La Juventus si avvicina sempre di più a Jadon Sancho, ala inglese classe 2000 del Manchester United, che potrebbe diventare il colpo più importante del mercato estivo bianconero. Con un’offerta potenziata, arricchita da bonus facilmente raggiungibili e la disponibilità a contribuire alla buonuscita del giocatore, la Vecchia Signora sembra pronta a sferrare il suo assalto decisivo.
Ma dietro quel talento cristallino e quelle magie sul campo si nascondono ombre e incognite che la società bianconera dovrà saper gestire con astuzia, perché il percorso verso il riscatto di Sancho sarà tutto fuorché semplice.
La nascita di un nuovo prodigio
Sancho è un talento indiscusso: cresciuto nelle giovanili del Manchester City, ha bruciato le tappe esplodendo poi in Bundesliga con il Borussia Dortmund. Nel club tedesco ha scritto pagine importanti, diventando il più giovane giocatore nella storia della Bundesliga a segnare 30 gol in campionato, il più giovane a raggiungere 50 assist e conquistando la nazionale inglese già da giovanissimo.
Durante la sua esperienza al Borussia, Sancho ha lasciato un’impronta indelebile, diventando il primo giocatore nato negli anni 2000 a realizzare una doppietta in una singola partita di Bundesliga e il più giovane a farlo per il club. È stato inoltre il primo nato negli anni 2000 a segnare in Champions League con la maglia del BVB. Ha stabilito numerosi record, tra cui quello di più giovane calciatore a raggiungere otto, poi nove gol in una singola stagione di Bundesliga, nonché il più giovane giocatore del Dortmund a superare la doppia cifra di reti nel massimo campionato tedesco.
Il suo impatto complessivo è stato straordinario: in 137 presenze con il Dortmund ha contribuito direttamente a 108 gol (50 reti e 58 assist), con una media di un coinvolgimento a rete ogni 92 minuti. Solo in Bundesliga, in 104 partite, ha segnato 38 gol e servito 45 assist, incidendo su una rete della squadra ogni 90 minuti di gioco.
La sua crescita costante e i numeri impressionanti lo avevano consacrato come uno dei talenti più promettenti del calcio europeo.
La crescita problematica in patria
Tuttavia, il trasferimento al Manchester United nel 2021 è stato un autentico tonfo. Da quarto acquisto più costoso nella storia dei Red Devils (circa 85 milioni di euro), Sancho ha vissuto una discesa sportiva e psicologica che lo ha trasformato da promessa luminosa a “separato in casa”.

Prestazioni deludenti, problemi di atteggiamento e una serie di incomprensioni con la società e con il tecnico Erik ten Hag lo hanno portato a essere escluso ripetutamente dall’allenamento con la prima squadra, relegato a quelli con la squadra giovanile, addirittura escluso dalla mensa e dal gruppo Whatsapp dei compagni.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la sua sfuriata su Instagram, dove si è lamentato di essere considerato un capro espiatorio per la mancata convocazione contro l’Arsenal, a causa della sua scarsa applicazione in allenamento. Il club ha adottato una linea dura, pretendendo delle scuse che non sono mai realmente arrivate e creando una frattura che è diventata insanabile.
Oggetto misterioso
Sancho ha quindi vissuto due anni difficili, conclusi con due prestiti infruttuosi: prima un ritorno al Borussia Dortmund, dove non ha saputo ritrovare la brillantezza di un tempo, poi un passaggio al Chelsea. Nonostante il gol in finale di Conference League, l’esperienza ai Blues non può essere considerata positiva. Le incertezze sul suo futuro, come ormai da tempo, restano tuttora aperte.

Ora la Juventus potrebbe rappresentare una nuova chance, ma anche un rischio.
Da una parte, Sancho ha tutte le qualità tecniche per fare la differenza in Serie A e per diventare un elemento chiave nell’attacco bianconero. Dall’altra, è un giocatore fragile, con problemi di continuità e disciplina che possono trasformarsi in un problema in uno spogliatoio esigente come quello juventino.
La Juventus (con Igor Tudor in prima linea) si troverà, in caso di fumata bianca, a dover gestire non soltanto il talento purissimo di Jadon Sancho, ma anche le sue fragilità caratteriali e le turbolenze extracampo. L’obiettivo sarà quello di rimettere sui binari una carriera che sembra essersi inceppata più per dinamiche comportamentali che per limiti tecnici. Se ci riuscirà, potrà ritrovarsi in casa un calciatore ancora in grado di incidere ai massimi livelli europei. In caso contrario, rischia di aggiungere alla lista un’altra scommessa onerosa e sbagliata.