In Serie A si segna quasi esclusivamente dentro gli ultimi sedici metri (e mezzo). Dopo due giornate il dato è netto: 33 gol (più tre rigori) su 41 arrivano dall’interno dell’area di rigore.
Una statistica che racconta di un campionato in cui il margine per il tiro dalla distanza si restringe, mentre a fare la differenza sono presenza, densità e capacità di occupare la zona decisiva.
Meglio dentro
Dieci squadre hanno segnato il 100% delle proprie reti dall’interno della zona rossa: tra queste, l’Inter (6 su 6), la Lazio (4 su 4) e la Cremonese (5 su 5, incluso un rigore). All’estremo opposto, Genoa, Lecce e Torino che non hanno ancora trovato la via del gol. Solo tre squadre hanno colpito da fuori su azione – Bologna, Atalanta e Udinese – mentre Como e Napoli hanno trovato il bersaglio su punizione.

Anche dalla cintola in giù la tendenza è chiara: undici squadre hanno subito tutti i gol da dentro l’area, con Verona e Torino punite cinque volte su cinque. Juventus, Napoli e Roma, invece, non hanno ancora incassato nemmeno un gol.
Soprattutto nella ripresa
Il cronometro aggiunge un altro dettaglio. Dei 41 gol segnati, 27 sono arrivati nella ripresa, 19 soltanto nella prima mezz’ora del secondo tempo. Un dato che sottolinea, qualora ce ne fosse bisogno, che i primi 45 minuti sono ancora utilizzati, dalla maggior parte dei club italiani, per studiare l'avversario e capire come e dove colpirlo.
Dieci squadre hanno costruito tutto il loro bottino nella seconda frazione, una sola – il Pisa – ha segnato il suo unico gol nel primo tempo. In difesa, nove club hanno incassato il 100% dei gol esclusivamente nella ripresa; l’Inter, al contrario, è stata colpita soltanto nei primi 45’.
Metà a bocce ferme
Infine, il “come”. Le palle inattive restano un’arma decisiva: la Juventus (due gol su tre) e la Cremonese (due su cinque) hanno sfruttato i corner. Tre squadre – Cagliari, Verona e Parma – hanno segnato solo su calcio fermo.
In totale, rigori, punizioni e corner hanno inciso su quasi la metà delle marcature (18), confermando quanto il lavoro da fermo resti determinante in un campionato che, almeno fin qui, si decide quasi sempre dentro l’area e quasi sempre dopo l’intervallo.
