L'Italia protagonista in Europa: record e ragioni dell'impresa dei club di Serie A

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L'Italia protagonista in Europa: record e ragioni dell'impresa dei club di Serie A
Lautaro festeggia l'accesso in finale di Champions
Lautaro festeggia l'accesso in finale di Champions
Profimedia
Dopo la vittoria in Conference della Roma nella scorsa stagione, stavolta saranno tre le squadre che si giocheranno la possibilità di alzare al cielo una coppa europea.

Il calcio italiano è finalmente tornato ai vertici in Europa. 

Dopo le semifinali europee di questa settimana, Inter, Roma e Fiorentina hanno conquistato l'accesso alle finali di Champions, Europa e Conference League. 

Una ricorrenza da record e pressoché senza precedenti nella storia. Con la Conference League inaugurata da due stagioni (anche l'anno scorso, peraltro, c'era un italiana in finale, la Roma, che si è aggiudicata il trofeo), mai prima d'ora c'era stata una squadra di Serie A in ogni finale delle tre competizioni.

Quattro, invece, le volte nella storia in cui tre italiane erano arrivate in fondo in tre diverse competizioni europee. L'ultima nel 1993/94, quando Milan (Coppa dei Campioni), Inter (Coppa Uefa) e Parma (Coppa delle Coppe) arrivarono tutte e tre alle rispettive finali. Il Milan, contro il Barcellona di Cruijff e Guardiola, e l’Inter, contro il Salisburgo, alzarono i trofei; il Parma, invece, venne battuto dall’Arsenal.

Se invece si guarda a tre squadre del Bel Paese finaliste in Europa, la data più prossima è quella del 1997/1998, quando la Juve aveva affrontato il Real Madrid in finale di Champions e la Coppa Uefa aveva visto contrapposte Inter e Lazio.

L'esultanza della Roma dopo l'approdo in finale
AFP

Tre, quindi, gli appuntamenti da non perdere, che potrebbero ridare lustro al calcio della penisola, da troppo tempo ai margini rispetto a quello continentale. Il 31 maggio, la Roma affronterà il Siviglia in Europa League, il 7 giugno sarà la volta della Fiorentina contro il West Ham in Conference e il 10 giugno l'Inter sfiderà il City in Champions.

Il rimpianto

Manca all'appello la Juventus, la cui presenza in finale di Europa League avrebbe dato la certezza di avere almeno una vincitrice italiana assicurata nella sfida contro la Roma. 

Invece, dopo il k.o. in rimonta degli uomini di Allegri nei supplementari contro il Siviglia, ai giallorossi toccherà affrontare gli andalusi, un club che nella competizione europea ha raramente sbagliato, e che ha vinto sei volte il torneo (includendo anche la versione della Coppa Uefa).

Programmazione a lungo termine

Quali sono le ragioni di un trend che sorride all'Italia?

Negli ultimi anni, i club italiani hanno intrapreso progetti a lungo termine che stanno dando i propri frutti. L'esempio più eccellente è sicuramente il Milan, che nel corso di diverse stagioni ha costruito un gruppo di giovani poi diventati campioni, tra cui Rafael Leao e Theo Hernandez. Questa stagione, però, i rossoneri hanno dovuto fare i conti con un Charles De Ketelaere e un Sergino Dest ancora acerbi, che non hanno aiutato la causa quando sono venute a mancare le pedine fondamentali della scacchiera di Pioli. 

Tanti giovani e investimenti sul mercato oculati che hanno permesso ai club italiani di allungare le panchine e di poter contare anche su giocatori con poco minutaggio ma in grado di fare dignitosamente le veci dei titolari in caso di loro assenza. 

Non a caso, l'unica squadra a salutare anticipatamente le coppe è stata la Lazio, una delle big con meno soluzioni dalla panchina e abituata a effettuare poco turnover.

Ritrovata competività 

La rifioritura del calcio italiano si vede anche nel numero di squadre diverse che hanno vinto la Serie A, dopo un dominio bianconero lungo quasi una decade. Nelle ultime quattro stagioni, a laurearsi campioni d'Italia sono stati i giocatori di Juventus, Inter, Milan e Napoli. 

Una varietà che ha permesso anche a una squadra come la Fiorentina di arrivare in finale di Coppa Italia, dove si giocherà il titolo contro l'Inter il 24 maggio. 

La ridistrubuzione delle risorse lungo la penisola non ha potuto che incentivare il mercato, contanto anche un rigenerato interesse da parte dei giocatori nei confronti di squadra rimaste un po' ai margini del mercato, che invece hanno ripreso ad attirare talenti visti anche i progetti entusiasmanti proposti.

Il Mondiale

Per finire, a rivelarsi decisivo è stato anche il Mondiale in Qatar, che ha spaccato la stagione a metà. 

Ad accusare il colpo di un torneo internazionale a dicembre sono state soprattutto le squadre europee e italiane con più giocatori impegnati in nazionale. 

La Fiorentina, ad esempio, il cui inizio di stagione aveva lasciato a desiderare, ha potuto approfittare del mese e mezzo di pausa per ritrovare energie e raddrizzare la stagione, rendendosi protagonista di un 2023 esaltante, spinto anche da giocatori che hanno ripreso fiato nei mesi invernali. 

È arrivato finalmente il momento di vedere il nostro calcio risolgere oppure si tratta di un semplice fuoco di paglia? Solo il tempo potrà rispondere a questo quesito.