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Gasperini senza filtri: "La Roma non è da Champions, ultimo anno all'Atalanta il più tribolato"

Gian Piero Gasperini
Gian Piero GasperiniGiuseppe Maffia / NurPhoto / NurPhoto via AFP

Gian Piero Gasperini si racconta senza filtri: "A Roma c'è una passione incredibile, forse più di Napoli", ricorda come "l'Atalanta era forte, potevamo puntare in alto" e critica duramente il Var: "Non sopporto il Var, mi allontana dal calcio come l'ho sempre inteso".

Gian Piero Gasperini si racconta senza filtri in una lunga intervista al Corriere dello Sport. Dalla sua esperienza a Roma, fino all’avventura a Bergamo, passando per un’attualità fatta di polemiche, Var e mercato, l’allenatore mette in luce convinzioni e passione per il calcio.

Gasperini ripercorre i primi contatti con la Roma, rivelando come il progetto giallorosso fosse già nell’aria da tempo: "Quando l'ho incontrata? Rispondo con… 'Domanda di riserva?'". La proprietà a Firenze, Ranieri, aveva cominciato a contattarmi già da un po’, non ricordo se fosse dicembre. Avevo intuito che sarebbe stato il mio ultimo anno all'Atalanta".

La scelta di accettare la panchina della Capitale non è stata casuale: "A Roma c'è una passione incredibile, forse più di Napoli perché Napoli ha vinto. Dove c'è più fame di calcio c'è più voglia di fare risultati. L'amore qui è viscerale, profondo, c'è grande stimolo per fare bene". 

Il tecnico racconta anche l’ultimo anno all’Atalanta: "La vittoria dell'Europa League cambiò le cose, fu l'impedimento. Ero convinto che avremmo potuto andare anche oltre con l'Atalanta. La squadra era forte, potevamo puntare in alto. E invece l'ultimo anno è stato il più tribolato sul piano dei rapporti". 

Attacco al Var e polemiche doping

Non manca la critica al Var: "Non sopporto il Var, mi allontana dal calcio come l'ho sempre inteso. Ci sono regole che resistono da 150 anni e andrebbero tutelate. Siamo in un momento storico in cui nuove situazioni e singolari interpretazioni hanno creato solo confusione, il pubblico fatica a distinguere il fallo dal non fallo, un cartellino da un non cartellino. Io non mi sono mai lamentato, ho sempre denunciato".

Sulle voci di doping all’Atalanta, invece, Gasperini è netto: "C'è chi sospettava che ci dopavamo? Spero sia uno scherzo. Chi ha soltanto pensato a una cosa del genere ha offeso una società, il sottoscritto, uno staff e un gruppo di giocatori, il loro lavoro. Quando non si sanno trovare le risposte si ricorre alle maldicenze e alle peggiori fantasie. Noi siamo sempre stati puliti, io credo nel rispetto delle regole dello sport. Il doping lo combatto da sempre...Sul campo odio le simulazioni, detesto il gioco sporco".

La Roma oggi e il futuro

Tornando sulla sua sfida attuale, Gasperini mostra apprezzamento per il gruppo giallorosso: "Sono contento del gruppo che ho trovato. Mi hanno veramente dato credito, disponibilità. Indipendentemente dalle situazioni che vivono. Questa è una squadra che ha giocatori in scadenza, in prestito o di prossima uscita. Un misto, insomma, ma c’è una bella compattezza, tutti sentono la responsabilità di giocare in una piazza importante. Noi viviamo il presente, non siamo ancora nella condizione di pensare al futuro".

La posizione in classifica della Roma
La posizione in classifica della RomaFlashscore

L’allenatore evidenzia l’importanza dei giocatori offensivi: "È evidente che fino ad oggi Dybala, Pellegrini e Bailey ci hanno dato due mezzi tempi in tre. Recuperandoli, la nostra qualità aumenterà sensibilmente. La qualità di Dybala è veramente da top. Pellegrini è un giocatore di assoluto valore. E Bailey ci darà una grossa mano. Siamo stati un po’ sfortunati con Bailey. Con quei tre e Dovbyk avremo un altro spessore. Perché nel calcio il tutto è valorizzato dal gioco d’attacco".

Un passaggio anche su Ferguson e Dovbyk: "Li recuperiamo assolutamente. Mi spiace solo che Dovbyk sia andato via con la nazionale. Ha detto che contro il Lille avrebbe tirato anche il terzo rigore? Magari l’avrebbe pure segnato. Dispiace anche a me, visto com’è andata a finire e come l’ha tirato Soulé. Ci sarà occasione. Artem è un rigorista, non un improvvisato. Dovbyk lo vedo in crescita, in crescita fisica. Vorrei portarlo a una condizione ottimale, alla convinzione di riuscire a far valere i suoi mezzi. Bisogna trasmettergli grande fiducia e senso di appartenenza, deve sapere che la squadra è con lui". 

Sul mercato di gennaio, Gasperini rimane prudente: "Io al mercato di gennaio non ho mai creduto molto. È lo scambio delle figurine. No, non voglio dire proprio questo, sono stato ingeneroso, però a gennaio, di solito, passano da una squadra a un’altra giocatori che magari erano fermi da un po’. Puoi migliorare un pochino, ma difficilmente fai delle operazioni che stravolgono i contenuti della squadra o imprimono una svolta importante. A me almeno non è mai successo".

Serie A e Champions

Infine, una riflessione sull’attuale Roma, che per Gasperini non è da Champions League: "Non lo è. questo aumenta il merito, no? Il merito di questi ragazzi. E nel frattempo è chiaro che ci auguriamo di crescere, lo sappiamo anche noi che il nostro primato è abbastanza casuale. Le partite le abbiamo giocate però, non è che ce le ha regalate nessuno. Adesso iniziano gli scontri diretti, ci si misura con le realtà più importanti, però è vero che questa squadra può migliorare, ha dei margini notevoli".