Reduce da due vittorie consecutive, e con una classifica che inizia a farsi più serena, il Genoa di Daniele De Rossi domenica sfiderà al Ferraris l'Inter, avversario durissimo.
"Affrontiamo una squadra molto forte, con la consapevolezza che, se questa sensazione di positività che si respira in città viene tramutata in presunzione, l'Inter è la squadra migliore per farci passare la serenità e la positività - sottolinea De Rossi-. L'Inter, se non trova una squadra quasi perfetta di fronte, rischia di umiliarti e di sfondarti, sono quasi perfetti. Sono riusciti a fare tanti gol al Como, e sono una squadra arrabbiata, perché hanno perso una partita che non meritavano di perdere, per un episodio non dubbio, ma brutto e chiaro. Saranno carichi per il loro obiettivo, che è lo Scudetto. Quindi noi dobbiamo essere perfetti".
Sarà una di quelle gare che mentalmente non vanno nemmeno preparate, ma sarà il campo a decidere il risultato. "Abbiamo visto tante squadre fortissime perdere contro altre molto meno forti. Ho giocato vent'anni perdendo contro squadre meno forti, e vincendo contro squadre molto più forti. Ogni partita si può vincere. C'è bisogno di consapevolezza e conoscenza dell'avversario, non basta dire che è forte, la classifica ce lo dice già. Dobbiamo capire perché è forte, in che frangente è forte, e contro che tipo di squadra è stato forte negli ultimi anni. Ogni squadra forte ha una sua lettura da fare, e se la sbaglieremo, la responsabilità sarà la mia. I miei ragazzi dovranno essere perfetti, se vorranno battere una squadra come l'Inter, che da anni gioca a livelli altissimi".
Sfida tra ex compagni
Sarà una sfida anche e soprattutto tra De Rossi e Chivu, in passato prima compagni, e poi avversari in campo. "Eravamo molto giovani quando giocavamo insieme. Eravamo due che in campo avevamo sempre qualcosa da dire, sia a livello tattico che motivazionale. Quando parlo di lui, ho in mente il ricordo di un ragazzo tanto intelligente e tanto giusto. I suoi successi mi provocano felicità, ovviamente non domenica sera - aggiunge De Rossi ridendo -. Sono contento di riabbracciarlo, e poi nel suo staff c'è Kolarov, che è come un fratello. Ma non ho scritto a nessuno dei due questa settimana, per non metterli in imbarazzo".
Ostigard ancora out
Per la sfida con l'Inter, l'allenatore del Genoa Daniele De Rossi dovrà fare ancora a meno di Leo Ostigard, fermato da una sofferenza muscolare al polpaccio destro: assente dell'ultim'ora a Udine, è stato sostituito da Sebastian Otoa nel ruolo di centrale della difesa a 3.
"Ostigard non sarà della partita e non sarà convocato - ha detto De Rossi -. Non ha un infortunio grave, ma non abbiamo il tempo tecnico per farlo allenare, è inutile rischiarlo. Vedremo dalla prossima partita".
Elogi per il giovane Otoa
L'allenatore ha poi parlato del giovane difensore danese, classe 2004, tra le sorprese positive della vittoria di Udine, dove ha esordito dal primo minuto in stagione: "Otoa può fare ancora tanti passi in avanti, è giovanissimo e mi sta piacendo molto - ha raccontato De Rossi -. Ero già consapevole delle sue caratteristiche e qualità, perché prima di venire qui ho studiato tutti i giocatori, anche quelli infortunati. Lo vedo come un giocatore molto moderno, alto ma veloce, tecnico e freddo e, soprattutto, da quando si è messo a lavorare col gruppo, anche molto attento".
"Lo stimolo, vorrei che parlasse di più, ma non so neanche se parla benissimo italiano - ha proseguito De Rossi -. Cerco di tirargli fuori un po' di comunicazione in più: in questo credo possa migliorare. In una squadra con così tanti stranieri, parlare la lingua italiana sarebbe una cosa importante. Non sarà mai un urlatore, uno "strillatore" del campo. È un nordico, è freddo, non è moscio, vive la partita con grande attenzione. È uno "pacioso", sereno, pacato, educato, come lo sono spesso i giocatori che arrivano dai paesi scandinavi".

"Ha potenziale, vedendo anche l'età che ha - ha detto ancora l'allenatore -. Ha avuto qualche infortunio di seguito. Forse, se avessi potuto, la terza partita di seguito non gliel'avrei fatta giocare. Ma ci si è messo l'infortunio di Ostigard. Quindi giocheranno sempre loro tre (Marcandalli, Otoa e Vasquez, ndr)".
"L'importante - ha concluso De Rossi - sarà entrare con la testa che non dobbiamo perdere. Poi, se accadrà, siamo consapevoli che non è morto nessuno, che il campionato è lungo e che non tiriamo la croce addosso a nessuno, lavorando per fare tanti punti da qui in avanti. Ma vestiamo la maglia di un club importante, davanti ai nostri tifosi che saranno belli carichi"
