Europa League: l'Atalanta batte il Bayer Leverkusen e scrive la pagina più importante della propria storia

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L'Atalanta batte il Bayer Leverkusen e scrive la pagina più importante della propria storia

La festa dell'Atalanta
La festa dell'AtalantaAFP
L'Atalanta è nella storia. La formazione di Gasperini ha stravinto l'Europa League dominando il Leverkusen al termine di una partita perfetta: 3-0 con una tripletta di un super Lookman.

Ci voleva un'impresa. Per vincere il suo primo trofeo continentale, l'Atalanta sarebbe dovuta riuscire laddove, quest'anno, tutte le altre squadre avevano fallito: battere gli imbattibili.

Un'impresa impossibile per i mortali, ma non per la Dea nerazzurra che, dopo aver ceduto il passo alla Juventus nella finale di Coppa Italia, si è rifatta con gli interessi in Europa League contro il Bayer Leverkusen.

 

E così, il vecchio maestro ha avuto la meglio sull'enfant terrible delle panchine europee, quel Xabi Alonso che ci ha messo pochissimo a trasformare il Neverkusen in una squadra vincente. Anzi, bella e vincente.

Bella e vincente

Ed è proprio per questa ragione che il trionfo dell'Atalanta è ancora più bello e importante perché anche il club nerazzurro ha fatto capire, durante tutta la stagione, che l'estetica non è una caratteristica fine a sé stessa.

Giocando bene si può vincere. Anzi, a star a sentire Pep Guardiola, uno che di vittorie se ne intende, giocando bene si hanno più possibilità di vincere, con buona pace dei "risultatisti", quelli che in caso di sconfitta si ritrovano poi a mani vuote.

Le statistiche della partita
Le statistiche della partitaDiretta

 

La Dea, invece, è scesa in campo a Dublino con la consapevolezza di aver vinto - in barba a quello che sarebbe stato poi il risultato finale - ancor prima del fischio d'inizio.

La strada e i suoi protagonisti

E già, perché per arrivare in finale - e, più in generale, per lottare fino alla fine su tutti e tre i fronti - Gian Piero Gasperini non ha spremuto i suoi uomini con l'unico obiettivo di raggiungere un traguardo in concreto, ma ha preferito indicargli una strada da seguire. E da continuare a seguire anche dopo la fine della stagione, a prescindere dal risultato di una sola partita.

Una strada che ha reso migliori tutti quelli che hanno voluta seguirla: da Carnesecchi a Scamacca, da Scalvini a De Roon. Senza dimenticare la rivincita che si è preso De Ketelaere e la definitiva consacrazione di Koopmeiners che ha già annunciato da tempo il proprio addio, ma non avrebbe mai immaginato che sarebbe riuscito a farlo così in grande.