C’era bisogno di una risposta, più ancora che di una vittoria. Dopo lo schiaffo della Supercoppa e quella sensazione di incompiuto lasciata dal pareggio interno con il Sassuolo, il Milan si è ripresentato a San Siro con il peso delle aspettative e l’urgenza di non perdere terreno nella corsa al vertice.
L’obiettivo era chiaro e non ammetteva repliche: tre punti per rimettersi in scia e mettere pressione a Napoli e Inter. Missione compiuta, anche se con qualche difficoltà iniziale.
A rompere l’equilibrio ci ha pensato ancora una volta il solito “Captain America”, l’uomo delle giornate complicate, prima che la doppietta di Nkunku trasformasse una gara sporca e faticosa in un trionfo limpido. Finisce 3-0, con il Diavolo che rialza la testa, manda un messaggio al campionato e si prende, almeno per qualche ora, la vetta della classifica.
Fortuna che c'è Pulisic
La cronaca del primo tempo si sviluppa all'insegna di un copione prevedibile, con il Milan che manovra a centrocampo senza riuscire a trovare gli spazi giusti per colpire. L'Hellas di Zanetti (squalificato) risponde con una difesa attenta e un pressing continuo che soffoca ogni tentativo rossonero. L'intensità comunque non manca, ma l'equilibrio regna sovrano.
La partita stenta così a decollare e, mentre il Milan prova a costruire il gioco, manca la velocità necessaria per sfondare. L'attacco non trova idee brillanti, mentre il Verona, abile nel mantenere bassi i ritmi, si limita a difendere senza mai pungere davvero.
Il 15' porta con sé un nulla di fatto: il Diavolo si avvicina alla porta gialloblù ma non riesce a concretizzare. Loftus-Cheek calcia da fuori, ma la difesa respinge il tiro con una deviazione. Da quel momento in poi, la partita sembra arenarsi in un vicolo cieco di tatticismi e costruzioni lente.
Il Verona, pur senza fare grandi cose in fase offensiva, sa come interrompere i tentativi rossoneri. È così che, fino al 43', il tabellino dei tiri in porta è un desolante zero. Tuttavia, quando tutto sembra essere ormai destinato a finire senza emozioni, accade l'imprevedibile.
Al 46', proprio quando si pensava che il primo tempo sarebbe terminato nell'indifferenza generale, un corner di Luka Modrić cambia tutto. Il croato, con un preciso traversone dalla destra, trova Adrien Rabiot, che di testa spizza la palla verso Pulisic. L'attaccante statunitense, completamente solo sul secondo palo, non può sbagliare: da due passi apre il piattone e insacca il gol dell'1-0.
Nelsson spiana la strada al Diavolo
Il Milan, forte del vantaggio, inizia il secondo tempo con un altro spirito. La fiducia è cresciuta, e il Verona, seppur mai rinunciatario, è costretto a subire la pressione crescente dei rossoneri. Non passano nemmeno due minuti dal fischio d’inizio che il Verona regala il secondo gol al Milan: Nelsson, in area, commette un’ingenuità trattenendo vistosamente Nkunku. L’arbitro non ha dubbi: rigore per i padroni di casa.
A incaricarsi della battuta è proprio il francese, che si presenta con determinazione dal dischetto e spiazza Montipò con una conclusione precisa. Per Nkunku è il primo gol in Serie A, e l’esultanza con il palloncino è tutto un programma: un gesto che toglie di dosso un peso non indifferente, facendo esplodere di gioia il pubblico di San Siro.
Il Milan, ora, ha le ali. Pochi minuti dopo il rigore, Modrić, ispirato come sempre, si fa spazio al limite dell’area e, con il sinistro, cerca un tiro sul primo palo. Montipò riesce a deviarlo sul legno, ma il pallone rimane in gioco e carambola proprio sulla linea di porta. Nkunku, che non ha intenzione di farsi pregare, si fionda come un razzo sulla palla vagante e firma il 3-0. È il colpo del definitivo KO.
Sebbene il risultato sia ormai al sicuro, il Diavolo non smette di cercare il quarto gol. Nkunku, completamente sbloccato, serve Loftus-Cheek con un assist che manda l'inglese davanti a Montipò al 61'. Ma la grande occasione sfuma: l'ex Chelsea, da pochi passi, non riesce a superare il portiere veronese, sparando tra le sue braccia un gol che avrebbe dato ulteriore slancio.
Top a riposo
Con il punteggio fissato sul 3-0, Massimiliano Allegri inizia a pensare ai prossimi impegni, facendo riposare i suoi uomini migliori in vista delle sfide future. Modrić, Pulisic, Saelemakers, Loftus-Cheek e Tomori vengono sostituiti nei minuti finali. I cambi danno un respiro alla squadra, ma non tolgono la lucidità alla gestione del match. I rossoneri amministrano senza affanno e, pur non cercando insistentemente la quarta rete, continuano a mantenere il controllo del gioco.

Il Milan conclude così il 2025 con una vittoria netta e convincente, confermandosi tra le prime della classe. Il Verona, invece, paga la sua fragilità in difesa e rimane terzultimo, non riuscendo a dare continuità agli ottimi successi ottenuti nelle ultime settimane contro Atalanta e Fiorentina. La salvezza resta un obiettivo lontano e arduo.
