Serie A.
Il Verona, più intraprendente in avvio, prova a prendere in mano il gioco grazie alla regia pulita di Serdar e ai movimenti tra le linee di Giovane. Proprio il brasiliano crea la prima vera occasione al 21’, con una girata respinta provvidenzialmente da Caracciolo. Pochi minuti dopo, al 23’, ancora brividi per il Pisa: Fallou Cham si ritaglia lo spazio per il diagonale, ma la conclusione termina a lato.
Il Pisa di Gilardino si accende solo a sprazzi, sospinto dal calore dell’Arena Garibaldi e dalla fisicità di Nzola. L’attaccante angolano sfiora il vantaggio al 27’ con un colpo di testa fuori misura, poi serve Moreo, la cui conclusione si spegne sul fondo. Poco dopo, lo stesso Moreo sfiora la traversa con un terzo tempo da manuale.
L’intensità non è mancata, ma le emozioni vere sì. A far discutere, più delle occasioni da rete, è l’episodio al 45’: Gagliardini viene steso da Leris in area, l’arbitro Guida lascia correre, ma il VAR interviene tra il fiato sospeso dei tifosi. Dopo un lungo check, la decisione è chiara: nessun rigore.
Nella ripresa è il Verona ad avere la chance più clamorosa: Orban si trova a tu per tu con Semper grazie a un retropassaggio avventato di Aebischer, ma alza clamorosamente il pallone sopra la traversa da pochi metri. Zanetti rivoluziona l’attacco inserendo Belghali, Sarr e Mosquera, senza però cambiare la sostanza di un Verona volenteroso ma poco lucido.
Anche Gilardino prova a dare una scossa con Cuadrado, Piccinini e Bonfanti, ma le idee si spengono a ridosso dell’area. Dopo il brivido del primo tempo con il rigore non concesso, la ripresa offre più fiammate che trame costruite.
Alla fine, il pareggio è il risultato più giusto, ma lascia l’amaro in bocca a entrambe: Pisa e Verona restano al palo, ancora alla ricerca di quella vittoria capace di cambiare il passo in campionato.