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Euro 2032, Milano a rischio esclusione: "San Siro non risponde ai requisiti Uefa"

Euro 2032: Milano a rischio esclusione
Euro 2032: Milano a rischio esclusioneMARCO LUZZANI / GETTY IMAGES EUROPE / Getty Images via AFP

La Figc deve consegnare cinque stadi alla Uefa entro luglio 2026. Tra le tredici città candidate solo Torino è già in regola, mentre per il capoluogo lombardo la partita passa dai nuovi progetti di Inter e Milan

Milano rischia seriamente di restare fuori da Euro 2032. Lo ha ribadito il presidente federale Gabriele Gravina, dopo l’allarme del sindaco Beppe Sala. “Lo stadio Meazza non risponde ai requisiti richiesti dalla Uefa per ospitare l’Europeo. L’augurio che mi sento di fare è che la parte politica, d’accordo con Inter e Milan, riesca a trovare la migliore soluzione per Milano”.

Senza un nuovo impianto, San Siro non potrà mai rispettare i 130 parametri previsti dalla Uefa. Il nodo resta legato ai progetti dei club: oggi in Consiglio comunale si discute della vendita dell’area Meazza, possibile sede del nuovo stadio di Inter e Milan.

Roma-Milano 2-0?

La Figc dovrà presentare cinque stadi entro il 31 luglio 2026: “Il fermento positivo generato dagli incontri che abbiamo intrattenuto con le 13 realtà che hanno manifestato interesse sta delineando addirittura uno scenario in cui Roma potrebbe concorrere con due impianti (l’Olimpico e lo stadio che vuole realizzare la Roma). Quindi non posso pensare a Euro 2032 senza la città italiana più internazionale e aperta all’Europa”, ha sottolineato Gravina.

Le 13 città candidate sono: Bari (San Nicola), Bologna (Dall’Ara), Cagliari (Sant’Elia), Firenze (Franchi), Genova (Marassi), Milano (nuovo stadio Inter-Milan), Napoli (Maradona o nuovo stadio Napoli), Palermo (Barbera), Roma (Olimpico/nuovo stadio Roma), Salerno (Arechi), Torino (Allianz Stadium) e Verona (Bentegodi). Al momento solo l’impianto di Torino risponde pienamente ai requisiti Uefa.

Per accelerare il tutto sarà decisiva la nomina del Commissario straordinario per gli stadi: “Diventa sempre più urgente e funzionale per lo sviluppo dell’impiantistica sportiva nel nostro Paese”, ha concluso Gravina. La sfida, dunque, è trasformare Euro 2032 in un’occasione concreta per colmare i ritardi infrastrutturali e avvicinare l’Italia agli standard europei.


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