Rasmus Højlund
Rasmus Højlund arriva a Napoli con la voglia di riscrivere la propria storia. Classe 2003, fisico possente e movimenti da centravanti moderno, il danese è pronto a diventare il perno dell’attacco di Conte, dopo un’esperienza complicata in Premier League.
Al Manchester United, il giovane bomber ha avuto poche occasioni di brillare davvero: 95 presenze totali, 26 gol e sei assist, con numeri che non hanno soddisfatto le aspettative legate al pesante investimento del club inglese. Troppi cambi di strategia, l’arrivo di nuovi attaccanti e qualche panchina di troppo hanno trasformato il sogno inglese in un test duro da superare.
In Italia, però, Højlund ha già mostrato il suo valore. All’Atalanta si era imposto subito, tra gol pesanti e capacità di muoversi in profondità, conquistando tifosi e società in pochi mesi. Ora a Napoli troverà un ambiente familiare e la responsabilità di guidare l’attacco azzurro in assenza di Lukaku.
Loïs Openda
Lois Openda arriva alla Juventus come uno degli attaccanti più interessanti in campo europeo. Classe 2000, belga di origini congolesi e franco-marocchine, ha accumulato esperienza in alcuni dei campionati più competitivi d’Europa, dimostrando una combinazione rara di velocità, tecnica e senso del gol.
I numeri parlano chiaro: in Olanda con il Vitesse ha segnato 37 gol tra campionato e coppe in due stagioni, mentre al Lens in Ligue 1 ha messo a segno 21 reti in 38 partite, confermando un rendimento costante anche a livello internazionale.
Al Lipsia, in Bundesliga, Openda ha realizzato 41 gol in due stagioni, giocando sia da punta centrale sia come seconda punta: una media realizzativa che lo colloca tra gli attaccanti più prolifici under 25 in Europa.
Sul piano tattico, Openda è un attaccante moderno. La sua velocità in accelerazione e la capacità di pressare alto lo rendono perfetto nei contropiedi e nelle situazioni di uno contro uno. Abile sia a giocare in profondità che a inserirsi tra le linee, può essere impiegato come punta centrale o esterno offensivo, sfruttando le sue accelerazioni per sorprendere difese stanche. La Juventus potrà alternarlo a Jonathan David o utilizzarlo come arma dalla panchina, aumentando imprevedibilità e dinamismo.
Edon Zhegrova
Edon Zhegrova è l'altro nuovo rinforzo offensivo della Juventus, pronto a portare qualità, velocità e duttilità nel 3-4-2-1 di Tudor. Il classe 1999, kosovaro di nascita, arriva dal Lille dove, da compagno di squadra di Jonathan David, ha collezionato 107 presenze dal gennaio 2022, siglando 26 gol e servendo 18 assist.
La sua miglior stagione personale è stata quella 2024/25: 12 reti e 10 assist, contribuendo in modo decisivo alla qualificazione in Champions League della squadra francese.
Zhegrova è un giocatore versatile: naturale ala destra, può adattarsi sull’out sinistro, come punta centrale o anche come esterno arretrato se richiesto, senza perdere il suo imprinting offensivo. Alla Juventus sarà collocato principalmente sulla trequarti destra, pronto a rientrare sul mancino preferito, ma Tudor potrà spostarlo sull’altro lato per creare superiorità numerica o inserirlo da subentrante per sorprendere le difese avversarie con accelerazioni e tiri dalla distanza.
Christopher Nkunku
Classe 1997, francese, Nkunku si è formato nel vivaio del PSG, ma la consacrazione è arrivata in Bundesliga al Lipsia, dove ha affinato tiro, dribbling e inserimenti. La stagione 2021/22 rimane il suo picco: 35 gol complessivi, 6 in Champions League, e il titolo di miglior giocatore della Bundesliga.
L’anno successivo ha aggiunto altre 23 reti prima di trasferirsi a Londra, dove tra infortuni e mancanza di continuità ha totalizzato 17 gol in 49 presenze.
Nkunku non è una prima punta tradizionale: eccelle come seconda punta, falso nove o ala, sfruttando accelerazioni, lettura degli spazi e capacità di infilarsi tra le linee avversarie. Allegri potrà inserirlo in un 3-4-2-1 dinamico, insieme a Leão e Pulisic, creando un attacco fluido capace di cambiare ritmo e colpire in transizione.
La sfida per Nkunku sarà replicare in Serie A la prolificità e la creatività che lo hanno reso protagonista in Germania, diventando l’elemento imprevedibile e determinante del nuovo Milan.
Adrien Rabiot
Adrien Rabiot torna in Serie A, questa volta con la maglia del Milan, firmando un contratto triennale e diventando l’ultimo tassello del centrocampo rossonero. Classe 1995, francese, Rabiot porta con sé esperienza internazionale e duttilità tattica: può agire da mediano, mezzala o centrocampista centrale, garantendo equilibrio e capacità di inserimento in fase offensiva.
I numeri parlano di un giocatore costante e produttivo: in Serie A ha collezionato 157 presenze con 18 gol e 12 assist, mentre in Ligue 1 ha totalizzato 193 partite con 23 reti e 17 assist. In Champions League, invece, 60 apparizioni con 7 gol e 4 assist confermano la sua capacità di incidere anche ai massimi livelli europei.

Rabiot è un giocatore che unisce fisicità e tecnica: sa proteggere la difesa, dettare i tempi e inserirsi negli spazi per finalizzare le azioni. È il vero e proprio pupillo di Allegri, il quale potrà sfruttarlo come collante tra centrocampo e attacco, dando equilibrio alla squadra e supportando la manovra offensiva.
Manuel Akanji
Manuel Akanji è il nuovo volto della retroguardia dell’Inter. Il difensore svizzero, classe 1995, arriva dal Manchester City con un prestito oneroso e diritto di riscatto.
Akanji può essere impiegato sia come centrale che come braccetto, adattandosi a sinistra o a destra, garantendo copertura e lettura della profondità. La sua esperienza internazionale è notevole: oltre 250 presenze tra Bundesliga, Premier League e Champions League, con 4 gol e 1 assist in Bundesliga, 2 gol e 1 assist in Premier League, e 3 reti e 2 passaggi vincenti in Champions.
Fisicamente robusto, abile negli anticipi e dotato di buona progressione palla al piede, Akanji offre a Chivu un’alternativa moderna e completa: centrale affidabile, capace di impostare l’azione e di adattarsi rapidamente a diversi scenari tattici.
Jamie Vardy
Jamie Vardy sbarca in Serie A a 38 anni, pronto a mettere a disposizione della Cremonese esperienza, leadership e fiuto del gol. L’attaccante inglese arriva dopo 13 stagioni al Leicester, con cui ha vinto la storica Premier League 2015-16.
Numeri che parlano chiaro: 342 presenze in Premier con 145 gol e 50 assist, 9 gare e 2 reti in Champions, 8 presenze e 2 gol in Europa League.
Vardy resta un centravanti completo: capace di giocare da punta centrale o in un attacco a due, sfrutta velocità, inserimenti e pressing costante, imponendosi come punto di riferimento immediato per la squadra di Nicola e un pericolo costante per le difese avversarie.