Altro 0-0, il terzo, in questo sabato di Serie A. Nonostante un controllo totale del gioco e numerose occasioni, la Juventus non riesce a sbloccare il match: il Torino, solido, ordinato e frizzante a tratti in attacco, respinge ogni offensiva bianconera e porta a casa un pareggio meritato.
75% di possesso palla per i bianconeri
La Juventus parte subito decisa nella prima frazione, con un pressing aggressivo e geometrie di gioco precise, ma il Torino, ordinato e compatto, non si lascia sorprendere e prova a colpire in contropiede ogni volta che ne ha la possibilità.
I bianconeri si fanno sentire nella metà campo avversaria già nei primi minuti: Locatelli cerca di sorprendere Paleari da fuori area, ma la difesa granata devia in angolo. Poco dopo, Thuram e McKennie rendono vivace l’attacco juventino; lo statunitense, nonostante un inserimento promettente, viene fermato dalla difesa e dall’uscita bassa del portiere granata.
Il Torino replica solo in un’occasione: Ngonge trova Simeone in area, ma l’argentino perde il tempo giusto e permette a Di Gregorio di bloccare il pallone. È l’unica vera chance dei granata, che restano con il baricentro basso e raramente mettono in difficoltà la retroguardia avversaria. La Juventus, intanto, continua a dominare, con un possesso palla pari al 75%, ma fatica a sfondare.

Il finale di primo tempo regala le emozioni più intense. Conceição, liberatosi sulla destra, calcia con un sinistro rasoterra indirizzato sul secondo palo: Paleari si supera e salva la porta granata con un intervento da applausi. Poco prima, Vlahovic aveva sfiorato il gol grazie a una sponda perfetta dello stesso Conceição, ma Maripán, con tempismo e precisione, aveva neutralizzato la minaccia.
Reazione granata
Ben solido in difesa ma poco incisivo in attacco, il Torino di Baroni (squalificato in tribuna) apre la ripresa con cambi studiati: fuori un impreciso Ngonge e dentro Che Adams per aumentare il peso offensivo, mentre Asllani prende il posto di Ilic per aggiungere geometria e velocità alla manovra granata.
I cambi sembrano dare subito frutti. Al primo affondo significativo, però, a lasciare il segno è il solito Simeone: approfittando di una disattenzione del nuovo entrato Gatti sulla trequarti, l’argentino viene lanciato in ripartenza e conclude a rete. La gioia del Torino dura però poco: l’azione viene annullata per fuorigioco, con la bandierina che interrompe la festa.
Il Toro mostra comunque più propositività rispetto al primo tempo, complice anche un calo di precisione della Juventus, con Conceição protagonista di due passaggi sbagliati che aprono spazi agli ospiti.
Simeone ci riprova, questa volta di testa, anticipando Gatti, ma il pallone centrale non impensierisce Di Gregorio. Poco dopo, Adams si inserisce in area e calcia a botta sicura, trovando però l’intervento miracoloso del portiere bianconero, che si distende e salva letteralmente il risultato, mantenendo inviolata la porta juventina.
I segnali preoccupanti per la Juve inducono Spalletti a due cambi al 64’: fuori Conceição e Vlahovic, dentro Zhegrova e David, con l’obiettivo di dare nuova verve offensiva e ritrovare precisione nella manovra. E i cambi danno subito una spinta: la squadra si porta rapidamente in avanti e mette sotto pressione il Torino. Prima Yildiz imbuca per David, fermato da Paleari all’ultimo istante, poi McKennie indirizza un colpo di testa verso la porta, salvato ancora dal portiere granata.
Nonostante l’ultimo forcing bianconero, con il talento turco che si accende forse un po’ troppo tardi, la partita si chiude sullo 0-0: un pareggio che premia la solidità difensiva del Torino ma lascia qualche rimpianto alla Juventus, che ha dominato il possesso e creato le occasioni più nitide senza riuscire a sbloccare il risultato.
