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ESCLUSIVA - Perinetti: "Juve e Spalletti matrimonio perfetto, ma le squadre si costruiscono insieme"

Giorgio Perinetti con Gianluca Pessotto, responsabile del settore giovanile della Juventus
Giorgio Perinetti con Gianluca Pessotto, responsabile del settore giovanile della JuventusČTK / imago sportfotodienst / www.imagephotoagency.it

Lo storico dirigente, oggi all'Athletic Club Palermo, ha parlato con Diretta della scelta della Juventus di affidare la panchina all'ex ct: "Spalletti ha una grande esperienza e grande competenza. È geniale, sa trovare soluzioni". Però avverte: "Il dirigente dovrebbe ascoltare l'allenatore sui ruoli che gli servono"

La Juventus ha deciso di ripartire da Luciano Spalletti, l'ex ct azzurro che come ultima esperienza in un club vanta uno scudetto col Napoli vinto in carrozza, che ha riportato il tricolore sotto il Vesuvio dopo 33 anni. Nella vittoria del precedente, quello della stagione 1989-1990, il direttore sportivo di quel Napoli era Giorgio Perinetti.

Storico dirigente del calcio italiano, Perinetti dominava la scena quando il nostro era il campionato più bello del mondo, quando i campioni sceglievano la Serie A. Ex direttore sportivo, tra le altre, anche di Roma e Palermo, e collaboratore di Moggi alla Juventus come responsabile del settore giovanile, oltre ad aver portato in Italia Eriksson (alla Roma al posto di Liedholm), fu lui a lanciare Conte al Siena, prima dell'approdo alla Juventus. Abbiamo chiesto un suo giudizio sulla decisione bianconera.

Perinetti, cosa pensa della scelta della Juventus di affidare la panchina a Luciano Spalletti, scegliendolo tra gli altri nomi in ballo?

La Juventus ha scelto l'allenatore più accreditato per allenarla, aveva l'emergenza di sostituire Tudor e ha trovato la figura più importante e più affidabile che poteva, quindi una soluzione fantastica per tutti perché la Juventus trova un allenatore di esperienza e di valore, Spalletti trova la Juventus dopo la delusione in Nazionale, quindi è un matrimonio perfetto.

Conoscendo la filosofia di gioco di Spalletti, anche i moduli più spesso utilizzati, quali giocatori potrebbero beneficiare di più dall'arrivo del nuovo tecnico?

Io credo che Spalletti possa far crescere ogni singolo giocatore, è chiaro che deve trovare anche la vocazione migliore per ognuno. Però un lavoro importante che è costretto a fare in corsa, quindi sarà da vedere. Ci vuole il recupero completo di Bremer sicuramente, la conferma definitiva di Yildiz con continuità. Bisogna vedere che tipo di rapporto Spalletti riuscirà a tenere con Vlahovic, visto che con Tudor aveva un buon rapporto e che la gestione del serbo è molto delicata. Bisogna vedere tante cose che sono tutte da scoprire, ma non ci sono certezze.

Le statistiche di Dusan Vlahovic
Le statistiche di Dusan VlahovicOpta by Stats Perform/ GIUSEPPE MAFFIA / NURPHOTO / NURPHOTO VIA AFP

Pensando al gioco di Spalletti, lui è abituato ad avere un regista in mezzo al campo, oggi diciamo che alla Juventus manca un po' questa figura. Crede che questa sia una lacuna per il suo gioco?

Certo, c'è un'organizzazione da fare, col mercato di gennaio magari qualche correzione si potrà fare. Anche se è difficile a gennaio prendere grandi giocatori, cioè i grandi giocatori non si spostano a gennaio generalmente. Spalletti però ha intuito, ha le qualità, e sicuramente la comunicazione è importante.

Potrebbe riuscire Spalletti a far integrare meglio Koopmeiners, fin qui deludente?

Koopmeiners secondo me è un giocatore di qualità. Nella protezione, nella tutela di un ambiente protettivo e piccolo come l'Atalanta ha dato il massimo. Forse a Torino sente il peso della maglia sulle spalle e non è riuscito mai a dare quello che può. Spalletti potrebbe riuscire a tirare fuori questa sua personalità. A dargli quella tranquillità nell'esprimersi che fino a oggi non ha avuto. 

Vale lo stesso discorso per i due nuovi attaccanti arrivati, David e Openda?

David è un buon giocatore, Openda è stato sempre considerato un giocatore di prospettiva. Però finora non si sono espressi bene. Qualità ne hanno, vediamo adesso cosa potranno fare. David credo che possa fare bene, però vediamo.

I numeri di Jonathan David
I numeri di Jonathan DavidFlashscore

Cosa non ha funzionato con Tudor? Anche lei in una precedente intervista aveva detto che quello della Juventus era stato un buon mercato.

Nessuno ha bocciato il mercato, a settembre è stato salutato con toni trionfalistici alla Juve, adesso invece sembra che il mercato abbia indebolito la squadra anziché rinforzarla. È sempre il campo che decide, noi direttori speriamo di far bene, ma poi il giudice supremo è il campo, e purtroppo il campo ha detto che le cose non andavano bene. Tudor è un allenatore con delle idee e anche con una certa personalità, purtroppo non è riuscito nell'intento. È un male comunque che la Juve faccia tanti avvicendamenti, che cerchi di trovare soluzioni diverse.

Forse il tecnico non è stato protetto abbastanza nemmeno dai dirigenti? 

Qualche problema nella gestione c'è stata ovviamente. Nella gestione societaria riguardo a questo ci sono stati ovviamente dei problemi, la Juve per tradizione non è abituata a cambiare spesso le cose. Forse Tudor non ha potuto fare tutte le scelte. Non lo so, questa è una cosa che sanno loro. Tudor è un uomo che è molto onesto, per il suo modo di lavorare certamente si sarebbe aspettato di avere giocatori più funzionali alla sua idea di calcio.

Perché la Juve non riesce più a costruire una squadra vincente? Le squadre come si costruiscono? L'allenatore dà un'opinione su quello che gli serve e i dirigenti trovano gli uomini adatti, corretto?

La Juventus l'anno scorso ha fatto una rivoluzione massiccia con risultati veramente deludenti. E Tudor è entrato in corsa, ma quest'anno si è continuato a cambiare. Cambiando tanto e così velocemente non è facile aggiustare ciò che non va. Però comunque il dirigente dovrebbe ascoltare l'allenatore sui ruoli che gli servono. Il mio modo di lavorare è stato sempre quello di farlo in simbiosi con l'allenatore, non in maniera distaccata. Sempre in simbiosi, insieme. Preferisco sempre che l'allenatore che lavora con me sia partecipe e consapevole e accetti le varie soluzioni che proponiamo. Ma oggi il calcio è troppo veloce, troppo dinamico. C'è poco tempo per qualsiasi cosa, non è facile costruire. Anche Motta mi sembrava che avesse qualità importanti, personalità da leader, invece non è andata come si sperava.

Quali giocatori dell'attuale squadra per lei sono da Juve e quali non da Juve?

Non mi sento di fare un'analisi, bisogna conoscere i giocatori anche dal punto di vista personale, umano, e non soltanto dal punto di vista tecnico. Oggi sicuramente ci sono giocatori  non hanno dato o che non hanno rispettato determinate aspettative, questo è sicuro. Però credo che come sempre l'analisi finale dovrà essere fatta a fine anno, ci sono dei giocatori che devono confermarsi, crescere, pur avendo tanto talento. Vedremo se si riuscirà a portare fuori le qualità migliori.

Spalletti si troverà catapultato in un campionato molto incerto. Come vede la corsa allo scudetto e alla Champions?

Io credo che presto Inter e Napoli si staccheranno dal gruppo. Vediamo la Roma, se a gennaio riesce ad accontentare Gasperini con dei giocatori più funzionali al suo modo di pensare calcio. Per ora è lì attaccata, sta facendo bene. Poi, più staccate, ci sono Milan e Juve. Le cose possono cambiare certo, ma fino a un certo punto. Inter e Napoli sono più favorite rispetto alle altre. Spalletti, come abbiamo detto, ha una grande esperienza e grande competenza. È geniale, sa trovare soluzioni. Mi aspetto che la Juventus possa trovare un riferimento in lui e far bene. Ma il giudice supremo è sempre il campo.

L'attuale classifica della Juventus
L'attuale classifica della JuventusFlashscore

Il nuovo tecnico si troverà a battagliare per le zone alte della classifica con Conte, Chivu, Gasperini e Allegri.

Allenatori bravi. Gasperini sta facendo bene, può fare diversi anni a Roma, glielo auguro. Ha esperienza, è un allenatore navigato. Pensavo che il problema di Gasperini potesse essere l'impatto con Roma, ma l'ha assorbito molto bene, può proseguire. Chivu sta dimostrando una certa personalità, non ha l'esperienza degli altri ma è sicuramente un allenatore che sta dimostrando qualità. Conte è uno degli allenatori più bravi d'Europa, con Napoli si è integrato benissimo, quindi penso che anche il suo sarà un matrimonio lungo. Non è nervoso, è il suo modo di fare. È uno che dice le cose pane al pane e vino al vino al vino. Nel calcio piace molto più chi ama nascondersi dietro il banale o il compromesso. Allegri è un grande allenatore, con il suo modo di gestire metterà a posto anche il Milan, ci vuole tempo per tutto. Non possiamo però tirare le somme dopo un mese. Il mercato finisce il 31 agosto, i giocatori arrivano il 30 agosto, il campionato ha tre soste entro novembre per la Nazionale. E si vuole che tutto sia a posto con un allenatore che arriva dopo un mese. Il calcio di oggi ha troppa velocità, non consente di lavorare con serenità.

Marco Romandini - Caporedattore Diretta News
Marco Romandini - Caporedattore Diretta NewsFlashscore