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Addio Tudor, la Juventus cambia ancora: cronaca di un esonero annunciato, il possibile sostituto

John Elkann
John ElkannMARCO BERTORELLO / AFP

Nonostante la qualificazione in Champions League conquistata la scorsa stagione, la società non ha mai davvero creduto nel tecnico croato. Ora tocca a Brambilla traghettare la squadra, mentre si cerca il nuovo traghettatore: la società non può più sbagliare.

Era nell’aria, e alla fine è arrivato: Igor Tudor non è più l’allenatore della Juventus. Una cronaca di un esonero annunciato, verrebbe da dire. Già la scorsa estate, nonostante la qualificazione alla Champions League conquistata dopo essere subentrato a Thiago Motta, la sua permanenza non era affatto scontata.

La società bianconera aveva infatti molti dubbi sulla sua capacità di guidare la squadra nel progetto di rilancio. E quando si parte così, raramente si arriva lontano. La conferma è arrivata stamattina, con il solito comunicato di circostanza del club che caccia un tecnico, in cui non aveva mai davvero creduto.

Difficile, però, pensare che sia proprio la Juventus - la Vecchia Signora, il club più titolato d’Italia - a inaugurare la stagione degli esoneri in Serie A. L'ultima volta era accaduto più di mezzo secolo fa: il 21 ottobre 1969, quando la Juve congedò l'argentino Luis Carniglia dopo una sconfitta. Da allora, non era mai più stata la prima a cambiare allenatore.

L'uomo giusto

La panchina bianconera passa ora a Massimiliano Brambilla, tecnico della Next Gen, in attesa di capire chi guiderà la squadra fino alla fine della stagione. I nomi in ballo non mancano: da Raffaele Palladino a Luciano Spalletti e Roberto Mancini, ex commissari tecnici.

Più difficile, invece, è immaginare un clamoroso ritorno di Thiago Motta che resta sotto contratto, ma non ha lasciato un gran bel ricordo di sé a Torino. E la verità è che, a questo punto, non si può davvero dire che fosse soltanto colpa sua.

L'impegno della proprietà

Quello che è chiaro è che il problema, per la Juve, va oltre il nome del nuovo allenatore. Serve una riflessione profonda sul modello societario e sull'impegno della proprietà.

Per tornare grande, la Vecchia Signora deve ripensare sé stessa. Perché, oggi, chiunque si sieda su quella panchina difficilmente potrà lottare per lo scudetto. L’obiettivo realistico resta la qualificazione alla Champions League. Ebbene sì, si è tornati al punto di partenza. Un po' come se non fosse successo nulla in questi ultimi mesi.

La situazione di classifica della Juve
La situazione di classifica della JuveFlashscore

E, invece, di cose ne sono successe tante. E sono tutte negative per la Juventus, un club abituato a dominare in Serie A e che in primavera potrebbe ritrovarsi fuori dalle posizioni che valgono il pass per la prossima edizione della massima competizione continentale. E già, perché la concorrenza è sempre più agguerrita. Ed è per questa ragione che, forse, il peggio per i tifosi bianconeri deve ancora arrivare.