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Anselmi prima di Porto-Roma: "Mi aspetto altri progressi, la prima partita è decisiva"

Anselmi elogia i progressi della squadra
Anselmi elogia i progressi della squadraFC Porto
Il giovane allenatore non vede l'ora di sfidare Ranieri: "Affrontarlo è per me uno stimolo, quando avevo 12 anni guardavo il suo Valencia, è un allenatore che ha vissuto tutto, ha molta esperienza, poterlo incontrare di persona è motivo di orgoglio per me".

Martin Anselmi, allenatore del Porto, ha parlato in vista dell'andata dei play-off di Europa League contro la Roma, in programma giovedì alle 21:00 italiane all'Estádio do Dragão. 

"Le 24 ore in più che abbiamo avuto per preparare la partita sono servite ai giocatori per riposare - ha esordito -,  abbiamo dato loro un giorno di riposo che non avevano da tempo, abbiamo fatto un giorno di recupero e poi abbiamo iniziato la preparazione. Non si tratta di avere un giorno in più per vedere qualcosa di diverso, dobbiamo cercare di fare in modo che quello che vogliamo come modello di gioco si evolva ad ogni partita. Abbiamo visto dei progressi dal Rio Ave allo Sporting e mi aspetto altri progressi dallo Sporting alla Roma".

Sul suo percorso sulla panchina dei lusitani: "Sono molto contento della professionalità, dell'entusiasmo e della voglia di imparare dei giocatori. Da quando siamo arrivati, abbiamo parlato tra di noi della loro professionalità e della loro voglia di migliorare. Questo non ha prezzo per un allenatore, è un gruppo che ti invita a migliorare".

La strategia: "Dobbiamo sottolineare il coraggio che hanno, abbiamo un'idea che richiede un grande sforzo fisico e mentale, ci piace pressare alto e prendere la palla il più velocemente possibile, per questo servono mente e forza. Lo abbiamo visto nelle partite, siamo molto contenti di lavorare con questi giocatori".

La posizione media dei giocatori del Porto contro lo Sporting
La posizione media dei giocatori del Porto contro lo SportingMIGUEL RIOPA/AFP - Opta by Stats Perform

Anselmi vuole mantenere l'intensità per tutti i 90 minuti: "L'ho spiegato nella conferenza stampa dopo l'ultima partita, non è una questione di intensità, ma di tattica, la differenza l'hanno fatta gli accoppiamenti tra il primo e il secondo tempo. Nel primo tempo abbiamo concesso più spazio, l'avversario ha più tempo per decidere e questo ti fa sembrare meno intenso. Nel secondo tempo, lasciando spazi più corti e stando più vicini, siamo sembrati più intensi. Se è vero che nel secondo tempo abbiamo riconquistato più spesso la palla, è stato grazie a un aggiustamento tattico. Speriamo che questo si ripeta il più a lungo possibile durante le partite, più spesso accade, più siamo vicini a ciò che vogliamo".

Importanza dell'andata: "Per la mia esperienza, la prima partita è decisiva, indipendentemente dal fatto che sia in casa o in trasferta. Oltre ad essere una serie di 180 minuti, i secondi 90 minuti sono condizionati dal primo e quel risultato vizia la partita. La prima partita è importante e bisogna vincerla".

I precedenti
I precedentiFlashscore

Per Anselmi si tratta di una sfida contro un maestro: "Affrontare Ranieri è per me uno stimolo, quando avevo 12 anni guardavo il suo Valencia, è un allenatore che ha vissuto tutto, ha molta esperienza, poterlo incontrare di persona è motivo di orgoglio per me. È un allenatore intelligente che saprà come affrontare la partita, la Roma è la Roma, è una grande squadra e deve vincere su qualsiasi campo. Non so se mi aspetto una squadra difensiva. Noi ci prepariamo a tutte le possibilità, c'è uno schema di gioco nella Roma, ci prepariamo a quello, che è anche cambiato molto di partita in partita, con il Milan era più conservativo, in altre situazioni si pressa di più e a uomo. Ci siamo preparati per entrambe le situazioni".

La partita e l'atteggiamento che si aspetta Anselmi: "Mi è piaciuta la competitività della squadra, il Porto deve essere così in ogni partita fino alla fine, non posso permettere che una squadra che alleno non sia competitiva. Risolvere la partita con la massima intensità e interpretazione, essere competitivi significa rischiare con i passaggi, duellare e dare il cambio quando si deve dare il cambio. Questo è ciò che il gioco richiede in tutti i sensi, in termini di intensità e interpretazione. Lo vedo in carne e ossa in questo gruppo, in ogni allenamento e in ogni partita. Finché lo vedrò, le sensazioni saranno positive. Quando non vinciamo le partite siamo tristi, vogliamo vincere. Il processo è positivo in questo senso".

Nessun timore reverenziale: "Capisco la grandezza dei nostri avversari, ma capisco anche la grandezza della maglia che rappresentiamo. Ho voglia di tornare al Dragão con la nostra gente, che ci spingerà ad andare avanti, siamo il Porto e dobbiamo vincere, tutto qui".

Poi cita Tiago Djaló: "La Roma ha buoni giocatori e piedi buoni, se li lasciamo giocare miglioreranno, e abbiamo bisogno che il Porto si sottragga alle decisioni degli avversari. Nel nostro modo di vedere il calcio, il controllo del gioco è fondamentale, con e senza palla, e per farlo dobbiamo riconquistare la palla il più velocemente possibile".