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La carica di Lotito: "Gli obiettivi non si annunciano ma si centrano"

Claudio Lotito
Claudio LotitoALESSANDRO BREMEC/NurPhoto/NurPhoto via AFP
Il Presidente della Lazio, galvanizzato dai risultati recenti, ha parlato a margine dell'assemblea della Lega Serie A: "Non ho mai fatto annunci, ho sempre cercato di parlare attraverso i risultati". E poi ancora: "La cosa importante è mai esaltarsi, bisogna essere umili".

"Sorrido quando parlate di progetti, qui non dobbiamo costruire nessuna casa. È un gioco di squadra, serve equilibrio e non devono esserci prime donne, tutti devono lavorare all'unisono per raggiungere gli obiettivi. Ma io non voglio dare degli obiettivi, gli obiettivi non si annunciano ma si centrano. Non ho mai fatto annunci, ho sempre cercato di parlare attraverso i risultati". Lo ha detto il patron della Lazio Claudio Lotito, a margine dell'odierna assemblea della Lega Serie A.

"Io voglio combattenti e mai reduci, combattenti per degli ideali. Baroni è un combattente? Assolutamente sì. La cosa importante è mai esaltarsi, bisogna essere umili - ha proseguito -. Ieri poteva succedere di tutto, il risultato conta zero, l'ho detto anche a De Laurentiis. Quello che ho apprezzato è stato l'aspetto tecnico e tattico, le due squadre hanno combattuto fino alla fine dando il massimo. Poi subentrano fattori vari, ci sono tante cose che possono succedere ma la cosa bella è che è stato uno spettacolo di calcio vero. Calcio vero". 

La Lazio vede il primo posto
La Lazio vede il primo postoFlashscore

"Polemiche arbitrali? Non voglio entrare in questo meccanismo perché è un meccanismo in cui la Lazio fa delle considerazioni ma le fa in separata sede, non vogliamo creare nessun tipo di alibi a nessuno. Bisogna andare andare in campo e dare il 300%, poi si vede quello che succede".

"Se non sei buono a giocare lo vedono tutti, non ti puoi nascondere. Tutti percepiscono se ci sono stati comportamenti corretti e trasparenti o se non ci sono stati - ha proseguito -. Io combatto contro le ingiustizie e faccio in maniera di combattere per ottenere risultati nonostante le ingiustizie. L'importante è che il campo sia galantuomo, che produca risultati in funzione del merito".

"Arrabbiato per la squalifica di Castellanos? Lasciamo perdere, non si tratta di essere arrabbiato o meno. I fatti sono sotto gli occhi di tutti, fatevi una domanda e datevi una risposta", ha concluso.