Sérgio Conceição può tirare un gran sospiro di sollievo anche questa sera, dopo la seconda vittoria in rimonta consecutiva del suo Milan, vittorioso tra le mura amiche contro il Como di Fabregas.
Decisivi i gol dei soliti Pulisic e Reijnders, con il tecnico portoghese che si è lasciato andare a un'esultanza liberatoria soprattutto dopo il gol del 2-1: "È l'esultanza di un allenatore che ha visto la squadra sbagliare un paio di gol nei primi 15 minuti. Eravamo un po' in difficoltà a livello difensivo, troppo bassi e fuori tempo a pressare. Dopo l'intervallo abbiamo ricominciato a fare le cose preparate per questa partita, con e senza palla. È stata una partita competitiva, vinta con merito".
"Non era facile, c'era una squadra davanti a noi molto ben lavorata. Dovevamo fare quello che avevamo preparato e l'abbiamo fatto sempre più incessantemente. Sapevamo le debolezze dell'avversario, i due gol nascono da movimenti provati in settimana".

L'allenatore dei rossoneri ha poi parlato dei singoli, partendo dal periodo di Fofana e analizzando anche lo stato di forma di Leao: "Quando sono arrivato, mi veniva detto sempre che Fofana aveva giocato tutte le partite. Ogni giocatore che va dentro è per dare qualcosa alla squadra: bel gruppo, tutti hanno voglia di fare e questo mi rende felice. Anche Abraham è entrato molto bene, Rafa mi sembrava un po' stanco. Loftus-Cheek ha dato più peso e ci ha aiutato negli ultimi minuti".
E Gimenez? "Sta lavorando tanto, durante la settimana lo vedo molto focalizzato in tutte le cose che facciamo con lui e con gli altri attaccanti. Non è facile in Italia, contro squadre organizzate e difensori forti. Normale periodo di adattamento".
Fabregas elogia il suo Como
Dall'altro lato, invece, Fabregas comincia la sua conferenza stampa postpartita rivolgendo delle scuse al direttore di gara, il quale lo ha espulso per proteste verso la fine del match: "Voglio chiedere scusa per il gesto che ho fatto all'arbitro: c'erano i miei 5 figli e ho sbagliato. L'educazione è la prima cosa. Chiedo scusa".
Sulla partita: "Abbiamo giocato con coraggio. Grande partita: che possiamo fare di più?! Siamo il Como. Lo dovete dire voi, farlo risaltare: questa cosa non si vede tanto. Giocare così a San Siro con giocatori di 19-20 anni contro Walker, Theo, Leao che costano 80 milioni... Wow. Chiamatemi perdente, ma perdere così... Lasciatemi perdere così, con la nostra idea, la nostra identità. Il Milan ha talento, ma noi gioco di squadra, tattica, posizionamento: c'è tutto in questo Como. Il potenziale di questa squadra dice che il Como non è dove merita".
Un episodio in particolare non è andato giù al mister dei lariani: "C'è questo episodio contro di noi, il gol annullato. La sfortuna di questa stagione, un millimetro. Per me non è fuorigioco, perché se fermano un millisecondo prima questo non è fuorigioco: fermano quando gli piace a loro. A parte questo, ci sono tanti piccoli dettagli sfortunati contro di noi che fanno un male brutale ma allo stesso momento ti fa vedere il potenziale di questa squadra. Io non mollo mai":
Il tecnico spagnolo, infine, è tornato sull'espulsione di Dele Alli: "Sul 2-1 stava per entrare Sergi Roberto, ma preferisco dargli due settimane in più di lavoro. Dele Alli è uno che fa gol, ho provato a dargli un'opportunità. Un errore grave di un giocatore di esperienza. Rosso chiaro, ha lasciato la squadra in un momento che poteva fare il 2-2".