"De Bruyne? La vede come una nuova sfida per lui. Poteva andare in Arabia o in America, ma è voluto restare in Europa. Se mi avesse scritto su Instagram, gli avrei detto: mandami la maglia e non venire qui".
Lo ha detto il regista del Napoli Stanislav Lobotka in un dialogo leggero nel podcast del sito slovacco "Iná Liga" in collegamento video. Lobotka ha parlato dei vari temi ridendo, facendo capire che si trattava di un dialogo leggero e ironico.
Lobotka su De Bruyne ha ricordato che "mi ha detto che non lavorava così da dieci anni. Io gli dicevo che stava andando alla grande e che non aveva altra scelta che accettare il duro lavoro di Conte. Kevin non è il tipo che si lamenta, ce la mette tutta. Ammiro la sua carriera per questo finale. Se avesse avuto la possibilità di scegliere di nuovo e avesse potuto scegliere tra America e Arabia Saudita, forse avrebbe fatto una scelta diversa", le parole riportate da Tuttonapoli.
"Non è facile avere tutti la stessa mentalità"
Il centrocampista slovacco ha parlato anche del suo infortunio: "Quando non giochi per un mese, la condizione si fa sentire. Sono contento che il muscolo abbia retto, non ho avuto dolori nella zona inguinale". E anche del duro lavoro con il tecnico azzurro: "Tempo libero? Con Conte, il prossimo giorno libero sarà a maggio - ha detto ridendo -, quando giocheremo l'ultima partita della stagione. Per lui pure in vacanza insieme si andrebbe. Conte è così, vuole disciplina, vuole che tutti abbiano la sua mentalità. Ma su una rosa di 25 non è facile avere tutti la stessa mentalità. L'importante è che ogni singolo giocatore voglia vincere".
"I tifosi sono esigenti"
Lobotka, a Napoli dal 2020 e che il 25 novembre farà 31 anni, ha spiegato che "la pressione è sempre la stessa. A Napoli se vinci, poi si aspettano che tu vinca ancora, come se lo scudetto fosse un obbligo avendolo appena vinto. I tifosi sono esigenti ma non è facile, soprattutto se giochi anche la Champions. Io sto molto bene qui, ma sto invecchiando. La mia vita calcistica finirà presto e non ho aspettative eccessive. Già adesso sento che ci vuole più tempo per recuperare. Prima potevo fare tre partite in una settimana, adesso dopo due giorni sento le gambe pesanti. Con Conte è durissima, ogni allenamento è come una partita. Io non mi lamento ma non potrò farlo per sempre".

"Il mio futuro? Il mio agente ha detto che forse il 2026 potrebbe essere il momento giusto per cambiare e penso abbia ragione. Ma non faccio previsioni", ha concluso lo slovacco.
La rettifica dell'agente: "Frasi fuori contesto"
"Ho visto oggi sui social quello che è circolato e sono rimasto molto sorpreso, perché si tratta di frasi completamente fuori contesto". Lo ha detto a Radio Crc Branislav Jasurek, agente di Stanislav Lobotka, commentando le dichiarazioni del centrocampista del Napoli.
Jasurek ha chiarito anche frasi da lui dette in questi giorni: "Ho detto che con Antonio Conte è dura allenarsi - ha spiegato - perché è un allenatore molto esigente, ma ho aggiunto che sono felice di questo, perché lui è un vincente e grazie a lui la squadra sarà ancora campione. Poi ho scherzato dicendo che magari Lobo sarà stanco e potremo fare un trasferimento in estate, ma era chiaramente una battuta, come tutti hanno capito, visto che sono un agente e per me ogni trasferimento è un 'affare'. Tutta questa storia che è nata è per me incredibile".

"Forse può succedere solo in Italia, perché chiunque abbia ascoltato il podcast in lingua originale sa perfettamente che era solo una battuta. E tutti sanno anche che il rapporto tra Antonio Conte e Stanislav Lobotka è come quello tra padre e figlio, e non cambierà mai. Chi prova a mettere in dubbio questo legame non avrà successo, perché sono sicuro che insieme vinceranno ancora tanti titoli".
Lobotka come Hamsik
Il manager precisa che "il legame tra Stanislav, il Napoli, la città e i tifosi - ha detto - è e resterà sempre molto simile a quello che Marek Hamsik ha avuto con Napoli. Per Stanislav, Napoli è come una seconda casa. Ha comprato un'abitazione, si sente davvero a casa sua. Lo dimostra in ogni gara, e spesso due volte a settimana, in campo. Ed è questo ciò che conta davvero. Stanislav è già stato due volte campione d'Italia e ha piena fiducia di poter vincere il titolo una terza volta. Ha anche i suoi sogni in Champions League con il club".
"La scorsa stagione è stata molto positiva, ma ogni volta che parliamo, il tema è sempre lo stesso: vincere, conquistare titoli. Ora ha 30 anni, ed è il momento della carriera in cui vuole continuare a sollevare trofei. E si trova nel club giusto per riuscirci".
