"I Friedkin hanno scelto lui perché dovunque è andato ha fatto bene, è un allenatore che riesce a cambiare la fisionomia di un atleta e rende ottimi i giocatori. Sa delle difficoltà che incontreremo, ma chi arriva oggi dovrà avere il tempo per lavorare e per questo mi sono fatto da parte io". Lo ha detto Claudio Ranieri, seduto al fianco di Gian Piero Gasperini nel giorno della conferenza stampa di presentazione a Trigoria del nuovo allenatore.
"Gian Piero è stato chiamato per costruire qualcosa che possa dare frutti rigogliosi: ha personalità, è forte, schietto e dice le cose anche a brutto muso - ha aggiunto - Tra i tanti nomi ho fatto il suo nome perché la Roma ha bisogno di una personalità forte, di un allenatore che non si accontenti mai, che vuole migliorare tutto. Noi gli offriamo un anno per farsi capire e i giocatori devono stargli dietro. Il mio rapporto con lui, poi, sarà quello di un amico che sta da una parte e se avrà bisogno di qualcosa proverò a risolvere".
Quando gli è stato chiesto cosa abbia chiesto a Gasperini, ha risposto: "Di fare Gasperini... Percassi dopo il quarto anno chiedeva sempre la salvezza, noi non saremo a quel livello, ma gli chiediamo di fare bene. I tifosi si identificheranno, ci vorrà tempo. Se andavamo in Champions, avremmo incontrato tutte grandi squadre e non siamo pronti per questo. Ma siamo agguerriti per l'Europa League. Mi auguro un bel percorso. Uniti, con la consapevolezza di dover ingoiare amaro. Ho detto a Gasperini che i tifosi vogliono vedere la squadra combattente anche nel perdere".
Sulla questione Nazionale, ha aggiunto: "Si è detto tutto, rispetto l’Italia ma sono della Roma".
Riguardo al rinnovo di Svilar, ha chiarito: "Ha fatto Ghisolfi, io ho solo chiamato dicendo che si può far bene. Sia lui che noi siamo ambiziosi per qualcosa di importante, ho fatto solo questo".
Parlando del Fair Play Finanziario, poi, Ranieri ha spiegato: "Ci sono dei paletti, dobbiamo rientrare, ma sono sicuro che ci riusciremo. Dal 2026 potremo operare con più serenità. Io sono fiducioso, ci sono due mercati in cui bisogna stringere i denti. Ci sono squadre che spendono tanti milioni per ragazzi, noi non possiamo farlo. Dobbiamo fare il meglio possibile, parlo per il calcio italiano".
Sul ruolo vacante del diesse ha concluso: "La proprietà sta vagliando alcuni nomi, quanto prima saprete".
Gasperini si presenta: "Vogliamo riportare la Roma in alto"
Gian Piero Gasperini ha parlato per la prima volta da nuovo tecnico giallorosso, prendendo parola al fianco di Claudio Ranieri.
"I primi contatti li ho avuti con Ranieri che mi ha descritto benissimo questa realtà - ha esordito Gasperini raccontando come è nata l’occasione di avviare un nuovo percorso -, la proprietà l’ho incontrata dopo: sono persone con grande entusiasmo, la Roma è sempre nei loro pensieri e hanno progetti ambiziosi. L’obiettivo è costruire qualcosa di forte. C’è la volontà di investire nonostante il Fair Play Finanziario e di riportare la squadra in alto".
"Il risultato massimo che dobbiamo porci è la Champions League alla fine del prossimo anno - ha aggiunto -. Oggi la Roma non è da Scudetto, poi non si sa mai". E ancora: "Il mio traguardo migliore sarà quello di far giocare ai calciatori la loro migliore stagione. Non è ancora arrivato il momento di accontentarsi, nemmeno a 30 anni".

Gasperini ha poi confermato che c’era stato anche un interessamento della Juventus: "Sì, ma ho avuto la sensazione che la Roma fosse la scelta giusta per la mia carriera e per il mio modo di fare calcio. Questo è quello che cerco, di cui ho bisogno. Sono convinto di aver preso la scelta giusta".
Inevitabile un passaggio sul fallimento dell’esperienza giallorossa di Ivan Juric, suo ex collaboratore e nuovo tecnico dell'Atalanta: "La mia esperienza è diversa, con Juric abbiamo condiviso tanto insieme. Sono passati tanti anni, le esperienze sono state diverse. Il mio modo di vedere calcio si è evoluto. Ci sono due aspetti: la riaggressione del pallone o aspettarla. Io preferisco avere il pallone, ma non è sempre possibile: serve saper fare tutto. Per me è stato un metodo vincente, ma ora lo fanno in tanti e serve duttilità. Su Juric non so cosa non ha funzionato".
Sullo sfidare l’Atalanta, sua ex squadra, e sulle sue caratteristiche da allenatore, ha risposto con un sorriso: "C'è tempo per quello. Io lavoro tanto, mi piace farlo. Mi piace convincere i calciatori, senza imporre nulla. Molti risultati sono arrivati grazie a questo e poi alle prestazioni. Un difetto? Faccio fatica a trovarli (ride, ndr), forse me la prendo troppo…".
Passando al campo, Gasperini ha aggiunto: "Spero che Dybala stia bene e in salute, c’è un prospetto di squadra che deve essere chiaro, come è stata la Roma con Claudio, dove tutti spingono nella stessa direzione. Vogliamo migliorare i singoli: chi a livello di condizione, chi di tecnica, chi di tattica, chi di personalità".
"Non ci sono giocatori non adatti. Paulo quando sta bene è un grande giocatore e noi dobbiamo cercare di farli stare bene. Ora partiamo da quello che c’è (Dovbyk e Abraham) poi vedremo strada facendo".