L'ex centrocampista del Manchester United è stato condannato a quattro anni di stop per doping nel febbraio 2024 mentre era alla Juventus, ma la pena è stata poi ridotta a 18 mesi in seguito a un ricorso.
Prima del suo trasferimento al Monaco, il giocatore ha parlato della sua squalifica, criticando la squadra biaconera per quella che considera una mancanza di supporto durante uno dei periodi più difficili della sua carriera.
"Alla Juventus ho chiesto la possibilità di fare dei massaggi oppure di avere un preparatore atletico visto che facevo sempre parte della squadra. Ne avevo diritto. Diciamo che non mi hanno sostenuto, e questo mi ha colpito, non ne ho capito il motivo. Credevo di essere in guerra contro l'antidoping ma non contro la Juventus", ha dichiarato Paul Pogba al programma Sept à Huit di TF1.
Sulla squalifica: "Non ho capito nulla. È stato molto difficile. È stata una cosa che mi è stata tolta quando non ero pronto. La sentenza e il modo in cui è stata pronunciata... È stato uno shock. Quattro anni in un colpo solo per doping, senza spiegazioni e senza che nessuno mi ascoltasse".
E quindi la fuga da Torino: "Ho dovuto lasciare l'Italia anche perché i miei figli erano proprio vicino al centro di allenamento. Andavo con loro e passavo davanti allo stadio ogni giorno. Non potevo più farlo. Non potevo allenarmi. Era troppo difficile per me. Non giocare a calcio, andare con i miei figli, camminare davanti allo stadio... I miei figli che mi chiedevano: 'Papà, quando giocherai? Quando possiamo andare allo stadio?" Gliel'ho detto subito, anche se sapevo che sarebbe stato difficile", ha aggiunto Pogba.
Sul futuro al Monaco: "Sono mentalmente e fisicamente pronto e non vedo l'ora di riprendere, a 32 anni, come se fossi ancora un ragazzino".