Il Milan segna il 71% delle proprie reti dopo l’intervallo e il 100% da dentro l'area che è il punto debole della difesa del Napoli che tutti i gol li ha presi negli ultimi 16 metri. La Juve, dalla sua, trova il 50% delle marcature su palla inattiva con un Vlahovic che va a segno quando non è titolare e segna all’Atalanta ogni 88 minuti.
La quinta giornata di Serie A mette in scena due incroci che possono dirci già molto su quello che sarà lo sviluppo della stagione: Milan-Napoli e Juventus-Atalanta. Sfide che hanno in comune una dinamica curiosa, almeno a livello statistico: rossoneri e bianconeri, infatti, segnano molto di più nel secondo tempo — il Milan addirittura il 71,4% delle sue reti, la Juventus il 62,5% — mentre azzurri e nerazzurri presentano un andamento più equilibrato, con una distribuzione quasi speculare (55,6% dopo l’intervallo, 44,4% nei primi 45 minuti).
La differenza, però, si ribalta quando si parla di gol subiti: Napoli (100%) e Atalanta (66,7%) concedono molto di più nella ripresa, mentre Milan e Juve sono al 50%.

E se si guarda alle tendenze sulle palle inattive, emerge un altro contrasto: Milan (85,7%) e Atalanta (77,8%) costruiscono quasi tutti i propri gol su azione, mentre Napoli (55,6%) e Juve (50%) hanno trovato metà delle loro reti a bocce ferme.
In linea generale, il bilancio complessivo racconta di un attacco partenopeo e nerazzurro più prolifico (9 gol segnati a testa), seguiti da Juve (8) e Milan (7). Dietro, il Milan ha la miglior difesa con appena due reti subite, davanti a Napoli e Atalanta (3) e Juve (4).
A San Siro, sfida in area... del Napoli
Il big match di San Siro parte da un dato limpido: il Milan ha segnato il 100% dei suoi gol da dentro l’area (7 su 7) e il Napoli ha subito il 100% delle reti nello stesso modo: tre su tre, due su azione e uno dal dischetto. Non solo: i partenopei hanno incassato tutti e tre i gol da calciatori mancini, dettaglio che Antonio Conte avrà già messo sotto la lente d'ingrandimento.

E a proposito di allenatori, quella tra Conte e Allegri è una rivalità storica: imbattuto in sette degli otto confronti con il toscano, il tecnico salentino ha un ruolino di 5 vittorie e 2 pareggi. L'unica vittoria dell'allenatore livornese risale al 2009 (Cagliari-Atalanta 3-0).
Il Milan, dal canto suo, si affida a Christian Pulisic: da quando è arrivato in Italia ha preso parte a 44 gol (26 reti e 18 assist), primato condiviso con Lautaro Martínez nelle ultime tre stagioni di Serie A. Sul fronte opposto, invece, occhio a Matteo Politano: il Milan è la sua vittima preferita in campionato, sei gol in carriera, quattro dei quali al Meazza.

I precedenti non sorridono ai rossoneri: dal 2011/12 hanno perso metà delle sfide contro il Napoli in Serie A (14 su 28), comprese entrambe quelle della scorsa stagione. Al Meazza, la tradizione recente è complicata per il Diavolo: solo due successi nelle ultime dodici partite casalinghe con gli azzurri. Ma la squadra di Allegri (che ha tenuto la porta inviolata in quattro delle ultime cinque uscite) arriva con una solidità difensiva ritrovata.
Il Napoli invece viaggia con entusiasmo: quattro vittorie su quattro in campionato, e la possibilità di firmare il miglior avvio della propria storia recente. Solo tre volte, in passato, i partenopei hanno iniziato con cinque vittorie in cinque: 1987/88, 2017/18, 2021/22. Mai, però, quei campionati si sono chiusi con lo scudetto.
Juventus-Atalanta, il fattore Vlahovic
Se, per Conte, Allegri è stato spesso una vittima prediletta, per l’Atalanta il pericolo si chiama Dusan Vlahovic. Contro la Dea il serbo ha segnato cinque gol in campionato, uno ogni 88 minuti: nessuna avversaria in Serie A gli porta un rendimento migliore.
Decisamente particolare, l'analisi dei numeri dell'attaccante serbo quest'anno: zero gol e zero assist da titolare, ma cinque partecipazioni (4 reti e un assist) entrando dalla panchina. Un’arma letale a gara in corso.

Il contesto storico parla di equilibrio: Juventus-Atalanta è la sfida con più pareggi nelle ultime dieci stagioni (11 su 18). Ma allo Stadium i bianconeri restano quasi imbattibili: 10 vittorie nelle ultime 11 partite casalinghe di Serie A, con l’unico ko arrivato proprio contro l’Atalanta lo scorso 9 marzo. Percentuale del 91% di successi casalinghi nel 2025, la più alta nei top-5 campionati insieme al Monaco.
L’Atalanta, dal canto suo, arriva da 10 risultati utili nelle ultime 11 contro la Juve e dal clamoroso 4-0 di marzo: la Dea non aveva mai dominato così a Torino. Vincere di nuovo significherebbe firmare due successi esterni di fila contro i bianconeri, impresa riuscita solo nel 1989 con Mondonico in panchina.

La squadra di Juric ha perso una sola delle ultime 18 trasferte di Serie A, mentre la Juventus si conferma letale dalla distanza: già 3 gol da fuori in questo avvio di campionato, più di chiunque altro.