"Non voglio perdere. Voglio vincere. Sarebbe masochista mettere una squadra che non è la migliore per vincere. Poi ci sono novanta minuti e una gestione da fare. Pagano i big? Sono io il big, sono io che pago": lo dice il tecnico del Milan Sergio Conceiçao alla vigilia della sfida contro il Lecce, partita in cui potrebbero partire dalla panchina Theo Hernandez, Leao e Joao Felix.
"Magari uno ha tanta qualità ma fisicamente non è a posto. Non ho undici giocatori fissi da schierare", spiega.
In conferenza stampa, il tecnico ha affrontato anche la vicenda relativa al suo ex portavoce, il quale, dopo aver diffuso informazioni errate su di lui, ha rassegnato le dimissioni in mattinata. (Clicca qui per scoprire di più sulla vicenda).
Tornando sulle questioni di campo, l'allenatore del Diavolo ha analizzato le difficoltà dei giocatori più rappresentativi: "Come persone sono grandissime persone, come professionisti hanno alti e bassi come tutti. Sono giocatori che hanno dimostrato che qua al Milan possono fare la differenza perché hanno una qualità enorme".

"È stato importante lavorare con alcuni giocatori su diverse situazioni su cui non abbiamo mai lavorato. Se parliamo di voglia non va bene, la voglia devono averla tutti. È una cosa che deve esserci tutti i giorni per chi entra qua a difendere questa maglia. In allenamento vedo chi mi dà più garanzie per iniziare la partita, tutti mi hanno dato una buona risposta. Poi sono io che devo scegliere la strategia migliore per vincere una partita difficile".
Conceiçao si difende e fa chiarezza su Gimenez
Interrogato sui possibili errori commessi nelle scorse partite, tra campionato e Champions League, il mister dei rossoneri ha detto questo: "Si è persa questa anima che non dobbiamo perdere, altrimenti entriamo in un buco da cui non usciamo più. Sono solo parole, lo so. Ma mi costa, così come costa ai tifosi".
"La solidità, la compattezza della squadra, anche con meno qualità rispetto ai giocatori che ho oggi, era fantastica. Deve essere un comportamento armonioso, dove tutti sanno cosa stiamo facendo per rubare palla agli avversari. Tutti i giocatori devono avere un comportamento da soldato: sto trovando più difficoltà a far passare questo messaggio": lo dice il tecnico del Milan parlando delle caratteristiche che mancano a questa squadra rispetto al suo Porto.
"L'Arsenal che ha battuto 7-1 il PSV è la stessa Arsenal contro cui io ho perso ai rigori l'anno scorso. Non è che da un giorno all'altro non capisco più niente di calcio, ho un percorso prima di arrivare qui. Mi devo giustificare tutti i giorni sul perché sono l'allenatore del Milan. Ci sono problemi grandissimi di negatività a tutti i livelli, ma bisogna guardare avanti e vincere. Io parlo, la settimana è stata molto buona a livello di lavoro. Ma non vuol dire che domani vinci 4-0 col Lecce, magari. Non dobbiamo guardare al passato, ma al futuro e il futuro è domani".
Infine, il tecnico lusitano ha fatto chiarezza sulle condizioni di Santiago Gimenez: “Come sta? Sta lavorando, poi leggo certe cose. Arriva un campionato che non è facile, con tutto il rispetto per l’Olanda. C’è sempre un periodo di adattamento, è normale. Poi non sono d’accordo che il problema è giocare con due punte o meno, non abbiamo tarpato le sue qualità. Lui è concentrato sul lavoro e ha fatto una buona settimana di allenamenti. Ho visto tanti giocatori nel suo ruolo, come Retegui, che sono arrivati in Italia e hanno avuto difficoltà all’inizio. Non è facile arrivare e fare 15 gol subito. Lui lo vuole e lo voglio anche io, ma sta lavorando".