Lazio, Lotito: "Non accetto intimidazioni, tifosi ci rispettino"

Claudio Lotito
Claudio LotitoMARCO ROSI - SS LAZIO / GETTY IMAGES EUROPE / GETTY IMAGES VIA AFP

Il n. 1 biancoceleste: "Lo sciopero costruito su presupposto falso. Non è vero che doveva scendere in campo la nipote di Paparelli ma 3-4 rappresentanti della tifoseria"

"I tifosi devono fare i tifosi e rispettare la società. Se le persone usano questi mezzi io combatterò sempre, non accetto intimidazioni. Io penso che i tifosi devono essere rispettosi delle regole, le critiche costruttive vanno bene per ottenere tutti insieme il miglior risultato sportivo. Questo sciopero è stato costruito su un presupposto falso, non è vero che doveva scendere in campo la nipote di Paparelli ma 3-4 rappresentanti della tifoseria".

Così Claudio Lotito, presidente della Lazio, ai microfoni di Sky parlando della protesta del tifo in scena contro il Lecce. "La famiglia Paparelli è stata sempre considerata e accolta in tribuna. Questa era solo una strumentalizzazione per far valere il loro ruolo. Vedrete che alla fine certi comportamenti emergeranno e si vedranno quelli che sono comportamenti non patologici e quelli che sono da codice penale. Ma inibire alla gente di vedere la Lazio, vuol dire utilizzare la squadra per propri fini", prosegue il numero uno biancoceleste. Infine, Lotito ricorda come questa sia "una giornata particolare per la Lazio. 

"Oggi c'è il debutto dell'aquila, abbiamo intrapreso una serie di iniziative, lasciando cento posti coperti di rosso, ognuno rappresentante la morte di una donna. Noi vogliamo onorarle così. Abbiamo realizzato uno spot che colpisce emotivamente le persone, che dà un segnale di assoluta distanza da certi comportamenti. Il calcio deve insegnare e noi dobbiamo insegnare a rispettare le donne. Noi siamo tutti protesi a combattere certi fenomeni e vogliamo sensibilizzare l'opinione pubblica. Il calcio ha grande capacitàdi comunicazione, grazie alla sua capacità di coinvolgere milioni di persone", conclude.