La Fiorentina è uscita sconfitta per 2-1 dalla semifinale di andata contro il Betis, ma userà tutta la sua esperienza nella competizione per ribaltare gli spagnoli.
Ostacolo Betis
La sconfitta con il West Ham United due stagioni fa e con l'Olympiacos la scorsa stagione fanno ancora male. Sarà la terza, la volta buona?
Con il Chelsea quasi certo di incontrare in finale la vincente di questa semifinale a fine mese, la verità è che vincere il trofeo sarà un'impresa ardua per chiunque trionfi.
In termini di forma attuale, gli spagnoli hanno ottenuto quattro vittorie e un pareggio nelle ultime cinque gare, mentre i toscani hanno perso le ultime due partite (l'andata contro il Betis e una partita di Serie A a Roma), ne hanno vinte due e ne hanno pareggiata una.

Flop al Manchester United, Antony sta, invece, vivendo una vera e propria rinascita da quando è arrivato al Betis in prestito, e Raffaele Palladino potrebbe volere che i suoi difensori prestino particolare attenzione all'esterno brasiliano per assicurarsi che non abbia troppa influenza durante i 90 minuti.
Un altro ex asso dello United, David de Gea, si opporrà per impedire ad Antony e ai suoi compagni di essere i protagonisti dei titoloni a fine gara. Ed è per questa ragione che vale la pena dare un'occhiata a quanto il 34enne portiere spagnolo si sia adattato a Firenze e alla Fiorentina.
Senza dimenticare l'enorme periodo di tempo che ha trascorso senza una squadra disposta a dargli una chance, a quanto pare, a causa delle sue esigenze di stipendio.
De Gea, numero 1
A prescindere dalla veridicità o meno di questa parte della storia, la Fiorentina merita un plauso per essersi assicurata un portiere così esperto quando altri club hanno rifiutato l'opportunità.
De Gea è stato il portiere numero 1 da quando è arrivato nel club, partendo in tutte le 36 partite che ha giocato e completando ogni minuto possibile.

Uno dei problemi apparenti dello spagnolo era la sua distribuzione di passaggi e, se si considera che questa stagione ne ha completati il 69,8%, non sembra, la sua, essere un'ottima lettura di gioco.
Tuttavia, nel corso di questa stagione, De Gea ha effettuato 911 passaggi, dato che ha superato solo nella Premier League 2022/23, tenendo conto delle ultime stagioni.

I suoi 1083 passaggi in quella campagna sono stati impressionanti, anche se la sua precisione (68,3%) è stata inferiore a quella attuale, e quando ha ottenuto statistiche più impressionanti in questo senso in altre stagioni - 74,8% nella campagna di Europa League 22/23 del Man United, per esempio - è eprché ha effettuato solo 314 passaggi in quel torneo.
Un miglioramento, per quanto minimo, potrebbe far pensare che Erik ten Hag sia stato troppo precipitoso nel dare un giudizio sulle capacità di De Gea.
Miglioramento in molti aspetti
Se si analizza ulteriormente la situazione, visto che la distribuzione dei palloni lunghi è stata spesso criticata, anche in questo caso lo spagnolo sta eccellendo.
Il suo 39,7% non sembra molto sulla carta eppure bisogna considerare che la sua migliore lettura di gioco per i Red Devils nelle ultime stagioni era stata del 29,7%.
Inoltre, è stato coinvolto molto di più nel gioco con i suoi attuali 1.178 tocchi di palla, più che in ogni competizione giocata nelle ultime stagioni per lo United, fatta eccezione per la campagna di Premier League 22/23 (1.371).

In questa stagione ha vinto tutti e nove i duelli a tu per tu con gli attaccanti avversari, ottenendo un 100% che eguaglia le ultime campagne, mentre i suoi 207 recuperi palla sono migliori di tutte le ultime tre stagioni in cui ha giocato.
De Gea ha vinto sei duelli aerei su sei disputati nel 24/25, un risultato appena inferiore agli otto successi su otto tentativi in questo senso nella stagione 2021/22.
I 32 gol subiti in Serie A sono decisamente inferiori rispetto ai 43 e 57 incassati nelle sue ultime due stagioni all'Old Trafford, mentre i 30 interventi effettuati sono in aumento rispetto a quello stesso periodo.
Quest'ultimo dato potrebbe indicare, ovviamente, che de Gea è stato tenuto molto più impegnato, ma la mancanza di gol subiti sottolinea la sua eccellenza tra i pali.
De Gea è tutt'altro che finito come portiere
Ciò che risulta chiaro dall'analisi delle cifre è che lo spagnolo non è ancora finito come portiere e ha ancora qualche buon anno da dedicare ai massimi livelli.
Se Ten Hag voleva proprio puntare su Andre Onana - che molti considerano comunque soggetto a errori - c'erano modi molto più professionali e accettabili di far sapere a De Gea che i suoi servizi non erano più richiesti.

Il fatto che il portiere spagnolo abbia prodotto alcune delle sue migliori prestazioni degli ultimi anni durante la stagione in corso è un vero calcio nei denti per un club di Premier League che continua a passare da una crisi all'altra.
Se De Gea riuscirà a tenere a bada il Betis anche stasera, contribuendo a far conquistare alla sua squadra un posto in un'altra finale di Conference League, sarà sulla buona strada per far rimpiangere i suoi ex datori di lavoro delle loro decisioni.
