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Processo Prisma, patteggiamenti confermati per ex dirigenti della Juve: un anno e 8 mesi ad Agnelli

Aggiornato
Andrea Agnelli e Pavel Nedved
Andrea Agnelli e Pavel NedvedSimone Arveda / GETTY IMAGES EUROPE / Getty Images via AFP

Il Gup di Roma approva i patteggiamenti per gli ex vertici della Juventus: Agnelli un anno e 8 mesi, Nedved un anno e 2 mesi, Paratici e Gabasio un anno e 6 mesi. Il club multato per 156.750 euro, le parti civili risarcite per oltre un milione. Andrea Agnelli: "Scelta sofferta ma giusta"

Si chiude oggi il lungo processo penale per la Juventus e i suoi ex vertici.

Il processo Prisma, incentrato su presunte plusvalenze gonfiate e manovre stipendi, ha visto il via libera del Gup di Roma, Anna Maria Gavoni, ai patteggiamenti proposti dalla difesa dei dirigenti bianconeri.

Sanzione di oltre 150mila euro per la Juve

Per l’ex presidente Andrea Agnelli è stato stabilito un anno e otto mesi di pena, con sospensione della stessa e ammenda. Stesso destino per altri ex dirigenti: il vicepresidente Pavel Nedved dovrà scontare un anno e due mesi, mentre per Fabio Paratici e Cesare Gabasio, figure chiave nelle manovre stipendi, è stato stabilito un anno e sei mesi.

Per Stefano Cerrato, Marco Re e Stefano Bertola la pena di un anno è stata convertita in ammenda. L’ex amministratore delegato Maurizio Arrivabene invece è stato prosciolto, con conferma del non luogo a procedere.

Il club stesso è stato sanzionato con 156.750 euro di ammenda. Inoltre, per le 221 parti civili ammesse al processo, sono state definite transazioni per un terzo dei richiedenti, per un totale di 1 milione e 80mila euro, con il contributo dei dirigenti che hanno optato per il patteggiamento, ad eccezione di Gabasio.

Le accuse contestate spaziavano dalla manipolazione del mercato, alle false comunicazioni sociali per società quotate, fino alla dichiarazione fraudolenta e all’ostacolo agli organi di vigilanza.

Andrea Agnelli: "Scelta sofferta ma giusta"

"Ribadisco oggi il profondo rispetto per le Autorità competenti chiamate a valutare il mio operato, nella piena consapevolezza che le inchieste sportive e penali costituiscono sul piano personale, un capitolo molto gravoso, ma anche un utile spunto di analisi per il futuro". È il commento di Andrea Agnelli al via libera ai patteggiamenti per gli ex vertici della Juventus nell'ambito dell'inchiesta 'Prisma'.

"La decisione di avanzare la richiesta di applicazione della pena, sospesa, priva di effetti civili e di sanzioni accessorie, senza riconoscimento di responsabilità, quindi coerente con la mia posizione di innocenza, è stata indubbiamente molto sofferta. Dopo aver a lungo riflettuto, sono però convinto - sottolinea l'ex presidente della Juventus - che rappresenti la scelta più opportuna, considerando che questo procedimento penale, avviato ormai quasi quattro anni fa, si trova ancora nella fase iniziale dell'udienza preliminare e l'alternativa sarebbe stata un limbo destinato a trascinarsi ancora per moltissimo tempo. Avendone quindi oggi l'opportunità, ritengo giusto porre fine a questo lungo periodo nel pieno rispetto delle procedure".

"Il mio amore per la Juventus resta totale e immutato, così come il mio legame con l'Italia e, in particolare, con Torino, la mia città - afferma ancora Agnelli -. Il mio impegno di investitore sul tema della transizione energetica prosegue grazie allo sviluppo del FIEE, Fondo Italiano per l'Efficienza Energetica, che opera da quasi dieci anni, sotto la guida di un management esperto. Con passione continuerò, inoltre, a dedicarmi al ruolo di Presidente dell'IRCCS Istituto di Candiolo - Fondazione Piemontese per l'Oncologia, un incarico che ricopro dal 2017 e che mi rende orgoglioso, grazie al lavoro di medici e ricercatori eccezionali che quotidianamente affrontano la lotta contro il cancro, fornendo al contempo le cure per oltre trentacinquemila pazienti all'anno. Infine, da oltre due anni ormai vivo ad Amsterdam città nella quale, con la mia famiglia, abbiamo scelto di stabilirci e dalla quale costruirò i miei progetti futuri".