
Lo scorso mercato invernale della Serie A ha offerto diversi spunti interessanti, tra operazioni ad alto impatto economico e scelte strategiche che hanno messo in evidenza le priorità dei club italiani. Il Milan, alla disperata ricerca di un attaccante, ha deciso di puntare su Santiago Gimenez, arrivato dal Feyenoord per 30,2 milioni.
L’investimento, il più consistente della sessione, aveva suscitato grandi aspettative, ma con il passare del tempo è emerso che le prestazioni del giocatore non sempre hanno giustificato la cifra spesa, lasciando aperto il dibattito sulla gestione degli acquisti del club rossonero.

Doppio colpo Como
Il Como ha invece dimostrato di credere fermamente nel proprio progetto, assicurandosi due calciatori di talento come Maxence Caqueret e Anastasios Douvikas, rispettivamente dal Lione e dal Celta, per un totale di 29 milioni (15 e 14).
La scelta ha confermato la solidità della strategia del club, pronto a costruire una squadra competitiva. Prova ne sia quanto successo la scorsa estate: anche di fronte all’interesse dell’Inter per Cesc Fabregas, infatti, non c’è stato verso di convincere la dirigenza lariana, rafforzando così la percezione di continuità e fiducia nel progetto.
Dietrofront Juve, scommessa Dea
In un contesto diverso si è mosso invece la Juventus, che aveva scommesso su Alberto Costa dal Vitoria Guimaraes per 13,8 milioni. Evidentemente, però, l’operazione si è rivelata solo parzialmente convincente: il giocatore è stato, infatti, rivenduto quest’estate al Porto per 15 milioni, generando una minima plusvalenza e lasciando intendere come le idee della società bianconera sul futuro della rosa non fossero del tutto chiare.
Infine, l’Atalanta ha confermato la propria vocazione per i giovani talenti italiani assicurandosi Daniel Maldini dal Monza per 13 milioni, puntando su uno degli attaccanti con maggiore proiezione futura nel panorama nazionale e consolidando la fama del club bergamasco come fucina di prospetti promettenti.

