L’Inter di Chivu si conferma in stato di grazia, travolgendo la Cremonese con un 4-1 netto: controllo totale del gioco, Bonny protagonista con un gol e tre assist e i nerazzurri centrano la quinta vittoria consecutiva tra campionato e Champions.
Ora si può dire: l’Inter è tornata, compatta e affamata sotto la guida di Chivu. Nello stesso stadio dove la Cremonese aveva sorpreso il Milan alla prima giornata, i nerazzurri non hanno lasciato spazio a sorprese, imponendo la loro legge con determinazione feroce.
Il 4-1 finale racconta di dominio assoluto, concentrazione totale e una squadra che, sotto la pioggia milanese, ha offerto una performance impeccabile, "rovinata" solo dal gol subito nel finale. La Cremonese è stata costretta a rincorrere, intrappolata nella propria metà campo, incapace di reagire di fronte a un’Inter che detta il ritmo e scrive la sua quinta vittoria consecutiva tra campionato e Champions.
Dominio incontrastato
San Siro si infiamma sin dai primi secondi, con l'Inter di Chivu che, come un uragano, travolge la Cremonese. La manovra nerazzurra è un concentrato di intensità e classe, capace di mettere subito alle corde gli avversari. Sono appena trascorsi 28 secondi quando Frattesi si divora una clamorosa occasione da gol, su traversone di Dimarco, un segnale inequivocabile: l’Inter è pronta a dominare.
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Al 6’ il primo squillo della serata: recupero palla di Barella, che lancia con precisione chirurgica Lautaro Martinez, il quale non sbaglia e porta i nerazzurri sull'1-0. Un vantaggio che non frena affatto la spinta dell’Inter, che continua ad assediare la Cremonese con Mkhitaryan e Dimarco, i cui tiri potenti vengono però salvati da un reattivo Silvestri. Il portiere avversario si esibisce in una serie di interventi che, però, non riescono a fermare l'incessante avanzata della squadra di casa.
Al 12’, una scena che fa sussultare San Siro: un tiro di Dimarco, deviato da Akanji, sembra gonfiare la rete, ma l'arbitro annulla per un fuorigioco dello svizzero. L'Inter continua a dominare la partita, con triangolazioni micidiali tra Lautaro e Bastoni, mentre Dumfries viene murato proprio sul più bello. La Cremonese è in netta difficoltà, incapace di reagire.

La supremazia dell’Inter si concretizza al 38’: Bastoni serve un pallone millimetrico a Dimarco, che crossa perfettamente per Bonny. Il giovane attaccante anticipa tutti e, con una stoccata di testa, trafigge Silvestri per il 2-0 e firma il suo primo centro in nerazzurro. Un colpo mortale, che conferma la superiorità dei padroni di casa. Poco prima del fischio finale del primo tempo, Dimarco ci riprova con un altro traversone, ma Bonny sfiora soltanto il tris, dimostrando come l'Inter sia sempre pronta a colpire.
Bonny da 10 e lode
La ripresa si apre con la squadra di Chivu che gestisce il doppio vantaggio acquisito nel primo tempo, dosando le energie ma senza rinunciare al controllo del gioco. Nei primi minuti, Dimarco prova dalla distanza ma il tiro termina alto, mentre la Cremonese cerca timidamente di prendere coraggio, senza però trovare spazi concreti.
Al 54’, il tecnico rumeno opera il primo cambio: Dumfries lascia il posto a Luis Henrique, segnale che i nerazzurri vogliono mantenere freschezza sulle fasce. La Cremonese risponde con innesti offensivi: dentro Vandeputte, fuori Johnsen, ma l’equilibrio della partita resta chiaramente nelle mani dell’Inter.
Il match prende definitivamente la direzione nerazzurra tra il 55’ e il 57’: prima Bonny serve Dimarco su un corner ribattuto dalla difesa grigiorossa e il mancino dell’esterno pesca l’angolo giusto per il 3-0, poi lo stesso Bonny imbuca magistralmente per Barella, che firma il poker e completa la tripletta di assist del francese.

La Cremonese cede sotto il peso di un’Inter irresistibile: ogni tentativo di reazione è sterile, ogni spazio sfruttato con precisione chirurgica dai nerazzurri. All’87’, quando il destino dei grigiorossi è ormai segnato, Bonazzoli firma un gol della bandiera che cambia poco, anzi nulla. Al triplice fischio, San Siro applaude la prestazione monumentale dell’Inter, capace di trasformare la propria manovra in una macchina perfetta, ingiocabile e padrona assoluta del campo.