Porto e Benfica si sfideranno domenica alle 21:15 all’Estádio do Dragão, in un Clássico che potrebbe lasciare gli encarnados a sette punti dalla vetta. Tra i vari duelli in campo, spicca quello tra Victor Froholdt e Richard Ríos, uno dei più attesi della stagione.
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Un duello che sembrava destinato a non concretizzarsi, almeno stando alle indiscrezioni di mercato estive. Richard Ríos, allora in forza al Palmeiras, si era messo in mostra al Mondiale per Club, brillando anche contro il Porto.
All’epoca, il centrocampista colombiano era finito nel mirino dei dragões, ma le elevate richieste economiche del club brasiliano spinsero la dirigenza portista a virare su un profilo diverso, puntando su un talento sei anni più giovane.
Appena sbarcato nella “città Invicta”, Victor Froholdt ha rapidamente conquistato i tifosi del Porto. Lo stesso non si può dire di Ríos, che dopo 14 presenze con gli encarnados non ha ancora convinto l’ambiente. I 27 milioni di euro investiti restano difficili da giustificare, anche alla luce del recente autogol in Champions League, episodio che ha sancito il ritorno di Mourinho a Stamford Bridge (1-0).
Ma, alla fine, quali sono i punti di forza e di debolezza di ciascuno? Con il supporto di Opta, Flashscore analizza l’avvio di stagione dei due centrocampisti e mette a confronto le loro prestazioni, evidenziando analogie e differenze.
Le principali differenze
Partiamo dai dati complessivi. Dopo otto giornate, Froholdt e Ríos hanno totalizzato quasi lo stesso minutaggio, rendendo il confronto equilibrato sotto questo aspetto. Tuttavia, il danese risulta più incisivo nelle contribuzioni offensive, con un gol e tre assist, mentre il colombiano è ancora fermo a quota zero.
A livello collettivo, le stagioni di Porto e Benfica seguono percorsi differenti, elemento che aiuta a spiegare parte delle discrepanze statistiche. Ciononostante, anche il fattore individuale pesa in modo significativo nell’analisi.
Va inoltre sottolineato che si tratta di centrocampisti con profili e funzioni diverse. Froholdt tende a muoversi maggiormente sulla fascia destra, agendo da interno dinamico, mentre Ríos opera prevalentemente nel corridoio centrale, spesso costretto a coprire più compiti di quanto le sue caratteristiche naturali consiglierebbero.

Dal grafico comparativo (vedi sopra) emergono differenze interessanti tra i due centrocampisti. Ríos tenta in media due tiri in più a partita rispetto a Froholdt, registra quasi il doppio delle azioni difensive (8,0 contro 4,8) e tocca più palloni (72 contro 43). Numeri che confermano il suo maggiore coinvolgimento nella manovra e nella fase di recupero.
Dall’altra parte, il giocatore del Porto si distingue per un approccio più verticale e rischioso: è più efficace nei duelli individuali, crea più occasioni da gol (1,7 contro 0,8) e tenta un numero superiore di dribbling (3,0 contro 1,5).
Curiosamente, sebbene non ricoprano lo stesso ruolo, entrambi tendono a muoversi nella zona centro-destra del campo. Froholdt agisce abitualmente più vicino alla fascia, mentre Ríos, che al Palmeiras era solito allargarsi, al Benfica resta più ancorato al corridoio centrale.

Ríos passa quasi il doppio
Un aspetto particolarmente interessante del confronto riguarda la gestione del pallone e le scelte di passaggio. Con 337 passaggi completati, Ríos ha quasi il doppio di quelli di Froholdt (171), pur mantenendo la stessa percentuale di precisione.
I dati evidenziano come, nel Benfica, il gioco passi più spesso dai piedi del colombiano, mentre nel Porto al danese vengono affidati compiti differenti. Ríos si assume più rischi nella distribuzione - con numerosi passaggi progressivi e lanci lunghi -, mentre Froholdt privilegia un’impostazione più prudente e orizzontale, limitando le giocate in profondità. Secondo Opta, il centrocampista portista ha completato un solo passaggio lungo dall’inizio della Liga portoghese.

L'influenza offensiva di Froholdt
Meno palloni giocati non significa minore importanza. Anzi, nel sistema di Francesco Farioli, Froholdt è un elemento chiave — e i numeri lo confermano.
L’internazionale danese si distingue per la sua intensità nel pressing e per l’influenza nell’ultimo terzo di campo, un impatto che Ríos non è ancora riuscito a replicare. In Liga, il colombiano vanta il doppio dei contrasti (10 contro 5), ma Froholdt è una vera macchina da pressing: ha riconquistato il possesso 32 volte, di cui 21 nella metà campo avversaria, contro le 26 (12 offensive) del centrocampista del Benfica.
Anche sul piano creativo, il danese fa la differenza. Ha già creato 11 occasioni da gol, più del doppio rispetto alle 5 di Ríos, confermando un ruolo più determinante e propositivo nella manovra offensiva dei dragões.

Le conclusioni
Alla vigilia del Clássico, si possono trarre alcune conclusioni. Primo, sebbene entrambi fossero considerati possibili rinforzi per il FC Porto, Froholdt e Ríos sono giocatori con caratteristiche e ruoli distinti. Secondo, i numeri indicano che il colombiano non sta disputando una stagione negativa come potrebbe suggerire l’occhio (e le alte aspettative). Infine, il rendimento individuale è strettamente legato al contesto collettivo delle rispettive squadre.
Una cosa è certa: nonostante stili diversi, Froholdt e Ríos restano i motori offensivi di Porto e Benfica. Tutto ciò che accadrà nel Clássico - in positivo o in negativo - passerà inevitabilmente dai piedi dei due centrocampisti più costosi del mercato estivo in Portogallo.