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L’ambizioso Como sfida la Juve, Fabregas sicuro: “Abbiamo lo stesso progetto”

Cesc Fabregas
Cesc FabregasAlessandro Sabattini / GETTY IMAGES/AFP
Entrambe allenate da due ex calciatori di successo, le due squadre che daranno vita alla sfida che apre la ventiquattresima giornata vivono un periodo simile in quanto a progetti nel medio periodo

"Secondo me noi e la Juventus siamo allo stesso livello di progetto, nel senso che entrambi vogliamo prendere giocatori giovani da far crescere e creare qualcosa di importante per il futuro". Testo di Cesc Fabregas, un allenatore che da ex calciatore di rilievo quale è stato sa bene come provocare l'avversario che avrà di fronte, ossia la Juventus. L'allenatore del Como, che ospita la Vecchia Signora al Sinigaglia nel primo incontro della ventiquattresima giornata di Serie A, ha anticipato lo scontro con una dialettica sagace, ma non del tutto errata.

Il perché è presto spiegato, e non ha a che vedere esclusivamente con la creazione di un hub di giovani talenti sia a Como sia a Torino, dove la Next Gen ha fatto venir fuori ultimamente calciatori interessanti ma anche nessuno che abbia ispirato grandissimi club. In questo momento, infatti, la proprietà degli Hartono, la più ricca d'Italia, non solo si è distinta come la seconda più spendacciona nella sessione di mercato invernale dopo il Milan, ma ha anche fatto capire di aver intrapreso un progetto quantomeno a medio termine.

La classifica delle due squadre
La classifica delle due squadreFlashscore

La differenza, per curriculum e ambizioni immediate, c'è tutta. Anche perché si parla di una realtà che sta sgomitando da poco in massima serie e di una che punta alla qualificazione in Champions League. Tuttavia, le enormi ambizioni dell'opulente proprietà comasca e il ridimensionamento economico della Juve, specialmente dopo l'ingaggio fuori portata di Cristiano Ronaldo nell'estate del 2018, possono far pensare a un avvicinamento dal punto di vista delle possibilità sul mercato.

Tecnici new wave

Quella di Fabregas, dunque, non è da vedere solo come una provocazione ma anche come una manifestazione d'intenti da parte di un tecnico che si sta misurando per la prima volta in un palcoscenico importante e sa bene a cosa aspira. Innanzitutto, il catalano punta a quel bel gioco che lo ha accompagnato da sempre, ossia dai tempi della Masia del Barcellona per poi passare attraverso i dogmi di Arsene Wenger e Pep Guardiola. 

Meno indottrinato del rivale sul dogma del palleggio, Thiago Motta ha invece vissuto una carriera meno brillante da calciatore, seppur poi si è catapultato in modo deciso e analitico nella grande sfida per diventare un tecnico di livello. Dopo aver ben fatto con Spezia e Bologna, adesso l'italo-brasiliano è arrivato sul proscenio più arduo in Italia, sebbene lo abbia fatto in un momento non certo florido per la proprietà bianconera.

Rappresentanti di due ali simili ma non identiche della new wave degli allenatori europei, Fabregas e Motta si sfideranno per la prima volta da tecnici, mentre da calciatori lo avevano fatto in nove occasioni tra nazionale e club.Per il catalano solo due trionfi ottenuti con la Roja, tra i quali il devastante 4-0 nella finale dell'Euro 2012. Per l'italo-brasiliano, invece, memorabile la vittoria per 2-0 a Euro 2016 con la maglia azzurra con Antonio Conte in panchina. Oggi ci sarà la prima resa dei conti dalle panchine. Un piatto succulento per il venerdì di Serie A.