In quella frontiera tra difesa e attacco dove in pochi effettivamente sanno muoversi, vive felice Diogo Dalot. Un terzino destro dall'animo offensivo che, fedele alla tradizione del suo Portogallo natale, si diverte col pallone tra i piedi. Soprattutto, ben inteso, quando è il momento di farsi vedere in avanti. Titolare indiscusso nella nazionale allenata da Roberto Martinez e nel Manchester United diretto dal connazionale Ruben Amorim, l'ex Milan è pronto a tornare. Giusto in tempo per la finale di Europa League contro il Tottenham
Il problema al polpaccio che lo ha tenuto fermo per quasi un mese, infatti, sembra essere ormai alle spalle. E l'esterno destro della squadra mancuniana ha fatto capire di voler esserci a qualsiasi costo. In un incontro recente in un media day organizzato dal suo club, infatti, ha dichiarato: "Sto solo cercando di concentrarmi giorno dopo giorno. Quindi oggi mi sento bene. Spero di sentirmi sempre meglio e di fare progressi".
Incombustibile
Dopo due stagioni senza praticamente problemi fisici, Dalot ha dovuto far fronte a questo stop che lui ritiene quasi fisiologico: "Fa parte del lavoro. Non pensavo che in questi due anni non sarebbe arrivato un momento come questo. Quindi, dopo aver giocato così tante partite, era probabilmente un segno che il corpo aveva bisogno di un po' di riposo". Un riposo che adesso è finito, visto che la sua presenza tra i convocati della partita di Bilbao non dovrebbe essere a rischio.
Una partita che vedrà il suo connazionale Bruno Fernandes, giocare sua terza finale da capitano dei Red Devils. Al riguardo, l'esterno ha dichiarato: "Ha dimostrato in tutta la sua carriera di essere un leader, in campo e fuori dal campo. Cerca sempre di dare il buon esempio. E penso che questo sia il tipo di esempio che dovremmo seguire. Il club ha bisogno di più giocatori di questo profilo, che diano l'esempio dentro e fuori dal campo. È la sua terza finale e speriamo di poterla vincere di nuovo. E se lo merita, perché è un giocatore fantastico".
La connessione portoghese cercherà l'exploit decisivo in una stagione davvero disastrosa per lo United, che così come il Tottenham vorrà salvarla con il secondo trofeo continentale più prestigioso. Entrambe nella parte destra della classifica in Premier, sono obbligate a fare il gran salto per dare un senso a un'annata totalmente sotto le aspettative. Dalot, secondo giocatore di movimento con più minuti (4.423) dopo Bruno Fernandes (4.572), è indispensabile per Amorim, che da quando è arrivato a Old Trafford non ha mai voluto rinunciare a lui per scelta tecnica.
Verso il decimo sigillo
Autore di tre reti, numero più alto per un difensore nell'edizione attuale di Europa League, Dalot meritava di recuperare per l'atto decisivo. Fedelissimo di Amorim, vanta la sesta miglior percentuale di tackle riusciti nel torneo (87.5 %). E, inoltre, è sesto anche in un altro aspetto, ossia quello degli XG Plus Minus, il cui valore è di +9.4. In questo caso, parliamo di una statistica calcolata facendo un bilancio tra i goal attesi dalla squadra e i goal subiti attesi dalla stessa mentre il giocatore in questione è in campo. Definito dal compagno Alejandro Garnacho come "il più veloce compagno di squadra", il lusitano accelera per il grande evento.

Schierato sia come esterno destro sia come esterno sinistro, il 26enne ha sempre dato prova di enorme spirito di sacrificio e di adattamento. Duttile e tecnico, è il coltellino svizzero di un Amorim che non vorrà rinunciare a lui, anche se da subentrato. Inoltre, Dalot è alla ricerca del decimo gol con lo United. E chissà che non possa arrivare in questa finale di Europa League, l'ultimo titolo vinto dai Red Devils. In quel 2017 in cui in panchina sedeva un certo José Mourinho. Un altro portoghese. Un segno del destino?