Altri

Baroni dopo la sonora sconfitta contro l'Inter: "Mi assumo la responsabilità"

Aggiornato
Marco Baroni
Marco BaroniDOMENICO CIPPITELLI/NurPhoto/NurPhoto via AFP
Il tecnico della Lazio: " La squadra ha ceduto dal punto di vista nervoso e abbiamo concesso cose che all’Inter non puoi concedere. La squadra non può disunirsi così. Mi dispiace, l’ha fatto perdendo dal punto di vista nervoso, magari c’è un po’ di stanchezza"

È deluso Marco Baroni, allenatore della Lazio, dopo la debacle contro l'Inter all'Olimpico. Uno 0-6 pesantissimo e difficile da commentare per il tecnico ai microfoni di Dazn: "Sono dispiaciuto per la squadra e per i tifosi. Mi assumo la responsabilità della sconfitta. È chiaro che abbiamo fatto quaranta minuti buoni ma non è sufficiente. La squadra ha ceduto dal punto di vista nervoso e abbiamo concesso cose che all’Inter non puoi concedere. Non sono stato bravo a gestire questa situazione dal punto di vista emotivo. Adesso c’è da lavorare e ripartire”.

Il tecnico non interviene sull'episodio del rigore ma preferisce parlare degli errori dei suoi: “Non deve accadere e non può accadere. Potrei parlare anche delle situazioni poco fortunate avvenute in campo ma la squadra non può disunirsi così. Mi dispiace, l’ha fatto perdendo dal punto di vista nervoso, magari c’è un po’ di stanchezza. Mi sono assunto questa responsabilità. Dev’essere un incidente di percorso, sono sicuro che sarà così”.

Le statistiche del match
Le statistiche del matchOpta by Stats Perform

Baroni prova poi ad analizzare tatticamente la partita: “Quando giochiamo con un giocatore offensivo tra le linee, la squadra crea situazioni importanti. Anche con la mobilità degli esterni. La squadra l’ha dimostrato e l’ha fatto vedere. Abbiamo tante partite addosso, c’è stanchezza ma non si possono perdere le distanze in questa maniera. Devo ricondurre a questo per forza, è la prima volta che avviene. Sicuramente noi in questa maniera non c’è 4-3-3 o 4-2-3-1. La squadra non era centrata nelle distanze, ci siamo allungati e di solito non lo facciamo. Questo è il motivo per cui riusciamo a tenere quattro giocatori offensivi”.