Con un solo punto in più in classifica rispetto ai rivali dell'Az Alkmaar, la Roma ha affrontato la fredda trasferta olandese con l'obiettivo di allungare in classifica sugli olandesi. Con Paredes con la fascia di capitano al braccio e Dybala a giostrare come al solito tra le linee, i giallorossi sono però stati ben avvinghiati nella prima mezz'ora dai padroni di casa, il cui movimento costante li ha messi in crisi nelle transizioni. Già dopo pochi secondi, un disimpegno errato del centrocampista argentino rischiava di far partire nel peggiore dei modi il match.
Al 24esimo, infatti, era fondamentale un ripiegamento di Kone per evitare l'inserimento decisivo del centrocampista centrale Mijnans. Dopo poco, un contropiede nel quale Celik si trovava in posizione di centravanti al momento della verità faceva capire molto sulla mancata coerenza tattica degli uomini di Ranieri. Tra i più vivaci l'esterno offensivo olandese Poku, il cui passo metteva in difficoltà il laterali difensivi giallorossi, sia da un lato che dall'altro. Al 41esimo, su un cross basso proprio del 20enne olandese Ndicka controllava male e permetteva al centravanti Meerdink di calciare da vicino, sparando però a lato.
Con la necessità di toccare maggiormente il pallone, a inizio ripresa Ranieri inseriva Soulé per un Dovbyk troppo isolato.A Dybala, dunque, toccava il compito di fare da falso nueve, mentre Pisilli era l'incaricato di inserirsi e riempire l'area nelle transizioni verticali. Dopo quattro minuti, la Roma generava la migliore e più bella occasione: da una geniale rabona di Angeliño in piena area, la Joya arretrava per controllare e tirare velocemente. La palla, però, finiva al di sopra della traversa.
La spinta romanista aumentava, con l'esterno spagnolo che aumentava le sue scorribande sull'out mancino, anche se l'assenza di un terminale offensivo classico si faceva notare in alcune situazioni. Le trame giallorosse iniziavano poi a svilupparsi più per vie centrali, con la connessione tutta argentina tra Dybala, Paredes e Soulé che provava a inventare qualcosa. Nella mediana avversaria, però, si ergeva il roccioso e ben posizionato Clasie, che da 33enne capitano e giocatore più esperto teneva in piedi i suoi nonostante la Roma fosse molto più tambureggiante, vista anche l'entrata in gioco di El Shaarawy.
Negli ultimi minuti, però, i padroni di casa trovavano la linfa e la motivazione giusta per accelerare. E all'80esimo lo facevano nel modo più letale: un contropiede da destra a sinistra vedeva Wolfe imbeccare a pochi passi dalla porta giallorossa il neo entrato Parrott. Il 22enne irlandese, tenuto in gioco da Celik, depositava con tutta calma. Lo schiaffone stimolava la reazione dei capitolini, la cui però principale minaccia verso la porta avversaria era rappresentata da un tiraccio forte ma senza direzione di Ndicka.

L'assalto finale, all'arma bianca, è di quelli disperati e basato su tanti cross, qualcosa di surreale senza un ariete come Dovbyk, la cui sostituzione farà comunque pensare. E così il tempo sfilava verso il finale, con Dybala che cercava il gol del pari calciando centrale. Il match finiva con la vittoria dei padroni di casa, che superano proprio i giallorossi, ora 17esimi a nove punti e automaticamente fuori dalle prime otto. Adesso, bisognerà confermare la qualificazione ai playoff. Il male minore.