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Flashfocus, le sliding doors di Retegui: dall'anonimato alla fama mondiale in un anno e mezzo

L'attaccante di moda in Italia
L'attaccante di moda in ItaliaFRANCESCO PECORARO / GETTY IMAGES EUROPE / Getty Images via AFP - Flashscore by Canva
Da Roberto Mancini a Gian Piero Gasperini, passando per Alberto Gilardino e Luciano Spalletti: l'irruzione dell'ultimo 'oriundo d'Italia' sul calcio azzurro è stata devastante. Non a caso, oggi, il suo cartellino vale già quaranta milioni di euro, cinque volte in più che 18 mesi fa.

La storia, assicurava qualcuno, non si fa con i "se" e con i "ma". Eppure, quella di Mateo Retegui è piena di periodi ipotetici, di porte scorrevoli che si sono aperte al momento giusto e, appunto, di "se" e di "ma".

Occasioni, è doveroso sottolinearlo, che il centravanti più in forma della Serie A ha sempre colto al volo trasformando le critiche in applausi. Proprio come fanno i rapaci dell'area di rigore, i bomber di razza ai quali basta mezza occasione per andare in gol.

Il primo a scommettere su di lui, per quanto riguarda la sua avventura italiana, è stato Roberto Mancini che è andato fino a Buenos Aires per pescare un attaccante che, da questa parte dell'oceano Atlantico, erano davvero in pochi a sapere non solo come giocasse, ma anche chi fosse

E, invece, "Rete-Chi?" ha dato ragione al Mancio, sebbene, pochi mesi dopo il suo arrivo in Italia, datato inverno 2023, l'ex commissario tecnico della nazionale italiana decise di lasciare la panchina azzurra per trasferirsi su quella dell'Arabia Saudita commettendo, per sua stessa ammissione, un errore: "Una scelta sbagliata che non rifarei".

L'addio di Mancini

Ebbene, l'addio di Mancini avrebbe potuto compromettere per sempre il progetto europeo di Retegui che, però, con la maglia del Genoa addosso, agli ordini di Alberto Gilardino, ha finito per convincere anche Luciano Spalletti a fare affidamento su di lui: "Retegui è perfetto perché ha fatto un lavoro straordinario come finalizzatore e soprattutto per far salire la squadra. È venuto sui calci piazzati in difesa a levarci qualche bega perché è fisico. E, poi, di testa è fortissimo".

Così, l'attuale ct dell'Italia ha celebrato la prima doppietta con la maglia azzurra dell'italo-argentino, messa a referto lo scorso mese di marzo nell'amichevole disputata negli Stati Uniti contro il Venezuela, facendo capire di aver trovato un altro possibile punto di riferimento per il suo attacco, una vera e propria alternativa a quello che, un'altra porta scorrevole, avrebbe traformato in suo compagno di squadra, Gianluca Scamacca.

"Ringrazio Spalletti per i complimenti nel post-partita e per l'opportunità che mi ha dato, faro l'impossibile per non deluderlo - ha fatto sapere - . Sono contento di avergli mostrato il mio valore. Voglio fare le cose per bene anche perché la Nazionale è un obiettivo e un orgoglio. L'ho scelta e intendo giocarci il più possibile. Due gol però non bastano, so che non devo fermarmi".

L'infortunio di Scamacca e la cura Gasp

Ed è proprio lo sfortunato attaccante dell'Atalanta il protagonista della seconda sliding door che ha contribuito all'evoluzione di Mateo. E già, perché è sicuramente lecito chiedersi dove sarebbe oggi di Retegui se Scamacca non si fosse rotto il crociato lo scorso mese d'agosto, costringendo la Dea a tornare sul mercato.

Il resto è storia recente, fatta di tanti gol e altrettante prestazioni esemplari a tutto campo. Perché il suo calcio non si può spiegare senza parole come lavoro, sudore, sacrificio, impegno, solidarietà, empatia e, tra le altre qualità, generosità. Perché il centravanti nerazzurro, come ben diceva Spalletti, non è solo gol ma un calciatore a tutto campo.

"Quali sono i suoi margini di miglioramento? Innanzitutto sottolineare che i meriti sono del ragazzo - ha assicurato Gian Piero Gasperini quando gli hanno chiesto quanto ci abbia messo di suo nell'esplosione del suo attaccante - . Non è che posso dare qualche cosa in più. Posso cercare di aiutarli a esprimere quelle che sono già le loro qualità".

I numeri di Mateo
I numeri di MateoFlashscore

"Noi possiamo avere delle idee - ha aggiunto il Gasp -  ma poi sono decisive le risposte dei ragazzi. E la risposta di Mateo è stata eccezionale, la capacità di applicare sul campo quello che noi crediamo e pensiamo è tutto merito suo".

Eppure, la sensazione è che Mateo abbia trovato in Gasperini l'allenatore perfetto per le proprie esigenze, un vero e proprio maestro di campo che completasse il suo profilo di attaccante totale.

Capocannoniere

E non si può dire davvero dire che lui non si sia applicato assimilando alla grande i suoi insegnamenti: 14 gol tra campionato (12) e Champions League (2) per l'attuale capocannoniere della Serie A che, dall'inizio della stagione, è andato a segno anche altre due volte con la maglia della Nazionale.

I numeri di Mateo in campionato
I numeri di Mateo in campionatoFlashscore

E così, un anno e mezzo dopo aver dato il grande passo verso l'Europa, Retegol ha quintuplicato il suo valore: dagli otto milioni spesi dal Tigre per riscattarlo dal Boca Juniors prima di venderlo al Genoa per il doppio, agli oltre 40 che l'Atalanta considera la base di partenza nel caso in cui dovesse presentarsi qualche top club europeo a Bergamo con l'obiettivo di portarlo via da Zingonia.

Sarebbe il definitivo salto di qualità per l'ultimo oriundo d'Italia che, a proposito di top team, ha già messo nel mirino Real Madrid e Barcellona due delle ultime tre avversarie dell'Atalanta nella fase a girone unico della Champions League.