Pronto a prendere le redini della Juventus, Igor Tudor avvierà la sua avventura in bianconero per la prima volta da allenatore, dopo le esperienze da giocatore e vice di Pirlo. Chiamato a risollevare un ambiente demoralizzato dopo aver vinto il ballottaggio con Roberto Mancini, con l'obiettivo di conquistare la qualificazione alla prossima Champions League, il croato cercherà di trasmettere ai giocatori della Vecchia Signora il suo spirito combattivo e la sua grinta.
Una carriera in casacca bianconera
La sua carriera da giocatore è contrassegnata da sei stagioni e mezzo trascorse con la maglia della Juventus, un periodo in cui si è affermato a livello internazionale, soprattutto sotto la guida di Marcello Lippi. Arrivato nel 1998, il croato ha vissuto i suoi anni migliori con l'ex CT della Nazionale italiana, venendo adattato a centrocampo e dando un contributo fondamentale nella conquista di due Scudetti e due Supercoppe italiane.
La sua avventura a Torino si interruppe nel 2005, quando fu ceduto in prestito al Siena a causa di problemi fisici e della folta concorrenza in rosa. Rientrato, per modo di dire, nel 2006, non riuscì a ritrovare il suo ruolo da protagonista a causa di un grave infortunio subito durante il precampionato. Questo segnò, dopo un anno ai box, il suo trasferimento definitivo all'Hajduk Spalato, la squadra della sua infanzia, dove concluse poi la carriera nel 2008. Con la Juventus, il croato totalizzò 110 presenze, siglando 15 gol.
Un allenatore determinato e pronto al riscatto
La prima "chioccia" di Igor Tudor fu Edy Reja, con cui il croato lavorò come assistente nel 2009 alla guida dell'Hajduk, subito dopo il ritiro dal calcio giocato. Successivamente, divenne vice di Igor Štimac, CT della Croazia, accumulando esperienza prima di intraprendere la sua carriera da allenatore nel 2013. Tornato a Spalato, vinse il suo primo trofeo, la Coppa di Croazia, dopo sole tre settimane dall'inizio del suo incarico. Le sue esperienze al timone del PAOK, Karabükspor e Galatasaray contribuirono poi notevolmente alla sua crescita professionale, portandolo infine in Italia.

La prima squadra a contattarlo fu l'Udinese, che lo nominò allenatore nell'aprile 2018 dopo l'esonero di Oddo. Da traghettatore, Tudor garantì la salvezza ai friulani, cedendo poi il posto a Nicola per la stagione successiva. Richiamato nel ruolo nel 2019, compì nuovamente l'impresa di salvare la squadra dalla retrocessione, conquistando la fiducia del club per la stagione seguente, che però non andò come previsto, culminando con il suo esonero a novembre.
Dopo un breve rientro in patria al suo amato Hajduk Spalato, l'ex bianconero Igor Tudor fece il suo ritorno alla Juventus, questa volta nel ruolo di vice-allenatore sotto la guida di Andrea Pirlo. In qualità di assistente, conquistò la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana, trofei che non bastarono però a garantirgli la riconferma, con l'intero staff tecnico allontanato nel 2021.
Tuttavia, quell’anno segnò una svolta positiva per il tecnico, che prese le redini del Verona e lo condusse oltre le aspettative, portandolo a un passo dalla qualificazione alle coppe europee. Un’annata che ne accrebbe il prestigio, tanto che l’Olympique Marsiglia lo chiamò per la stagione 2022/2023.
Dopo aver ottenuto un solido terzo posto in Ligue 1, Tudor decise però di rescindere il contratto con il club francese e, successivamente, dopo un periodo di inattività, accettò la proposta della Lazio nel corso della stagione 2023/2024, subentrando a seguito dell’esonero di Sarri. Questo incarico rappresentò la sua ultima esperienza prima del significativo ritorno alla Juventus, dove è ora pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera da allenatore. Da giocatore, invece, Tudor ha già dato un contributo fondamentale alla causa bianconera, un ulteriore motivo per riporre fiducia in lui.