Era l’inizio di un tour de force impegnativo e cruciale per il Napoli, come aveva sottolineato Antonio Conte alla vigilia, e la squadra partenopea non ha sbagliato nemmeno un colpo.
Al Franchi, a pochi giorni dall’esordio in Champions League contro il Manchester City, i campani hanno mandato in tilt la Fiorentina di Stefano Pioli, chiudendo la pratica con un netto 3-1.
Doppio colpo in apertura
Servono appena tre minuti per scoprire che questa non è una delle solite partite di settembre. Il Napoli entra al Franchi con idee chiare e passo deciso, e l’approccio è da squadra che ha fame, gamba e lucidità.
L’azione che apre la partita è già una sintesi perfetta di tutto questo: De Gea deve opporsi a Di Lorenzo, poi Gosens salva sulla linea dopo il tentativo ravvicinato di Højlund. Ma l’azione non si esaurisce lì. Il pallone rimane vivo, Anguissa lo cattura e Comuzzo - in netto ritardo - lo stende. L’arbitro non ha dubbi: rigore.
Il VAR si prende qualche secondo per valutare la posizione di Di Lorenzo all’inizio dell’azione, ma tutto regolare. Dal dischetto si presenta Kevin De Bruyne: rincorsa breve, destro angolato, portiere da una parte, palla dall’altra. Il Napoli è avanti. È il secondo gol in Serie A del centrocampista belga.
Ma il Napoli non si ferma: la squadra gioca corta, rapida, con gli interni sempre pronti a inserirsi e i terzini che accompagnano ogni azione.
Poi arriva Højlund, protagonista assoluto della serata alla prima in maglia azzurra. Al 14’, Spinazzola disegna un filtrante millimetrico, il danese si smarca con una mezza luna e, liberato dal controllo di Pongracic, scarica un destro secco sul secondo palo: 2-0 Napoli.

Nel finale di tempo, la Fiorentina prova a farsi vedere: Mandragora calcia da fuori, il pallone viene deviato e nasce un corner. Poco dopo Dodo mette dentro un cross teso per Kean, ma Di Lorenzo è impeccabile: scivolata pulita, pallone allontanato.
Il Napoli abbassa leggermente il baricentro, ma non concede mai la sensazione di essere in difficoltà. La linea difensiva resta compatta, i raddoppi sempre puntuali. La Fiorentina tiene più palla, ma i varchi si chiudono prima che possano diventare pericolosi.
Beukema chiude la pratica
La ripresa si apre con una novità: dentro Piccoli per Dzeko, e il Napoli chiude subito i conti. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo conquistato da Politano, Anguissa serve Beukema, che da distanza ravvicinata segna all’esordio in maglia azzurra.
È il 3-0: una rete che gela le ambizioni dei toscani, rientrati in campo con determinazione e voglia di ribaltare il match, subito annullata dai letali uomini di Conte. Il risultato offre al tecnico salentino l’opportunità di gestire le energie in vista del big match di giovedì contro il Manchester City. Il primo a rientrare in panchina è Kevin De Bruyne (che sarà il grande ex della partita), seguito da Politano e Spinazzola, sostituiti da Elmas, Neres e Olivera.

Nonostante l’esito ormai segnato, la Fiorentina non si arrende. La squadra di mister Pioli trova il gol del 3-1 sugli sviluppi di un calcio d’angolo: Ranieri raccoglie il pallone e buca Milinkovic-Savic sul primo palo, firmando il primo gol stagionale subito dal Napoli in campionato. Un lampo che scuote i viola, che nel finale impegnano il portiere serbo con due interventi straordinari: prima una respinta sul destro di Fazzini, poi un’uscita decisiva su Piccoli.
Grazie a Milinkovic-Savic, il Napoli evita la beffa e mette definitivamente in ghiaccio la partita, conquistando la terza vittoria consecutiva e confermandosi a punteggio pieno in vetta alla classifica. La Fiorentina, invece, non riesce ancora a vincere: i viola restano fermi a 2 punti dopo due pareggi e questa sconfitta al Franchi.