In risposta all'appello dell'organizzazione, i tifosi messicani hanno fischiato e gridato ancora più forte quando il portiere del Borussia Dortmund ha rinviato. Fortunatamente, la partita si è conclusa pochi secondi dopo con la vittoria dei tedeschi per 2-1, valsa l'approdo ai quarti di finale della Coppa del Mondo per Club.
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I cori omofobi pronunciati in successione dai tifosi messicani sono stati per anni un tormento per la FIFA.

Nel 2023, la FIFA ha punito tardivamente la squadra di calcio maschile messicana con 100.000 franchi svizzeri, equivalenti a 550.000 reais dell'epoca, per il suo comportamento offensivo in due partite della Coppa del Mondo 2022, contro Polonia e Arabia Saudita. La squadra locale era già stata penalizzata per la stessa pratica ai Mondiali del 2018.
L'articolo 13 del codice disciplinare della FIFA prevede sanzioni per chi "offende la dignità o l'integrità di un Paese, di una persona o di un gruppo con parole irrispettose, sprezzanti, discriminatorie o ingiuriose".
La pena per questo tipo di reato è una "sospensione di dieci partite" per un giocatore, un allenatore o un dirigente, e una multa di "almeno 20.000 franchi svizzeri (112.000 reais)" e una partita con limitazione di pubblico per una federazione. Prima di applicare la sanzione, il caso viene analizzato dalla Commissione disciplinare dell'entità.
Guarda Borussia Dortmund 2-1 Monterrey
Come è nato l'urlo omofobo dei tifosi messicani?
In coro, i messicani, come fanno nei Mondiali, hanno gridato "puto" al portiere Gregor Kobel in più momenti della partita, intensificando nella fase finale.
Questa storia è iniziata negli anni '80, con i tifosi del Monterrey. I tifosi della squadra della città messicana amavano gridare "eeeeeeeh, pum!" non appena il fischio d'inizio veniva emesso. La pratica si diffuse tra le altre tifoserie messicane.

Ma secondo la stampa messicana, il canto iniziò a essere usato per schernire il portiere avversario nel 2003, in occasione del torneo preolimpico di Guadalajara.
In seguito, il canto ha preso piede nel campionato nazionale e si è diffuso nelle partite della nazionale messicana. Considerato un grido omofobico e dispregiativo, la pratica ha iniziato a causare problemi alla Federazione messicana già nelle qualificazioni alla Coppa del Brasile 2014.
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