Il nuovo direttore generale della Juventus Damien Comolli non fa sconti e ha recentemente spiegato la situazione sul mercato, governato come in tempi di magra sotto l'egida dell' out-in: per far entrare qualcuno, qualcun altro deve uscire.
Bruciati milioni e tesoretto giovanile sotto Giuntoli per quell'anno zero che si è rivelato in realtà un - 1, i bianconeri si ritrovano in casa quasi un'intera formazione di esuberi tra difensori, centrocampisti, attaccanti che di fatto blocca il mercato.
Tanti casi spinosi
Posto che sono tutti sulla carta vendibili tranne la spina dorsale formata da Di Gregorio-Bremer-Locatelli-Thuram-Yildiz, più il nuovo Jonathan David e il vecchio-nuovo Francisco Conceicao, è chiaro che i primi indiziati a uscire sono Timothy Weah, Douglas Luiz e Dusan Vlahovic. Per i quali però non ci sono offerte all'altezza delle richieste.

Per l'americano il Marsiglia non offre abbastanza (15 con bonus contro una richiesta di almeno 20), per il brasiliano le richieste si fermano su un prestito con diritto di riscatto, quando invece la Juventus avrebbe bisogno di una cessione sui 40 milioni di euro per rientrare del passivo di 50 milioni messo a bilancio, e per il serbo che è in scadenza non si va oltre i 10-15 milioni di euro quando i bianconeri ne vorrebbero il doppio, sui 20-25 milioni di euro.
Ecco così che il mercato è bloccato, e vediamo se in questa guerra di logoramento prevarrà il pugno duro di Comolli che spingerà gli altri ad offrire quanto richiesto, o la necessità di dare a Tudor innesti più adeguati al suo stile di gioco prima che inizi la stagione.
Si stringe per Kolo Muani
Intanto, a fronte dei diversi casi di malcontento succitati, la Juve riceve comunque "l'amore incondizionato" di Randal Kolo Muani, che vuole solo il bianconero e obbliga il PSG, che lo considera un esubero, a scendere a patti con i bianconeri nonostante le offerte dalla Premier League. Per i 50 milioni di euro chiesti, i francesi potrebbero accontentarsi di un prestito oneroso di 10-15 e il resto da versare come un obbligo mascherato da diritto la stagione successiva.
Probabile che, come fatto per Conceicao, la Juve decida di ricambiare tanto affetto facendo uno sforzo economico nonostante la trattativa bloccata per Vlahovic, dando di fatto a Tudor un'alternativa per l'attacco, con il francese che può giocare punta, in appoggio a David o sulla trequarti esterna al posto di Conceicao. E chissà se l'arrivo di Kolo Muani non convinca Comolli a fare uno sconto per Vlahovic al Milan negli ultimi giorni di mercato.
Sul fronte uscite, vista la situazione di contratto di McKennie e le poche richieste per l'americano, nel folto centrocampo rischia di trovare meno spazio Fabio Miretti, tornato dal prestito di Genova. Ecco che per il 21enne si è fatto avanti il Napoli, che però valuta il giovane circa la metà di quanto richiesto dalla Juventus, offrendo 10-12 milioni di euro. Le due società parlano ma è difficile che a certe cifre Comolli decida di lasciar andare il giocatore.
A settembre il nuovo DS
Un innesto arriverà sicuramente a settembre, ma non si tratta di un giocatore bensì di un direttore sportivo. Il fatto che l'annuncio sia stato rimandato a quella data e i tanti giocatori dal Portogallo in ballo, tra acquisti e interessamenti (su tutti il centrocampista dello Sporting Morten Hjulmand ma anche quello del Benfica, Florentino) mettono sulla strada di Rui Pedro Braz, direttore sportivo proprio delle Aquile di Lisbona che lascerà il club a settembre.
Vedremo se quella che al momento sembra una sensazione, e che potrebbe spiegare la strategia di mercato con una regia occulta del portoghese, si tramuterà in un annuncio quando verrà completato l'organigramma.