Robin Van Persie difende la scelta di far debuttare il figlio Shaqueel nel ko contro il Celtic

Robin van Persie applaude i tifosi
Robin van Persie applaude i tifosi REUTERS/Piroschka Van De Wouw

Dopo la sconfitta per 3-1 subita in casa l’allenatore del Feyenoord ha dichiarato che la decisione di far esordire il figlio nella partita di Europa League è stata presa nel suo ruolo di tecnico, non di padre.

Il diciannovenne Shaqueel ha firmato il suo primo contratto da professionista con il club olandese nel 2022 ed era rimasto in panchina, senza scendere in campo, nella sconfitta in Eredivisie contro il NEC Nijmegen di domenica, dopo essere stato convocato per la prima volta in prima squadra.

Il debutto tra i grandi dell’attaccante è arrivato quattro giorni dopo, contro il Celtic, quando è entrato all’81° minuto al posto del difensore Jordan Lotomba, con il Feyenoord sotto di due reti.

"Ho preso quella decisione da allenatore, non da padre, perché avevamo bisogno di un gol", ha spiegato l’ex attaccante di Arsenal e Manchester United Robin Van Persie.

"Shaqueel è un giocatore che può segnare da qualsiasi posizione. Ed è per questo che l’ho mandato in campo."

Effetto contrario

La sostituzione però non ha portato l’effetto sperato, visto che il Feyenoord ha subito il terzo gol appena un minuto dopo: la rete di Benjamin Nygren ha chiuso definitivamente la partita per la squadra di Glasgow.

"Dal punto di vista di un padre, vedere il proprio figlio debuttare è sempre un momento speciale", ha aggiunto il tecnico.

"Ma non mi sono soffermato troppo a godermi quel momento, stavo facendo il mio lavoro, proprio come Shaqueel." 

Il prossimo impegno del Feyenoord sarà domenica in Eredivisie contro il SC Telstar.