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Calciomercato, i sogni infranti di Lookman, Kolo Muani e Guehi: ecco i delusi dell'estate 2025

Ademola Lookman
Ademola LookmanMARCO LUZZANI / GETTY IMAGES EUROPE / Getty Images via AFP
Dal nigeriano trattenuto a Bergamo al francese beffato dal PSG, passando per i rossoneri senza un vero 9 e Guehi bloccato dal Palace: anche Gasperini tra gli scontenti dell’estate dei colpi mancati.

La sessione estiva di calciomercato si è chiusa con tanti botti, ma anche con una lunga lista di delusi. Giocatori che si aspettavano un trasferimento (e allenatori un rinforzo) e che invece dovranno restare fermi al palo almeno fino a gennaio.

Lookman bloccato a Bergamo

Il caso più eclatante riguarda Ademola Lookman. L’attaccante nigeriano sperava di lasciare l’Atalanta dopo due stagioni da protagonista, convinto che questa fosse l’estate giusta per il definitivo salto verso un top team.

Né InterBayern Monaco, però, hanno presentato offerte in grado di convincere la società nerazzurra che, dalla sua, non poteva permettersi un’altra cessione pesante dopo quella di Retegui.

I segnali di malumore del giocatore non sono bastati: l’Atalanta ha fatto muro e Lookman resta a Bergamo, con l’ipotesi Turchia sullo sfondo ma poche reali possibilità di partenza.

Kolo Muani, il "no" del Psg alla Juve

Non meno complicata la vicenda di Randal Kolo Muani. Reduce da una parentesi positiva alla Juventus, il francese aveva espresso la volontà di restare a Torino. Il club bianconero ha provato a strappare un prestito al Paris Saint-Germain, ma i francesi hanno sempre preteso un obbligo di riscatto.

Dopo settimane di contatti, la trattativa è naufragata. La beffa per la Juve è arrivata all’ultimo giorno: Kolo Muani è volato in Premier League, al Tottenham e proprio in prestito.

Camarda e la maglia numero 9 del Milan

In Italia un altro tema rimasto irrisolto è quello del centravanti del Milan. I rossoneri hanno inseguito a lungo una punta, sondando diversi profili (Vlahovic, Hojlund, Boniface, Harder, Dovbyk...), ma alla fine sono stati costretti a rinunciare al numero 9 tanto atteso da Massimiliano Allegri. 

La maglia simbolo degli attaccanti non verrà indossata da nessuno, almeno fino a gennaio. Chissà cosa ne pensa Francesco Camarda, spedito in prestito a Lecce nonostante, fino a poco tempo fa, c'era ancora chi giurava che sarebbe stato lui il futuro dell'attacco rossonero. Toccherà, così, a  Christopher Nkunku, che centravanti puro non è, caricarsi tutto il peso delle spallate dei difensori avversari.

La frustrazione di Guehi

Scontento, scontentissimo anche Marc Guehi. Il difensore del Crystal Palace era a un passo dal Liverpool pigliatutto di Arne Slot: accordo tra club trovato, intesa con il giocatore sigillata e visite mediche superate. 

Mancava solo la firma, ma tutto è saltato perché il Palace non è riuscito a chiudere il sostituto designato, Igor Julio. Un colpo sfumato all’ultimo istante, che lascia Guehi con l’amaro in bocca e la frustrazione di aver perso l’occasione della vita.

Bonus track: l'ala sinistra di Gasperini

Gli scontenti, naturalmente, non si limitano ai giocatori. Gian Piero Gasperini aveva chiesto a gran voce un esterno sinistro d’attacco per completare la sua Atalanta.

Il grande sogno era Jadon Sancho, ma la pista è svanita e l'attaccante inglese è andato all'ultimo minuto al West Ham con l’allenatore che, nei giorni scorsi, non ha nascosto la sua frustrazione: "È l’attacco a determinare la forza di una squadra. Quanto saremo competitivi dipenderà da ciò che riusciremo a fare davanti".

Il problema principale, però, al di là di un'offerta della Roma evidentemente inadeguata, è stata la reazione del calciatore che non ha mai preso seriamente in considerazione la possibilità di tarsferirsi alla corte del Gasp. Segnale evidente di quanto la Serie A abbia perso, negli ultimi tempi, buona parte del proprio fascino.

"Non bisogna pregare mai nessuno - la replica del tecnico giallorosso - . Vale per Sancho così come per tutti gli altri giocatori, cerchiamo profili che diano un valore aggiunto ma deve essere anche una opportunità per loro, enorme. Se entrano in questa mentalità bene, se lo capisce ha senso, se non lo capisce starà dov'è, non è un problema".

Scontento a chi?

In chiusura, una nota ironica. Se qualcuno ha immaginato che Cesc Fabregas sarebbe arrivato a fine agosto con la delusione di essere stato "costretto" a rinunciare alla panchina dell’Inter, si è sbagliato di grosso.

Il suo Como ha messo insieme un mercato più vivace di quello nerazzurro e il progetto lariano sembra più solido che mai. Non sarà l’Inter, ma il Lago, almeno per ora, è il posto giusto per continuare a crescere.