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Serie A, l'Atalanta sbatte in casa su Milinkovic Savic e la vetta si allontana

Milinkovic-Savic dopo il rigore parato a Retegui
Milinkovic-Savic dopo il rigore parato a ReteguiFrancesco Scaccianoce / GETTY IMAGES EUROPE/AFP
Senza Carnesecchi, infortunatosi prima dell'inizio del match, la Dea si è portata in vantaggio con Djimsiti, ma è stata poi ripresa subito da Maripan. Nel secondo tempo il portiere serbo respingeva il rigore di Retegui, che poi lasciava il posto al rientrante Scamacca. La Dea, però, non trovava il pertugio giusto per ottenere i tre punti

Dopo l'infortunio a Scalvini, nel prepartita un'altra notizia ha stravolto l'equilibrio dell'Atalanta. La lesione di Carnesecchi, infatti, ha obbligato Gasperini a mettere in porta dall'inizio contro il Torino il redivivo Rui Patricio, alla sua prima partita di campionato. Orfana anche di Lookman in attacco, la squadra bergamasca ha cercato in Bellanova la principale via di fuga sull'out destro, con Brescianini votato all'inserimento.

La spinta dei padroni di casa è stata subito continua, con un gol di Bellanova, ex di turno, annullato dopo circa venti minuti per un tocco di mano. Col baricentro molto basso, gli ospiti cercavano di allentare la pressione con pochi scambi volti ad andare direttamente dall'altro lato. Il più ispirato tra i locali era il solito De Ketelaere, che svariava su tutto il fronte offensivo creando spesso superiorità numerica con i suoi dribbling. A sbloccarla, però, era un colpo di testa solido di Djimsiti, che faceva esultare il Gewiss dopo l'uscita per infortunio di Kolasinac per Toloi.

Dopo aver subito tanto, però, il Torino si svegliava con lo schiaffo dell'albanese. E da una bella iniziativa di Vlasic nasceva al 40esimo la punizione dalla quale Lazaro disegnava una bella traiettoria in piena area, dove si avventava Maripan, il cui colpo di testa fulminava Rui Patricio. La Dea, ferita nell'orgoglio, provava a riportarsi subito avanti. E solo una grande risposta di un reattivo Milinkovic-Savic evitava il raddoppio su un'altra palla inattiva a fine primo tempo.

L'inizio della ripresa vedeva Adams non concretizzare un taglio in profondità di un Tameze che era andato via in penetrazione sorprendendo tutti. Gasperini, vista l'impasse, inseriva nello stesso momento Cuadrado, Samardzic e Pasalic per Ruggeri, Brescianini e CDK, che non sembrava averne più. Chi restava in campo era Retegui, i cui movimenti continui erano volti a infastidire la difesa avversaria, ma la cui conclusione di sinistro al 63esimo, dopo un bel movimento, era scoordinata. Il tutto mentre nel frattempo si scaldava un certo Scamacca, alla prima convocazione dopo l'infortunio al ginocchio occorso in estate.

Le idee, però, scarseggiavano tra gli orobici, e la conclusione di Cuadrado da lontano era una delle poche iniziative concrete. L'episodio, però, arrivava al 73esimo, quando Tameze stringeva la maglia di Retegui in area di rigore, provocando il penalty per i padroni di casa. Dagli undici metri, però, l'argentino titubava e calciava poco debole, con il portiere granata che intuiva e parava il suo terzo rigore su tre in campionato.

Lo scontro si accendeva ancora di più dopo che Milinkovic festeggiava la sua prodezza in faccia alla curva atalantina, dalla quale piovevano accendini e altri oggetti. Ammonito e oggetto di tanti fischi, il portiere balcanico alzava la tensione dell'incontro. Due minuti dopo, da un cross di Bellanova mancato da Retegui Pasalic impattava al volo di sinistro ma senza trovare il bersaglio. Il Toro si limitava quasi soltanto ai rinvii lunghi del suo estremo difensore, complice anche l'ingresso di Sanabria per un impalpabile Adams, mentre Vlasic era l'unico ad avere qualche idea con la palla al piede.

La Dea ci provava in tutti i modi, confidando nella qualità e nelle idee di Cuadrado e nelle folate di un Bellanova che a fine gara faceva ancora la differenza negli affondi. Poi, a cinque minuti il rientro di Scamacca, che prendeva il posto di Retegui. Dopo pochi secondi il centravanti romano raccoglieva di testa un cross proprio del colombiano, ma non imprimeva forza a un pallone centrale, ben controllato dal sicurissimo Milinkovic.

Le statistiche del match
Le statistiche del matchStats Perform

Velleitari, i tentativi finali dell'Atalanta, con Cuadrado che da ala sinistra cercava l'incursione centrale. Ma, nonostante le apparenze, la mobilità e il piede del colombiano non sono quelli di dieci anni fa, e si vedeva anche in un altro tiro centrale ben assorbito dal portiere granata. L'ex Juventus era poi protagonista di uno scontro duro in area avversaria con Nije, che prendeva una brutta botta. Ed era il culmine della frustrazione dei locali, che vedevano andar via con un solo punto oltre 96 minuti di partita che ne hanno palesato i limiti, soprattutto nella prossimità della porta avversaria.