Altra dimostrazione di forza e di personalità del Como, sceso al Maradona con il coraggio di una squadra di vertice, capace di tenere testa al Napoli campione d’Italia per tutti i 90 minuti. La gara, giocata a ritmi altissimi da entrambe le compagini, è rimasta in bilico fino all’ultimo secondo, regalando intensità, duelli serrati e qualche brivido, pur terminando sullo 0-0.
Un risultato che sorride a Fabregas: la sua squadra continua a crescere, imbattuta da otto gare consecutive, dimostrando una solidità mentale e tattica impressionante per una compagine sorprendente. Il Napoli, invece, frena dopo le vittorie consecutive contro Inter e Lecce e dovrà guardarsi dalla Roma, che domani potrebbe scavalcarla in vetta nella sfida con il Milan.
Una saracinesca di nome Vanja
Al fischio d’inizio di Zufferli, il Como impone subito il proprio carattere. Pressing alto, aggressivo, determinazione pura: la squadra di Fabregas sorprende il Napoli e mette subito sotto pressione la retroguardia azzurra. Nei primi minuti la tensione è già palpabile: Diao resta a terra e sembra farsi male dopo un duello aereo con Di Lorenzo, mentre Kempf riporta una distorsione alla caviglia sinistra, costringendo i lariani a un cambio anticipato con Diego Carlos già all’8’.
La prima occasione del match arriva da un errore di Milinkovic-Savic: Caqueret calcia da fuori, potente e preciso, ma il portiere azzurro controlla senza problemi. Al 10’, invece, Diego Carlos chiude in maniera decisiva un cross basso di Neres diretto a Hojlund.
L’apice della tensione arriva al 24’. Morata viene steso in area da Vanja: rigore netto, confermato dal VAR. Tutto pronto per lo sblocco del match, ma il portiere serbo si erge a protagonista assoluto: respinge il tiro di Morata, firmando il secondo rigore consecutivo parato dopo quello neutralizzato a Camarda a Lecce. Un intervento da applausi, che mantiene lo 0-0 e regala fiducia ai compagni.
La gioia azzurra dura però poco. Al 35’, un problema muscolare costringe Gilmour a lasciare il campo. Lobotka, appena tornato dall’infortunio, preferisce non entrare per precauzione, così Elmas prende il posto dello scozzese. Nonostante l’inconveniente, il Napoli continua a premere: McTominay al 32’ e Elmas al 45’ mettono Butez alla prova con interventi decisivi.
Negli ultimi minuti del primo tempo, il Como prova ancora a scuotere il match. Nico Paz calcia potente dopo un’azione manovrata, ma il sinistro finisce alto.
Altri guai per Conte
La ripresa si apre con un’altra tegola per Conte: Spinazzola accusa un problema fisico e deve lasciare il campo, sostituito da Gutierrez. L’ex Girona non si fa attendere, e al primo pallone calcia un sinistro potente dalla distanza, che però finisce largo, senza inquadrare la porta.
Il Como, invece, sembra rinvigorito dal cambio e riprende rapidamente in mano il possesso, cercando di fare propria la partita. A orchestrare le manovre offensive ci pensano Diao, in grande spolvero, e Nico Paz, abile a inserirsi negli spazi ma ben contenuto dalla difesa azzurra.
Il Napoli risponde a intermittenza: prima con McTominay, che tenta di sorprendere gli avversari su un pallone recuperato alto, poi al 57’ con un sinistro potente di Politano, che però si infrange tra le mani sicure di Butez. La partita mantiene ritmi elevati, anche se nel momento centrale i lariani accusano una leggera flessione fisica, permettendo agli azzurri di prendere più campo e di sfiorare il vantaggio con un colpo di testa di Hojlund, ancora una volta fermato da Butez.

Fabregas legge la partita e all’82’ inserisce Jesus Rodriguez e Douvikas, per conservare il possesso e spezzare l’assalto finale del Napoli. Una mossa che funziona: il Como alza il baricentro, controlla la gara e porta a casa uno 0-0 prezioso, frutto di organizzazione, concentrazione e grande determinazione.
Al fischio finale, il risultato lascia un sorriso a Fabregas e ai suoi ragazzi, capaci di contenere la forza del Napoli e di consolidare la propria fiducia.
