Fu Roberto Baggio a dargli il soprannome di 'Soldatino' per la sua particolare andatura, la sua diligenza tattica e la sua maniacale ricerca dello stesso dribbling a uscire, completato sempre dopo una finta a rientrare. L'obiettivo? Realizzare il cross perfetto: "Alla fine dell'allenamento restavo 20 minuti a provarli. Oggi, invece, nessuno li fa più...", ha ammesso con un pizzico di malinconia in questa intervista esclusiva a Diretta.
Come vive il momento non proprio brillante della "sua" Juventus?
"È un peccato perché c'erano i presupposti, all'inizio, di vedere qualcosa di diverso, di particolare. Abbiamo dato anche del tempo a Thiago Motta e, sebbene ci siano stati tanti infortuni o problemi di inserimento come nel caso di Douglas Luiz, ormai non possiamo più aspettare questa squadra. Io mi auguro ancora che ci sia una svolta nella stagione. C'è ancora il tempo per recuperare, ma bisogna svoltare. Tutti".
Motta continua a chiedere tempo. Fino a quando è giusto concederglielo?
"Credo che il tempo sia finito. Ormai siamo al giro di boa e di tempo glien'è stato dato. Sono tanti i punti persi e sempre nella stessa maniera. Bisogna fare più attenzione perché ci sono delle squadre che stanno facendo una stagione molto importante come, per esempio, la Lazio e non bisogna sottovalutare nemmeno la Fiorentina. E sta tornando anche il Milan. E, quindi, bisogna darci dentro. Alla Juve ti possono dare anche del tempo, ma poi devi cominciare a portare dei risultati".

Le piacciono le idee calcistiche di Motta?
"A me Thiago piace tantissimo, ma non bisogna scherzare troppo con questa stagione perché stai lottando per il quarto posto e lo stai facendo con grandi difficoltà. Io non credo che si potesse pensare di vincere lo scudetto, ma almeno di dare un po' più di fastidio...".
Quali sono i traguardi minimi da ottenere per considerare soddisfacente la stagione?
"Credo che la Juve non sia competitiva, quest'anno, per vincere lo scudetto o la Champions, ma le si può chiedere di fare una bella stagione, di essere protagonista. Solo così migliori psicologicamente e fai crescere i calciatori. E, poi, l'anno prossimo, con qualche innesto puoi essere competitivo al massimo. Credo che il progetto iniziale fosse questo".
Pensa che si è stati troppo duri con Allegri?
"Non mi sono mai posto il problema di paragonare Allegri con Thiago Motta. Allegri è un allenatore navigato che ha portato grandi risultati e ha vinto tanto. Thiago Motta, invece, è all'inizio della sua carriera ed è appena arrivato in un grande club".
Per costruire una grande squadra è necessario anche che nello spogliatoio si viva un bell'ambiente. E, invece, Vlahovic non vuole rinnovare e capitan Danilo è praticamente fuori rosa...
"Quello che sta succedendo a Danilo mi dispiace molto perché è un leader, una figura importante. Secondo me, il trattamento della Juve non è stato esemplare anche se, poi, i particolari non li conosciamo. Vlahovic, invece, dev'essere un po' più riconoscente alla Juve che lo ha pagato tanto e gli paga un signor ingaggio. E, quindi, dovrebbe contribuire di più e rispettare la società che lo sta valorizzando".
Ha fatto parte dell'ultima Juventus campione d'Europa, quella di Marcello Lippi. Che pensa del livello dell'attuale rosa bianconera?
"Il mercato, secondo me, è stato fatto bene. Per quanto mi riguarda, ero rimasto molto soddisfatto perché Koopmeiners e Douglas Luiz sono giocatori forti. Poi, però, ci sono state delle perdite come quelle di Bremer e Cabal. Quella di Bremer, in particolare, è una perdita incredibile. Credo che il mercato sia stato fatto bene. A mancare è il rendimento dei giocatori. Koop e Douglas Luiz non stanno dando quello che ci si aspettava da loro e se pensi a quanto li hai pagati... Ma non è colpa di Giuntoli, bensì dei giocatori che devono capire che sono in un grande club e non devono accontentarsi del minimo sforzo. Devono cercare di dare tanto considerato quello che sono stati pagati. Se vuoi essere considerato un grande giocatore devi anche dimostrarlo".

Cosa manca a questa Juve?
"La mia Juve non è stata la più forte della storia, ma ogni partita per noi era una finale. Giocavamo alla morte tutte le gare. Non eravamo sempre bellissimi, ma eravamo molto concreti. Ed è questo, forse, a mancare a questa squadra: un po' più di concretezza. Anche nel portare a casa vittorie di misura: 1-0, 2-1... Difendere meglio, giocare con maggiore intelligenza e saper leggere le partite. Questo è quello che noi avevamo e che, invece, manca a questa squadra".
E anche qualche campione. Chi è stato il più forte con cui ha giocato?
"Ce ne sono stati tanti. Vialli è stato il più importante e Zidane uno dei più forti. E poi Baggio, un diamante. Nonostante i problemi al ginocchio, era veramente bellissimo vedere le sue giocate".
Sulla sua corsia, oggi, c'è Francisco Conceiçao. Un gran bel giocatore.
"Sì, un grande acquisto. Oggi gli esterni sono cambiati, perché giocano col piede 'invertito' ed è tutta un'altra cosa rispetto a noi. Conceiçao è stata una grandissima intuizione di Giuntoli al quale vanno fatti i complimenti: Kalulu, Conceiçao, Thuram sono giocatori importanti su cui la Juve potrà contare anche in futuro".
A proposito di Giuntoli: anche a livello dirigenziale, oggi, c'è qualche differenza rispetto alla sua Juve.
"In quel momento c'erano personaggi molto esperti. Moggi, Giraudo e Bettega erano persone che stavano sempre con noi. Tuttavia, ho molta fiducia in Giuntoli: mi piace tantissimo. Sta facendo un grande lavoro, nonostante mille difficoltà. È sempre sul pezzo e mi aspetto che possa rinforzare ulteriormente la squadra che ha delle carenze: manca qualche difensore e un vice Vlahovic. Mi auguro che al più presto possa mettere a segno degli ingaggi importanti".

Sabato c'è il derby: sempre e comunque una partita speciale.
"Il derby è sempre il derby e devo dire che sono un po' preoccupato perché ci sono tanti infortuni e assenze che mi auguro che la Juve possa risolvere al più presto. Sabato bisognerà fare una partita intelligente contro un Toro che ultimamente ha sempre perso il derby è vero, ma che, questa volta, secondo me, renderà la vita molto difficile alla Juve".
