Da quando è stato escluso, si sono levate numerose voci che chiedono a Thomas Tuchel il ritorno immediato di Jude Bellingham nella nazionale inglese. Tuttavia, dopo la qualificazione ai Mondiali e le ottime prestazioni senza di lui, sorge spontanea una domanda: l’Inghilterra ha davvero bisogno della sua superstar?
All’inizio della campagna di qualificazione, chi scrive sosteneva che non avremmo saputo se la squadra di Tuchel fosse davvero all’altezza di vincere i Mondiali prima che il torneo iniziasse visto il livello non elevato degli avversari del girone e delle amichevoli scelte (una sconfitta contro il Senegal e una vittoria più recente contro il Galles).
Resto di quell’idea. Non sappiamo se siano abbastanza forti per vincere il Mondiale, ma di certo stanno prendendo slancio (avendo segnato 15 gol senza subirne nelle ultime quattro partite).
Questo però non significa che, nel frattempo, non abbiamo imparato nulla sui Tre Leoni. Anzi, abbiamo scoperto molto. Ad esempio, abbiamo capito chi sono i giocatori di fiducia di Tuchel e abbiamo conosciuto meglio alcuni dei nuovi volti inseriti nel gruppo.
Sappiamo che Elliot Anderson è all’altezza della situazione dopo aver brillato a centrocampo in tutte e tre le ultime vittorie dell’Inghilterra. Sappiamo che Djed Spence è una valida opzione come terzino, sia a destra che a sinistra. Sappiamo che Marcus Rashford è tornato in corsa per il ruolo di esterno sinistro nel 4-2-3-1 preferito dal tecnico, ma probabilmente parte dietro Anthony Gordon nelle gerarchie attuali.

In realtà, conosciamo già circa due terzi della formazione titolare che scenderà in campo ai Mondiali e non è un’eresia dire che la maggior parte della rosa si sceglie da sola. Restano però alcuni posti ancora in bilico, ed è proprio lì che si concentrano i principali dibattiti.
L’Inghilterra ha convinto anche senza Jude
Uno dei temi più discussi è stato senza dubbio il motivo per cui Jude Bellingham non sia stato convocato nell’ultima pausa per le nazionali. Non era ancora al meglio fisicamente? È stato semplicemente ignorato? È stata una “scossa” da parte di Tuchel per via del suo tanto discusso atteggiamento? È fuori dai piani? O si tratta solo di una tempesta in un bicchier d’acqua? Molti opinionisti hanno detto la loro.
E nonostante sembri non finire mai la lista di ex giocatori che si lamentano della sua assenza e di quella di altri, le partite di ottobre ci hanno insegnato che l’Inghilterra può offrire prestazioni efficaci e vincenti anche senza Bellingham, Phil Foden, Jack Grealish, Cole Palmer, Adam Wharton, Reece James, Trent Alexander-Arnold, Noni Madueke e persino il capitano Harry Kane (come si è visto in particolare contro il Galles).
Mi sono dimenticato qualcuno? Probabile. Il bacino di talento è davvero così ampio...

E se è vero che non abbiamo ancora la certezza che l’Inghilterra sia pronta per vincere il Mondiale, o anche solo per arrivare fino in fondo, una cosa l’abbiamo capita. A parte Kane (che è davvero di un’altra categoria), la squadra non ha necessariamente bisogno della maggior parte dei giocatori citati per raggiungere il livello richiesto e competere con le migliori nazionali del mondo.
Alcuni degli esclusi torneranno sicuramente in corsa – James e Madueke avrebbero probabilmente giocato se fossero stati in forma, Palmer altrettanto. Ma per quanto riguarda Bellingham, pur essendo certamente all’altezza, ora sembra improvvisamente diventato superfluo. Analizziamo meglio la questione.
Tatticamente, Bellingham non si incastra
Guardando l’undici titolare dell’Inghilterra, si può tranquillamente affermare che Declan Rice occupa uno dei due ruoli più arretrati a centrocampo nel 4-2-3-1, mentre Bukayo Saka è il titolare a destra. Gordon o Rashford, come detto, sembrano essere le prime scelte a sinistra. Restano quindi da assegnare l’altro ruolo di mediano e quello di trequartista alle spalle di Kane.

Partendo dal ruolo di mediano, va detto subito che non è la posizione naturale di Bellingham. Con il passare degli anni, si è spostato sempre più a sinistra e in avanti rispetto al classico centrocampista centrale che sembrava destinato a diventare, soprattutto ai tempi del Dortmund.
In effetti, in alcune fasi della sua esperienza al Real Madrid, in particolare nella stagione 2023/24 (la più prolifica della sua carriera in termini di gol), ha giocato addirittura da falso nove. Altre volte, lo abbiamo visto agire sulla sinistra in un attacco a due.
Considerando quanto Anderson abbia convinto, c’è un ulteriore argomento: Bellingham non è tra i due migliori mediani che il paese può schierare.
Inoltre, dopo Rice e Anderson, non dimentichiamo Wharton e i giocatori che Tuchel ha effettivamente scelto come alternative in quel ruolo, preferendoli a Bellingham: Jordan Henderson e Ruben Loftus-Cheek.

Quindi non è un mediano naturale e men che meno uno dei migliori due. Ma che dire del ruolo più avanzato, quello che oggi predilige?
Ecco, qui nasce un altro “problema” (positivo per Tuchel): Morgan Rogers. Il giocatore dell’Aston Villa è stato eccezionale nel ruolo dietro Kane nelle ultime tre vittorie dell’Inghilterra, e quando è uscito dal campo, Eberechi Eze si è inserito con grande eleganza.
Non essendo un vero regista, ma piuttosto una seconda punta che si inserisce con forza quando gioca tra le linee, c’è anche il rischio che Bellingham tenda a spostarsi a sinistra nella zona dell’esterno (come mostrano le grafiche sopra) o ad affollare le aree dove Kane preferisce muoversi, un problema che in passato ha già penalizzato l’Inghilterra.
Considerando che Kane ama abbassarsi tra le linee, serve una certa intesa per combinare efficacemente con lui. Non è che Bellingham non possa farlo, ma Rogers ed Eze sembrano più adatti (e attualmente preferiti) per quel ruolo. Palmer è un’altra opzione interessante, senza dimenticare Foden.
Il punto è che non è affatto scontato che Bellingham sia tra i due migliori numeri 10 dell’Inghilterra.

L’ipotesi Bellingham a sinistra convince ancora meno che al centro. Gordon è stato straordinario, Rashford sta ritrovando la forma a Barcellona e persino Grealish sembra una scelta più probabile, sicuramente più naturale, come terza opzione.
Senza contare che anche Eze può essere impiegato a sinistra, così come Madueke se dovesse rientrare nel gruppo.
Quindi, se non scegli Bellingham come mediano, come mezzala, come trequartista o come esterno… Forse semplicemente non lo scegli affatto. E probabilmente è proprio questa la conclusione a cui è arrivato Tuchel nella sua ultima convocazione.
Va detto che Tuchel ha sottolineato come la scarsa condizione fisica di Bellingham abbia influito sulla sua decisione. Tuttavia, osservando come la rosa viene costruita progressivamente e, soprattutto, come la squadra sta giocando ora, è difficile immaginare che il tecnico tedesco decida di reinserire il calciatore blanco solo per principio.
Quindi, se è vero che non sappiamo ancora se l’Inghilterra sia abbastanza forte per vincere il Mondiale è altrettanto vero che sembra chiaro che non abbia bisogno di Jude Bellingham per diventarlo.
